Il Salone Aerospaziale MAKS 2021di Mosca
Il 20 luglio presso l’aeroporto di Zhukovsky ha aperto ufficialmente i battenti il XV Salone Internazionale russo dell’Aviazione e dello Spazio MAKS-2021 anche se, ad essere pignoli, si tratterebbe in realtà della sedicesima edizione se consideriamo il primo evento in assoluto, ovvero il Moscaeroshow del 1992 che inaugurò il corso del salone aeronautico internazionale russo prima di trasformarsi definitivamente in “MAKS” dal successivo anno 1993.
Da allora infatti, l’air show di Zhukovsky si ripresenta con cadenza biennale negli anni dispari agli appassionati e ai tecnici del settore di tutto il mondo.
«Nell’Anno della Scienza e della Tecnologia – ha dichiarato il Presidente russo, Vladimir Putin, intervenuto come da prassi all’apertura ufficiale del Salone – vorrei ricordarvi che le organizzazioni scientifiche russe hanno raggiunto il successo in una serie di aree innovative, una parte significativa delle quali è presentata nei siti e negli stand del MAKS-2021.
Tra queste vi ricordo le soluzioni nel campo dell’elettrico e delle centrali elettriche ibride, e quelle relative ad un nuovo aereo civile supersonico con un basso livello di rumore a cui si sta lavorando attivamente al suo sviluppo. Il MAKS guarda al futuro, e il futuro appartiene ai velivoli senza equipaggio e ai sistemi robotici, all’uso dell’intelligenza artificiale nell’aviazione. E tutte queste direzioni sono ampiamente rappresentate in questo Salone.»
Fenomeno Checkmate
Il MAKS-2021 è stato probabilmente l’edizione più chiacchierata in assoluto. Sebbene sfiancata dall’assenza di numerosi paesi impegnati nel solco delle tradizioni delle sanzioni e dell’impegno politico antirusso o ancora per gli effetti della pandemia di Covid-19 che ha flagellato l’intero pianeta, la presentazione del futuro caccia monomotore di quinta generazione targato “Rostech – UAC – Sukhoi” ha controbilanciato notevolmente questi due fattori tenendo altissimi i livelli di attenzione non soltanto degli organi di stampa (specializzati e non) di tutto il mondo, ma anche di tutte le possibili piattaforme social (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, TikTok, VK, Reddit, etc.).
Media che sul “Checkmate” (scaccomatto) hanno puntato i riflettori già dall’annuncio dell’anteprima mondiale preceduta da una campagna stampa intrigante e ne hanno poi successivamente rilanciato la presentazione con un tam-tam mediatico internazionale davvero notevole.
Circa il nuovo caccia Sukhoi, ricordiamo che Analisi Difesa ha parlato con uno speciale ad esso interamente dedicato.
Russian Helicopters no-limits
Se dovessimo riferire quali sono stati i punti forti del MAKS-2021 il Sukhoi Checkmate rappresenterebbe giocoforza la punta di diamante del Salone russo, ma a seguire sul podio è doveroso citare la variegata nuova produzione di Russian Helicopters che mostra di saper gestire corposi volumi di vendita in Russia e nel mondo e di guardare avanti proponendo una sfilza di novità.
Non soltanto sviluppando, ammodernando e potenziando i best seller di cui dispone, ma anche proponendo novità che guardano chiaramente al futuro.
Iniziamo dal nuovissimo Mil Mi-171A3 anticipato da Analisi Difesa nell’aprile del 2019: si tratta di un elicottero destinato all’impiego off-shore; nonostante il nome, la linea del Mi-171A3 si discosta per la prima volta in maniera netta da tutte le varianti del best seller Mil Mi-8/17/171, anzi sembra avere più punti di contatto con il medio-pesante Mi-38 (anch’esso ovviamente presente alla mostra).
La caratteristica principale del Mi-171A3 risiede nella possibilità di trasportare fino a 24 passeggeri (le controparti straniere possono invece ospitarne fino a 19).
Il multiruolo Kamov Ka-32A11M è una versione notevolmente migliorata del Ka-32A11BC che tanto successo ha riscosso in ambito internazionale, dotato di moderni motori a turbina a gas Klimov VK-2500PS-02 e di un sistema di controllo elettronico digitale automatizzato in grado di trasportare fino a 5.300 kg.
Il Ka-32A11M vanta anche un glass cockpit con la nuova suite di avionica digitale KBO-32 che consente di utilizzare l’elicottero in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi condizione climatica, su terra o in mare. Dotato inoltre del nuovo sistema antincendio SP-32 sviluppato dalla Kumertau Aviation Production Enterprise KuAPP, questo sistema consente il trasporto e lo scarico controllato di fino a 4.000 litri di liquido estinguente, anche a temperature sotto lo zero.
