Guardia di Finanza: primo “Sniper Workshop Mountain Warfare” sull’Abetone. Cinque giorni di intenso addestramento per implementare le capacità tecniche e complementari dei Tiratori Scelti del Corpo
ABETONE-CUTIGLIANO (PISTOIA) – nostro servizio particolare. È stata un’attività di grande interesse oltre che di grande impegno, ma che ha offerto spunti di sicuro prospetto addestrativo quella che il Comando Regionale Toscana della Guardia di Finanza, comandato dal Generale di Divisione Bruno Bartoloni, ha organizzato nei giorni scorsi sul Monte Abetone.
Interessate tre delle sue componenti specialistiche: Servizio Aereo, Soccorso Alpino (SAGF) e Nuclei Operativi Antiterrorismo e Pronto Impiego (AT-PI).
Interessati nello specifico dell’AT-PI i Tiratori Scelti dei cosiddetti “Baschi Verdi”.
L’attività di per sé non costituisce una novità nell’ampio panorama addestrativo tecnico-militare che è solitamente rivolto agli “sniper” delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, ma l’indubbio merito che va stavolta ascritto alla Guardia di Finanza toscana sta nell’aver inserito una terza componente specialistica (quella AT-PI del Gruppo di Livorno) al fianco delle due che già operano congiuntamente.
Si tratta della Sezione Aerea di Pisa che opera sotto la direzione del Colonnello pilota Emiliano Rampini, Comandante del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Livorno e della Stazione SAGF di Abetone-Cutigliano affidata al Maresciallo Ordinario Simone Less.
Entrambe, costantemente affinano le loro skill operative in occasioni dei ricorrenti interventi di soccorso che vengono effettuati in ambiente montano e che, chiaramente, mira a sviluppare le capacità dei piloti in quei difficili contesti ambientali, così come quelle dei tecnici SAGF nel ricorrere al mezzo aereo per portare velocemente ed a positivo esito i loro interventi.
Il Servizio Aereo ed il SAGF svolgono, dunque, attività in tutti i Comandi Regionali del Corpo.
Questo richiede che i loro organici delle Sezioni Aeree che di quelle Soccorso Alpino svolgano esercitazioni (una inverno ed una in estate).
Talvolta, esse vengono condotte congiuntamente con l’Aeronautica Militare, con l’Esercito Italiano, con la Protezione Civile e con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
La felice intuizione del Comando Regionale della GDF Toscana è stata quella di “inserire” in tali attività un proprio Tiratore Scelto e con il precipuo scopo di aprire un’inedita via addestrativa per questi particolarissimi militari delle Fiamme Gialle.
In questa sessione hanno trovato spazio azioni per l’approntamento di una “missione sniper” in ambiente montano, più nello specifico attraverso:
- la pianificazione di un itinerario con la navigazione satellitare
- l’integrazione su sistemi di rilevazione GPS, realizzazione di una traccia e trasmissione della stessa alle aliquote di intervento
- l’inserzione e avvicinamento occulto in ambiente boschivo (cosiddetto “stalking”) con movimento appiedato, ricerca ed acquisizione dei target, identificazione, osservazione, ingaggio (simulato) ed estrazione
- l’addestramento al tiro (in DryFire) con angolo di sito e con ausilio dei sistemi di visione notturna;
- l’approfondimento torico/pratico dei principali nodi alpinistici
- le calate lungo pareti verticali e tecniche di discesa in corda doppia
- le marce in completo assetto operativo, con arma lunga di precisione e zaino affardellato
- l’aeromobilità su elicottero, con imbarco e sbarco in hovering (ed effetto suolo e mediante verricello)
- il collaudo, aggiornamento e approntamento degli equipaggiamenti da destinare ai Tiratori Scelti per un impiego in ambiente montano o comunque non-urbano
- il de-briefing, il riordino equipaggiamenti nonché la pulizia delle armi.
Come si può, dunque, apprezzare il ventaglio delle attività condotte è stato molto ampio nelle sue forme, ed ha così severamente impegnato il personale al quale non è certo mancato l’entusiasmo, soprattutto per essere stati i protagonisti di un’attività di tale interesse e nella quale ognuno – nell’ambito delle proprie specifiche competenze – ha profuso il massimo delle energie.
Contrariamente a quel che si è portati a credere, non esiste una sostanziale differenza tecnica e complementare tra i Tiratori Scelti delle Forze Armate e quelli delle Forze di Polizia.
Questi operatori sono formati seguendo una “base addestrativa” comune e che ha caratteristiche squisitamente militari, anche perché il loro ruolo – oltre a quello di possedere una “mira” fuori dall’ordinario – gli richiede tutto un corredo psicofisico senza il quale, soprattutto in determinate condizioni ambientali, non arriverebbero nemmeno a piazzare il loro fucile di precisione e men che meno a far giungere a bersaglio i loro colpi.
La “Sniper Workshop Mountain Warfare” di Abetone Cutigliano – nonostante solo fosse alla sua prima edizione – ha inteso “performare” al massimo l’obiettivo addestrativo che si era preposto e sin nei minimi dettagli, come ad esempio quello dell’utilizzo di una tuta mimetica in tonalità “green” dotata di specifici accorgimenti costruttivi studiati proprio per impieghi di questo tipo e su luoghi impervi caratterizzati da forti sbalzi termici, da improvvise precipitazioni o comunque di difficile accessibilità, con l’aggiunta di una copertura tattica “ghillie suit”.
Occorre precisare come la Guardia di Finanza, nella sua funzione di supporto alle attività di Polizia giudiziaria solitamente demandate alla Polizia di Stato e ai Carabinieri, si trovi spesso a dover operare su scenari tecnicamente definititi “non permissivi” per reprimere attività illecite come quelle delle piantagioni clandestine di marijuana o di siti adibiti alla lavorazione di sostanze stupefacenti, che i trafficanti molto spesso occultano in luoghi dove la presenza antropica è ridotta ai minimi termini e dove la vegetazione può essere talmente fitta da renderne impossibile l’osservazione dall’alto.
Ecco dunque che in tali situazioni (talvolta anche per la presenza di sofisticati sistemi di videosorveglianza comandati da remoto) la classica ed ancorché accorta ricognizione delle pattuglie a terra rischia di vanificare l’intervento, mentre due “occhi” addestrati a dovere ne potrebbero invece determinare il successo.
Fornendo un’adeguata copertura ai colleghi che debbono poi finalizzare il tutto con arresti e sequestri.
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