“Il ruolo dell’arbitro nel contenzioso marittimo dopo la riforma Cartabia – I procedimenti cautelari”
Si è svolto ieri a Roma, presso l’aula avvocati della Corte Suprema di Cassazione, ospitato dalla Fondazione Scuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando” ets, il seminario “Il ruolo dell’arbitro nel contenzioso marittimo dopo la riforma Cartabia – i procedimenti cautelari”, un incontro di alto livello dedicato alla disciplina marittima, all’evoluzione dell’arbitrato e alle ricadute pratiche della recente riforma sui procedimenti cautelari. L’evento ha riunito magistrati, avvocati marittimisti, operatori del settore e rappresentanti delle istituzioni portuali, offrendo un’occasione preziosa di confronto su strumenti di tutela del credito, sicurezza della navigazione e gestione delle controversie internazionali.
L’apertura dei lavori è stata affidata all’avv. Francesco Bolognesi, direttore della Fondazione, che ha posto l’accento sull’importanza della formazione continua e sull’aggiornamento dei giovani professionisti del diritto marittimo. Bolognesi ha ricordato come, nonostante la contrazione numerica delle professioni legali, la vitalità intellettuale e professionale resti elevata. “È fondamentale offrire percorsi formativi che permettano di aggiornarsi sulle evoluzioni normative e sull’applicazione della tecnologia nel processo”.
Il ruolo centrale della Camera Arbitrale Internazionale come strumento operativo per garantire certezza giuridica, protezione del credito e sicurezza della navigazione, permettendo di affrontare le controversie secondo standard professionali uniformi e riconosciuti, è stato illustrato dal suo presidente, dott. Rocco Guerriero. “L’obiettivo è garantire una gestione efficiente e specializzata delle dispute commerciali, offrendo strumenti che rispettano le esigenze internazionali e nazionali. L’arbitro oggi occupa un ruolo cruciale, soprattutto alla luce della riforma Cartabia, che estende le possibilità di adottare misure cautelari”, ha sottolineato.
Il capitano di vascello Giuseppe Strano, vice capo II° reparto – affari giuridici e servizi d’istituto comando generale corpo delle capitanerie di porto/guardia costiera, ha approfondito il rapporto tra il potere giudiziario e l’operatività delle autorità marittime. “Il coordinamento tra giudice o arbitro e autorità marittima è essenziale. L’ordinanza di sequestro o altre misure preventive, seppur originate da un provvedimento cautelare, necessitano della concreta attuazione sul campo, che spetta all’autorità marittima”, ha spiegato. Strano ha sottolineato anche come la sicurezza della navigazione e l’efficacia delle misure cautelari dipendano da una stretta sinergia tra competenze giuridiche e operative, richiedendo procedure chiare e dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti.
Nella prima relazione del seminario, “La nautica da fenomeno ‘lusorio’ ad attività commerciale”, l’avv. Francesco Miraglia, coordinatore area diritto amministrativo Fondazione Scuola Forense “VE. Orlando” ets, ha posto l’accento sulla complessità del quadro normativo marittimo e sulla capacità dell’arbitro di navigare tra norme amministrative, internazionali e processuali. “La materia richiede una conoscenza integrata di diritto amministrativo, internazionale e processuale. L’arbitrato offre strumenti flessibili per la tutela dei diritti, anche alla luce delle modifiche introdotte dalla riforma Cartabia, che consente agli arbitri di adottare provvedimenti cautelari su specifica attribuzione delle parti”. Nel corso dell’intervento Miraglia ha evidenziato l’importanza di applicare correttamente la normativa consolidata e le prassi internazionali, garantendo sicurezza giuridica e protezione del credito, riducendo ritardi e inefficienze nei procedimenti arbitrali.
Il presidente del tribunale arbitrale della nautica, avv. Alfonso Mignone, ha spiegato il ruolo operativo dell’arbitrato nella gestione dei contratti di utilizzo delle navi e della nautica da diporto (“L’arbitrato nautico come ‘species’ dell’arbitrato marittimo”). “Il tribunale arbitrale della nautica è stato il primo ed unico ente ad avviare un dialogo con l’autorità marittima al fine di accreditarsi come giurisdizione legittima, al pari di quella ordinaria, ai fini dell’emanazione dei provvedimenti cautelari”. “Nei contratti commerciali marittimi, la clausola arbitrale è ormai uno strumento di default, applicata anche nei documenti di trasporto come le polizze di carico. La riforma Cartabia rafforza la possibilità per gli arbitri di gestire efficacemente le misure cautelari, garantendo tutela creditoria e sicurezza operativa”, ha dichiarato, spiegando come la clausola arbitrale, consolidata nel commercio internazionale, consenta una gestione rapida e specializzata delle controversie, assicurando che le navi e le unità da diporto possano essere oggetto di interventi cautelari senza compromettere l’operatività commerciale.
Su “Le procedure cautelari nel quadro del diritto processuale della navigazione” è intervenuta l’avv. Rosa Abbate, avvocato marittimista cultore cattedra di diritto della navigazione Università Federico II, consigliere tribunale arbitrale della nautica, che ha offerto una visione completa del quadro normativo e delle convenzioni internazionali che regolano i procedimenti cautelari. “Il diritto della navigazione, pur avendo radici storiche consolidate, si evolve costantemente. Il codice della navigazione, insieme alle convenzioni internazionali come quella di Bruxelles del 1952, disciplina le misure cautelari applicabili alle navi e oggi anche alla nautica da diporto superiore a 24 metri. L’arbitro deve operare in questo contesto, con piena consapevolezza delle norme applicabili e della loro concreta attuazione”. Sotto questo aspetto la riforma Cartabia, per Abbate, introduce senza dubbio strumenti innovativi, permettendo agli arbitri di adottare provvedimenti cautelari a patto che non si sottovaluti “l’importanza di un approccio esperto, coordinato e conforme alle prassi internazionali per evitare inefficienze o contenziosi interpretativi”.
L’articolo “Il ruolo dell’arbitro nel contenzioso marittimo dopo la riforma Cartabia – I procedimenti cautelari” proviene da Difesa Online.
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