Al MAKS-2021 è stato presentato inoltre il nuovo elicottero leggero rimodernato Ansat-M il cui primo volo è avvenuto il 29 dicembre dello scorso anno; versione dotata principalmente di un’autonomia più ampia (da 505 a 640 km, estendibile a 790 km con un serbatoio di carburante aggiuntivo), ma anche di nuova avionica, di un aumento della quota di compositi (dal 15 al 35%) con conseguente riduzione del peso al decollo e di un moderno sistema di pilota automatico che gli consente di effettuare il volo strumentale. Migliorata inoltre anche l’aerodinamica delle nuove pale del rotore principale e di coda che nell’insieme migliorano le caratteristiche di volo complessive aumentando il peso al decollo a 3.800 kg e riducendo i livelli di rumore sia in cabina che all’esterno dell’aeromobile.
Ricordiamo che l’Ansat sta riscuotendo un discreto successo in Russia e all’estero: ricordiamo Cina, Eritrea, Bosnia Erzegovina, Messico, Turkmenistan tra i paesi acquirenti ed altri ancora formalmente interessati ad una prossima acquisizione e che nell’Ansat vedono l’erede dello storico Mil Mi-2 a cui la Russia non aveva mai più dedicato un successore. L’Ansat infatti – per recuperare un mercato perso da decenni – è sottoposto da anni ad una serie di certificazioni e implementazioni che ne stanno notevolmente espandendo le funzionalità e le operazioni a tutto vantaggio dell’export.
Tra le novità esposte da Russian Helicopter anche la nuova variante dell’elicottero leggero Kamov Ka-226T denominata “Climber” particolarmente adatta all’impiego ai voli in alta quota e in montagna per via della sua capacità di operare ad altitudini fino a 6500 metri e della sua elevata resistenza ai forti venti laterali, all’alto rateo di salita nonché alla facilità di decollo e atterraggio in siti d’alta quota.
Ricordiamo a tal proposito che Mosca è in attesa della conferma da parte di Nuova Delhi dell’acquisto dei Ka-226T; com’è noto Russian Helicopters ha adempiuto a tutti i suoi obblighi: ha costituito una joint venture con la HAL (Indo-Russian Helicopters Limited o IRHL), ha identificato diversi potenziali partner di produzione e ha presentato una proposta per la localizzazione al Ministero della Difesa.
Tuttavia secondo Andrey Boginsky, CEO di Russian Helicopters: – «L’India non ha compiuto i medesimi sforzi e l’accordo non ha ancora attraversato la fase delle trattative commerciali.»
«Per quanto ne sappiamo – ha aggiunto un altro funzionario che ha preferito rimanere anonimo – anche l’India è interessata a ricevere queste macchine il prima possibile.»
«Al momento la palla è dalla parte indiana, – ha detto invece Victor Kladov, direttore per la cooperazione internazionale e la politica regionale di Rostec. – abbiamo presentato le nostre proposte e stiamo aspettando la decisione finale [del Ministero della Difesa] sull’ultimo punto importante: il grado di localizzazione della produzione di Ka-226T in India»
Secondo l’accordo del valore stimato in oltre 1 miliardo di dollari, l’India intendeva ordinare 200 elicotteri, 60 dei quali sarebbero stati importati dalla Russia e i restanti 140 prodotti localmente da una joint venture costituita da Russia e India.
Ancora un’ulteriore novità presentata da Russian Helicopters è stato il nuovissimo drone elicottero BAS-200 diventato tra l’altro il primo UAV a prendere parte al programma di volo MAKS 2021.
Con un peso massimo al decollo di 200 kg, il BAS-200 è in grado di sviluppare una velocità fino a 160 km all’ora e può trasportare carichi commerciali fino a 50 kg con un’autonomia di volo di 4 ore a quote fino a 3.900 metri. Alla mostra era ovviamente presente anche la stazione di controllo a terra che consente agli operatori di controllare il drone a una distanza massima di 100 km. Con una lunghezza di 3,9 metri, il BAS-200 è alto 1,2 metri e può essere utilizzato per svolgere un’ampia gamma di compiti: monitoraggio, consegna del carico, operazioni di ricerca e salvataggio, lavori agricoli, ecc. Presente inoltre il VRT-300, di categoria superiore e già mostrato al MAKS-2017.
In futuro a tal proposito Russian Helicopters ha dichiarato di voler sviluppare al più presto droni ad ala rotante con un carico utile di 200 kg e 1 tonnellata.
Presente l’immortale Mil Mi-8, ricordo lontano della prima versione che ha volato nel lontano 1961, ben 60 anni fa e mostrato nella veste sgargiante rosso nero e gialla del Servizio Nazionale dell’Aviazione sanitaria russa (o NSSA National Air Ambulance Service); nonostante le novità il Mi-8 rimane indiscutibilmente la gallina delle uova d’oro che ha permesso a Russian Helicopter di mantenere aperte numerose linee di produzione e puntare così nell’investimento e nella ricerca e sviluppo di molti altri progetti collaterali e non allo stesso Mi-8/17/171.
Presente anche l’elicottero medio multiruolo Kamov Ka-62 esibitosi in volo e alla mostra statica e il cui lungo sviluppo è stato oggetto di attenzione da parte di Analisi Difesa, dotato di un nuovo sistema di gestione delle apparecchiature migliorato sviluppato dalla Concern Radio-Electronic Technologies (KRET).
