I conti di Leonardo nell’era del Covid: ordini per 8,5 miliardi, 9 di ricavi
Leonardo regge l’impatto del Covid e risponde con una buona performance nei primi 9 mesi con ordini a quota 8,5 miliardi e ricavi pari 9 miliardi in linea con il 2019. La bottom line chiude un con utile di 137 milioni in calo rispetto ai 465 milioni dello stesso periodo del 2019. Il risultato include gli effetti del business spaziale di Vitrociset, classificato nelle Discontinued Operations. Il dato a confronto beneficiava degli effetti della transazione con Hitachi relativa alle garanzie prestate in occasione della cessione del business trasporti di Ansaldobreda.
Sul fronte degli ordini, il significativo incremento degli Elicotteri (41%) è stato compensato dalla flessione registrata nell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e nell’Aeronautica che avevano beneficiato, nel periodo a confronto, di importanti acquisizioni. Il portafoglio ordini è pari a 34.980 milioni di euro, assicura una copertura in termini di produzione equivalente pari a circa 2,5 anni.
Nei primi 9 mesi, i ricavi mostrano una flessione degli Elicotteri principalmente riconducibile alle minori consegne civili attribuibili all’ effetto COVID-19, compensata dalla prevista crescita dei volumi sul programma EFA Kuwait dei Velivoli e in LEONARDO Drs. L’ebita è pari a 497 milioni di euro (RoS del 5,5%) e presenta, rispetto al periodo a confronto, un decremento di 189 milioni principalmente dovuto ai citati effetti legati al COVID-19 e comunque caratterizzato da una performance positiva trimestre su trimestre.
L’ebit pari a 395 milioni di euro presenta, rispetto ai primi nove mesi del 2019 (euro 648 mil), una riduzione pari a 253 milioni (-39%) dovuta principalmente al decremento dell’Ebita, alla rilevazione dei costi sostenuti per l’allineamento alle indicazioni Governative in materia di COVID-19 anche a tutela della salute dei lavoratori e per il supporto alle strutture Governative nella gestione dell’emergenza, oltre ad alcuni costi esterni sostenuti per l’impossibilità di cessare talune specifiche prestazioni.
Il risultato netto ordinario è pari a 135 milioni di euro, risente, oltre che del peggioramento dell’ebita, del maggiore impatto degli oneri finanziari. Il free operating cash flow è negativo per 2.596 milioni di euro (negativo per 1.217 milioni al 30 settembre 2019).
Questo andamento, pur confermando l’usuale profilo infrannuale caratterizzato da significativi assorbimenti nella prima parte dell’anno, risente dello spostamento nel quarto trimestre delle milestone di fatturazione e incasso e delle consegne di macchine per effetto del COVID-19, che hanno comportato un significativo incremento del circolante con conseguente assorbimento di cassa.
L’indebitamento netto di gruppo è pari a 5.884 milioni di euro si incrementa, rispetto al 31 dicembre 2019 (2.847 mil), per effetto principalmente del negativo andamento del FOCF nonché per l’impatto dei seguenti principali fenomeni: o acquisizione di Kopter Group AG nel mese di aprile con un impatto sulla Posizione Finanziaria Netta di 198 milioni o incremento di nuove operazioni di leasing per 153 milioni o pagamento del dividendo nel mese di maggio per 81 milioni o acquisizione di un’ulteriore quota di azioni in Avio nel mese di giugno per 14 milioni.
“E’ molto difficile prevedere” gli sviluppo per il settore dei velivoli civili mentre desta “meno preoccupazione” il settore degli elicotteri che “è molto più resiliente” ha sottolineato l’amministratore delegato Alessandro Profumo, il quale, rispondendo alle domande degli analisti sui risultati dei primi 9 mesi dell’esercizio, rimanda anche alle dichiarazioni dei vertici di Airbus e Boeing. “Il nostro business – ricorda – è legato anche a loro. Si ipotizza un ritorno alla normalità al 2024. E’ – ricorda veramente difficile da prevedere. Il punto è capire cosa succederà al business dell’aviazione commerciale”.
(con fonte Adnkronos)
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