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devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
«Le scoperte e le prese di coscienza definitive avvengono solo dopo le grandi tragedie: si direbbe che l’uomo, per dare qualcosa di bello, abbia bisogno di piangere». Oriana Fallaci
La continua evoluzione del cannone OTO-Leonardo da 76/62mm con l’ultima versione “Sovraponte”, è stata ultimata da parte delle maestranze italiane!
E’ sicuramente il sistema più avanzato a livello mondiale nella sua categoria; è la versione ultima del cannone multi ruolo 76/62 dotato del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight) ed i munizionamenti di nuova generazione Vulcano.
Lo sviluppo del nuovo cannone navale Leonardo 76/62 SOVRAPONTE, che equipaggia i PPA della Marina Militare e nuove fregate olandesi dei cantieri DAMEN, è stato ultimato da tempo; l’azienda ha condotto presso il balipedio Cottrau di Portovenere numerosi test con raffiche da 15 colpi: è un passaggio importante che dà una misura empirica estremamente affidabile circa la solidità del progetto, in vista delle ulteriori verifiche FAT (Factory Acceptance Test) già svolte.
Il complesso dei cannoni “sovraponte” viene imbarcato con cadenza regolare sui pattugliatori PPA. Il cannone “76/62 sovraponte” conserva le stesse prestazioni del 76/62 standard, ma con un peso del 30% inferiore che garantisce un più ampio spettro di possibilità installative come, per esempio, sopra l’hangar di una nave. La nuova arma imbarcata prende il posto e integra anche i sistemi missilistici quali il RAM offrendo, tuttavia, una maggiore flessibilità d’impiego che va oltre l’autodifesa contro i missili da crociera, ma che comprende anche tiro controcosta, contro-superficie, ecc.
Il cannone navale è un medio calibro leggero e a fuoco rapido che offre prestazioni e flessibilità senza pari in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nella funzione anti-missilistica. È inoltre prevista in sede di progetto la capacità di coinvolgere in modo molto efficace obiettivi di terra per prestazioni uniche multiruolo.
Il 76/62 è adatto per l’installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese le piccole unità navali.
Sarà presto disponibile un’interfaccia con un’ampia varietà di sistemi di gestione dei combattimenti navali e/o FCS/EOS, secondo gli standard digitali e analogici, compresa l’architettura aperta.
La velocità di ingaggio potrà essere selezionata da scatto singolo a raffica continua da 120 colpi/min.
In condizioni operative, il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard alla cottura è inferiore a 0,3 mrad, garantendo così un’eccellente precisione.
Il 76/62 in tutte le sue continue evoluzioni è l’unico cannone navale di medio calibro disponibile nella capacità di fuoco prolungato, requisito fondamentale in qualsiasi scenario che preveda l’ingaggio simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dagli emergenti scenari di guerra asimmetrica.
Il caricamento automatico avviene tramite un caricatore girevole e il caricamento rapido avviene facilmente anche durante il tiro da parte di due addetti alla movimentazione delle munizioni.
La fornitura standard include la nuova Digital Control Console (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell’operatore e dei manutentori.
Il proiettile da 76mm utilizza un fusibile multifunzione programmabile 3AP. I cannoni sono dotati della flessibilità necessaria per essere equipaggiati con:
Scudo Stealth Integrale per ridurre l’RCS totale della nave,
Radar misuratore di velocità alla volata per aggiornare l’FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella di range,
Dispositivo di alimentazione multipla per la movimentazione, selezione e alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizione caricata,
Sistema di guida STRALES per il proiettile guidato DART.
Il 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015).
L’arma è caratterizzata da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall’incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L’intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvetta o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART.
Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine: l’ultimo importante successo è stato lo scalzare il cannone navale da 100 mm della marina francese nel progetto Orizzonte.
Nel sistema di controllo del fuoco del cannone nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione. Le prime versioni erano dotate del radar RTN-10X Orion della Selenia. A partire della metà degli anni ottanta venne utilizzato il RTN-30X (SPG-73) nel sistema di difesa di punto Dardo-E e poteva essere abbinato oltre che all’Otobreda Compatto e Super Rapido anche al cannone da 127/54, al Breda Dardo e ai missili Sea Sparrow/Aspide. Il sistema Dardo-E fece il suo debutto nella Marina Militare sull’incrociatore portaeromobili Garibaldi, ma il radar RTN-30X era già stato imbarcato sulle Maestrale, dove però alle due torrette binate del CIWS Dardo erano asserviti due radar RTN-20X, mentre le prime unità equipaggiate con sistema Dardo-E con il 76mm Super Rapido sono stati i due cacciatorpediniere lanciamissili Audace dopo gli ammodernamenti e le prime unità ad essere equipaggiate sin dalla costruzione con il Dardo-E abbinato ai 76mm SR furono i due cacciatorpediniere Classe Durand de la Penne.
L’arma imbarcata utilizza anche il munizionamento guidato anti-missilistico Davide, in pratica si tratta di missili senza motore (proietti), decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull’impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull’obiettivo.
Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l’aggiornamento del firmware di controllo, l’aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all’interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.
All’inizio dell’estate del 2008 NAVARM ha richiesto l’aggiornamento di un cannone al sistema Davide/Strales proveniente da un pattugliatore classe Cigala Fulgosi. Le prove sono state effettuate con successo presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra nel marzo 2009 e hanno visto lo sparo contro bersagli a 8 km di due proiettili singoli e di una raffica da tre proiettili, che è quella attualmente nell’impiego antimissile. Il sistema dopo essere stato testato sul pattugliatore Comandante Foscari con prove di tiro con le nuove munizioni guidate in accoppiamento con il radar NA-25X, dopo aver terminato le prove è rimasto pienamente funzionante a bordo della nave.
L’arma non utilizza la parte sottocoperta ed i colpi di pronto impiego sono collocati in 2 sistemi di alimentazione o “ventagli”, contenenti rispettivamente 38 colpi ciascuno; svolgono la medesima funzione del sistema Multifeeding installato su alcuni dei 76/62 mm modello SUPER RAPIDO ed hanno le sue stesse peculiarità, ma sono stati adattati per essere montati solidalmente alla massa oscillante. In tal modo tutti i colpi non solo sono presenti nella torre compiono un percorso relativamente breve per arrivare alla calcata, un percorso che va direttamente dal ramo di caricamento alla cucchiaia. La nuova avanzatissima arma navale impiega soluzioni “elettriche”: tutti gli attuatori e tutti i sistemi di movimentazione sono ad azionamento mediante motori brushless, cioè privi di spazzole. La torre è dotata inoltre di un nuovo scudo stealth con una “camicia” in materiale radar riflettente che protegge anche la canna.
La famiglia di munizioni VULCANO comprende anche il VULCANO da 76mm
Si tratta di un proiettile di calibro inferiore che può impegnare un bersaglio su una distanza di 40 km raddoppiando la portata di un proiettile standard da 76 mm. La tecnologia Vulcano è stata applicata ad un calibro più piccolo, migliorando le capacità dei cannoni navali 76/62 in servizio con 56 Marine nel mondo, al fine di colpire i bersagli con maggiore precisione e ridurre al minimo il rischio di danni collaterali.
La multinazionale Leonardo, insieme alle munizioni DART e 4AP, ha sviluppato una famiglia di munizioni non guidate e guidate denominate “VULCANO” con una gittata superiore alle normali munizioni e con una precisione ineguagliabile.
Con il munizionamento Vulcano è possibile ingaggiare bersagli a lungo raggio, utilizzando solo i cannoni e risparmiando i missili per bersagli più lontani e costosi.
Il progetto in esame è stato sviluppato dalla società OTO Melara di La Spezia (poi confluita in Leonardo S.p.A.), prevede una munizione sotto-calibrata non autopropulsa dotata, nella versione guidata, di governi aerodinamici, navigazione inerziale/GPS e, in alcuni sottotipi, di un sistema di guida terminale. Il proietto è caratterizzato da una elevatissima gittata e da una precisione molto spinta con un CEP < 20m.
Una prima differenziazione tra le munizioni – il cui sviluppo è terminato di recente – si può fare tra munizioni non guidate e munizioni guidate, denominate rispettivamente:
Extended Range;
Long Range.
I calibri presi in considerazione da Leonardo sono:
Il 76 mm;
il 127mm in quella navale;
il 155mm nella versione terrestre.
La traiettoria delle munizioni non guidate è di tipo convenzionale balistico con una gittata:
Fino a 40 Km con il 76/62 mm;
Fino a 70 km, mentre la gittata delle versioni guidate raggiungerà i 100 km quando utilizzate dal cannone cal. 127/54C;
120 km quando sparate dal nuovo cannone cal. 127/64LW;
Fino a 100 Km è la gittata del 155mm.
Tali gittate saranno ottenibili grazie ad una velocità iniziale dei proiettili molto elevata ed a coefficienti aerodinamici molto bassi se confrontati con quelli di munizioni di grosso calibro in servizio. I proiettili sono dotati di una spoletta multi-funzione, basata su tecnologia a microonde e programmabile con funzionalità altimetrica, di prossimità, di impatto, impatto ritardato od a tempo.
Il nuovo munizionamento “Vulcano” di Leonardo farà fare al sistema dell’artiglieria italiana e degli alleati occidentali una notevole salto di qualità nel futuro.
Il Vulcano è un munizionamento guidato che estenderà il ruolo dell’artiglieria a missioni non effettuabili con i sistemi convenzionali. Per l’artiglieria navale si potranno effettuare tiri da distanza di sicurezza per la nave con tiri oltre l’orizzonte e contro bersagli in movimento in modalità fire and forget, in supporto a truppe operanti a terra; vi sarà poi la possibilità di neutralizzare bersagli puntiformi quali postazioni, obiettivi strategici e molto altro ancora.
Per l’artiglieria terrestre sarà possibile svolgere missioni per le quali ad oggi viene richiesto il supporto aereo utilizzando un numero minore di munizioni in aree densamente popolate.
