Il generale Franco Angioni – Condor 2 – è andato avanti
Da tempo non appariva più in pubblico. Non ascoltavamo da un po’ la sua voce pacata ma ferma – e forse qualcuno si domandava il perché. Anch’io. Una voce determinata, capace di leggere le dinamiche geopolitiche con quella lucidità tipica della scuola militare del vecchio millennio, che lo aveva reso un punto di riferimento.
Qualche mese fa avevo pensato di proporre un suo collegamento con Difesa On Air, poi la notizia, arrivata poco fa: non avremmo più avuto modo di farlo.
Il generale paracadutista Franco Angioni è andato avanti.
Ha compiuto il suo ultimo lancio a 92 anni, lasciando dietro di sé il ricordo indelebile di un soldato di grande valore e di un uomo autentico.
Tutti ricordiamo le sue dirette da Beirut, quando con chiarezza e semplicità raccontava l’evolversi di una delle missioni più delicate affrontate dall’Italia nel dopoguerra.
In quelle circostanze nacque anche una sincera stima reciproca con il presidente Sandro Pertini – Condor 1* –, che volle essere accanto ai nostri soldati nonostante i rischi, affidandosi proprio ad Angioni per organizzare la sua visita nel cuore di una città ferita. Terminato il servizio, il generale mantenne il contatto con molti dei suoi uomini e colleghi di allora, tra cui Paolo Nespoli, paracadutista e nel 1982 impiegato nella scorta di Oriana Fallaci.
Fu definito da una nota testata “il generale di pace”, e in effetti incarnava quell’italianità capace di distinguere tra fermezza e diplomazia, tra il dovere militare e la sensibilità umana. Emblematico l’episodio del tendone da circo trasformato in ospedale a Beirut, simbolo di un modo tutto italiano di unire ingegno, solidarietà e professionalità.
Anche in patria, Angioni ha continuato a distinguersi come ufficiale di altissimo spessore.
Ho avuto il privilegio di incontrarlo più volte: la prima quando era comandante del 3° corpo d’armata, al circolo ufficiali della Santa Barbara, di cui faceva parte il mio reparto; poi, anni dopo, in un’associazione di paracadutisti. Ricordo ancora quel giorno del 1990, quando passò in rassegna il reparto: avevo la mano sudata dall’emozione e lui si soffermò a scrutare la spilletta sul mio bavero. Un gesto piccolo, ma che dice tutto della sua attenzione per i dettagli e per le persone.
Formatosi alla Nunziatella nel 1949 e poi all’Accademia Militare di Modena, Angioni fu nominato sottotenente nel 1954. La sua carriera fu esemplare; prima nei reparti paracadutisti e nei sabotatori del “Col Moschin”, poi al comando del contingente italiano in Libano tra il 1982 e il 1984, dove seppe rappresentare il volto più umano e credibile dell’Italia in missione. Successivamente ricoprì incarichi di vertice come presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) e, dal 1994 al 1996, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti.
Insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel luglio 1994 e di Grande Ufficiale dell’Ordine Militare d’Italia nel novembre 2001, quest’ultima conferitagli per l’alto profilo e la professionalità dimostrati nel comando della missione di pace in Libano.
Un ufficiale colto, concreto e profondamente umano, che ha saputo coniugare disciplina e sensibilità, coraggio e misura.
Un uomo che resterà, per molti di noi, un esempio di come si possa servire lo Stato senza mai dimenticare l’Uomo.
Cieli Blu Signor Generale!
*Il generale Franco Angioni, nominativo operativo “Condor 2”, fu il primo comandante del contingente italiano in Libano (ITALCON) nel quadro della Forza Multinazionale di Pace. Il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che nel 1982 volle recarsi personalmente a Beirut per visitare i soldati italiani, utilizzò in quella circostanza il nominativo “Condor 1”. Da allora, quei nomi in codice sono divenuti simbolo del legame umano e istituzionale tra il comandante e il suo capo di Stato, entrambi interpreti di una stagione di impegno e orgoglio nazionale.
L’articolo Il generale Franco Angioni – Condor 2 – è andato avanti proviene da Difesa Online.
Da tempo non appariva più in pubblico. Non ascoltavamo da un po’ la sua voce pacata ma ferma – e forse qualcuno si domandava il perché. Anch’io. Una voce determinata, capace di leggere le dinamiche geopolitiche con quella lucidità tipica…
L’articolo Il generale Franco Angioni – Condor 2 – è andato avanti proviene da Difesa Online.
Per approfondimenti consulta la fonte
Go to Source