Le artiglierie terrestri e navali potranno operare con gittate tre volte superiori a quelli standard con precisione metrica: si potrà far entrare un colpo in una finestra a 85 chilometri di distanza. Si potrà colpire una nave oltre la linea dell’orizzonte o annientare un nido di mitragliatrici che tiene sotto tiro i nostri soldati, senza far partire elicotteri, in ogni condizione meteorologica. Si potranno effettuare missioni impossibili nelle attuali condizioni anche entro il range dove oggi operano le artiglierie tradizionali. Insomma, si potrà completare la missione con costi inferiori ma soprattutto con intensità proporzionale alla minaccia e bassissimo tasso di danni collaterali.
La riduzione dei danni collaterali si potrà ottenere su tutto il range di utilizzo grazie alla accuratezza estrema, indipendentemente dalla distanza, attraverso la selezione dell’angolo di impatto futuro. La munizione ha installate alcune sicurezze che, se del caso, possono condurre alla sua inertizzazione. In definitiva, si riduce la possibilità di danni collaterali in misura davvero inimmaginabile, sia per la precisione del sistema che per l’estrema focalizzazione degli effetti della testa in guerra.
Il Vulcano è di fatto un munizionamento guidato, non intelligente. Un sistema intelligente prende decisioni in modo autonomo. Il Vulcano è un sistema esperto. Uno dei componenti essenziali del Vulcano è il “Vulcano module” che in base agli elementi di scenario calcola e prepara soluzioni di tiro.
Per il suo corretto utilizzo in battaglia è raccomandata un’attività addestrativa per conoscere al meglio il nuovo sistema particolarmente in relazione alle logiche di impiego.
Sotto l’egida dei governi italiano e tedesco, Leonardo e Diehl Defense hanno sviluppato e qualificato la famiglia di munizioni di precisione per i cannoni calibro 127mm e 155mm.
La qualificazione congiunta conforme allo STANAG controllata dalle autorità italiane e tedesche è stata completata con successo. La qualifica eseguita è compatibile con tutti i sistemi di balistici congiunti, come:
le piattaforme terrestri semovente PzH 2000;
trainata FH-70;
le piattaforme navali da 127mm / 5inch.
Le munizioni Vulcano sono progettate per raggiungere una portata estesa di 70 km per Vulcano 155 e 80 km per Vulcano 127 in combinazione con una precisione unica contro bersagli fissi e mobili.
La famiglia di munizioni raggiunge la massima precisione del bersaglio attraverso la combinazione unica di navigazione satellitare con sensori laser o infrarossi per la ricerca del terminale.
La famiglia Vulcano è il munizionamento d‘artiglieria più accurato per applicazioni terrestri e navali in tutto il mondo. La potente testata multi-ruolo, ad alto esplosivo (IHE) con schegge di tungsteno pre-frammentate è efficace contro:
bersagli morbidi,
veicoli,
veicoli semi-corazzati,
infrastrutture;
posti di comando di fanteria.
I kit di programmazione Vulcano consentono alle piattaforme di artiglieria di sparare munizioni Vulcano in modo semplice e operazioni completamente integrate o indipendenti. Il programma di calcolo del tiro NABK-18+, è stato di recente ufficialmente omologato.
BAE Systems e Leonardo hanno avviato una collaborazione nel settore del munizionamento guidato di precisione. Si tratterà di munizioni avanzate per sistemi d’arma di grosso calibro.
L’implementazione riguarda la famiglia di proiettili “Vulcano”, di Leonardo, che potranno essere usate anche dall’ Advanced Gun System (AGS) di BAE Systems installato a bordo del cacciatorpediniere classe Zumwalt della US NAVY, e con i cannoni navali MK 45, anch’essi attualmente in servizio presso la Marina degli Stati Uniti e i numerosi suoi alleati.
Il munizionamento Vulcano è compatibile con i cannoni navali da 127 mm e quelli terrestri da 155 e presenta il vantaggio di poter essere integrato anche con altre piattaforme attuali e future, come l’AGS. Sono utilizzabili per i sistemi d’artiglieria terrestri da 155 mm, cannoni M777 e semoventi M109, usati da diversi eserciti alleati. Il proiettile Vulcano da 155 mm ha un’accelerazione al lancio che consente di raggiungere le distanze di ingaggio massime previste per il Long Range Land Attack Projectile (LRLAP). Per il cannone navale MK 45 da 127 mm, Vulcano offre una cadenza di 20 colpi al minuto, con una gittata massima oltre tre volte superiore a quanto disponibile attualmente. BAE Systems e Leonardo stanno mettendo a punto configurazioni con unità di guida e navigazione con sensori a infrarossi e laser semi-attivi per la massima precisione del puntamento di bersagli in movimento, ovvero per contrastare minacce aeree, terrestri e navali provenienti da sistemi d’arma sia terrestri che navali.
Il “76/62 Sovraponte” è un vanto del genio italico e delle eccellenti maestranze italiane.
(Fonti: Web, Google, OTO-Leonardo, RID, Forumfree, Wikipedia, You Tube)