Una via alternativa alla produzione in serie di quest’elegante progetto che non è provvisto della consueta architettura Kamov con rotori principali coassiali e contro-rotanti, bensì di un rotore principale a cinque pale e un fenestron (rotore incassato) nella coda, risiederebbe in un ordine da parte della Difesa russa: la strategia della Russian Helicopters ne prevede infatti la cooperazione con il suddetto dicastero al fine di sostituire i componenti importati del Ka-62 (in primis i due motori turboalbero Ardiden 3G da 1.776 CV prodotti dalla francese Safran che dovranno essere sostituiti dal russo VK-1600V) e autorizzarne così l’ingresso con le Forze Armate russe.
Non mancava il nuovo elicottero medio Mil Mi-38 costruito per dell’Unità di volo speciale “Rossjia” e non potevano non essere presenti gli immancabili elicotteri militari Mil Mi-28NE, Kamov Ka-25, Mil Mi-35, Mil Mi-171Sh.
Alla voce contratti ed accordi Russian Helicopter può ritenersi soddisfatta del MAKS-2021 perché la lista è davvero lunghissima: non entrando nel dettaglio dei corposi contratti con le compagnie civili russe poiché non di interesse per Analisi Difesa (come ad esempio i 50 Mi-171 per UTair Helicopter Services, il noleggio di due Ansat per Avia Capital-Service, 3 Ansat e 1 Mi-8MTV-1 per Helix Airlines, il noleggio di 66 elicotteri per il Servizio Nazionale dell’Aviazione sanitaria tra cui 28 Mi-8MTV-1 e 37 Ansat o ancora 8 Mi-8MTV-1 per Yeltosvka), è doveroso però citare un accordo con Gazprombank Leasing per la fornitura di tre nuovi elicotteri multiruolo Ka-62 al Territorio di Primorsky perché si tratta del primo contratto per la fornitura di queste macchine.
Importante anche la cooperazione strategica con il colosso degli idrocarburi russo PJSC Gazprom per la fornitura dei primissimi elicotteri offshore Mi-171A3, anch’esso primo cliente del nuovo elicottero off-shore per un primo ordine di 16 esemplari.
Degno di menzione inoltre che Russian Helicopters e VTB Bank hanno firmato un accordo di finanziamento relativo a progetti per lo sviluppo della produzione civile di elicotteri: l’istituto finanziario sarà così impegnato nella fornitura di prestiti per i programmi di produzione civile delle holding e nel finanziamento dei suoi progetti in corso e di investimento.
Ancora: il contratto per la fornitura di nove elicotteri Mil Mi-38PS – variante da ricerca e soccorso con prestazioni da impiego artiche – per il Ministero delle emergenze russo (EMERCOM) da consegnarsi entro il 2021 e per concludere ancora un accordo, questa volta tra Russian Helicopter e Russian Post, che sulla base dei risultati dei voli sperimentali prevedono di lanciare i droni elicottero su una quarantina di rotte e consegnare così fino a 245 tonnellate di posta all’anno con il loro aiuto. Due saranno gli UAV interessati all’accordo: il VRT300 e il nuovissimo BAS-200 che saranno utilizzati per la consegna dei plichi in zone remote del paese (ovvero la Chukotka, la Kamchatka e gli Okrug autonomi dello Yamalo-Nenets e dei Khanty-Mansi). Secondo Russian Post infatti, in futuro l’uso degli UAV aumenterà il volume del traffico merci di 11 volte e allo stesso tempo ridurrà il costo dei servizi logistici di 1,81 volte.
Non solo clienti nazionali ovviamente: Russia e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno firmato un accordo per la fornitura di un primo elicottero Mil Mi-171A2 con l’opzione per 25 velivoli in futuro; l’accordo che prevede la conclusione del contratto entro al 15 settembre 2021 contempla il riconoscimento reciproco tra Russia e EAU dei certificati di aeronavigabilità.
Sukhoi Su-57
Non era il primo MAKS per il caccia di quinta generazione russo Su-57, anzi, per chi non lo ricordasse i vari prototipi del Felon si sono succeduti in esibizioni di volo dalla lontana edizione del 2011 mentre in effetti la prima presentazione alla mostra statica è avvenuta nella penultima edizione del 2019.
Tecnicamente dunque non è più una novità, il caccia si mostra in volo oramai da un decennio e pur esibitosi in volo con una prestazione di tutto rispetto ai comandi del noto pilota collaudatore Sergey Bogdan, inevitabilmente per i mass media più che per il pubblico sempre elettrizzato dal volo del Su-57, oramai non si tratta più di una prima assoluta e tutto questo anche a causa dell’anteprima mondiale del fratello minore Checkmate che lo ha reso in un certo senso meno interessante ai fini dello spettacolo semplicemente perché nell’immaginario collettivo il Felon è diventato un caccia russo dopo l’ingresso del primo esemplare con la Forza Aerospaziale russa (VKS).
Tanto per intenderci: durante la cinque giorni della manifestazione sono stati circa 30.000 i visitatori del MAKS-2021 che si sono recati nel padiglione dove è stato mostrato il nuovo caccia monomotore russo Checkmate e spesso si creava una fila che a fine giornata toccava normalmente il mezzo chilometro.
Certamente la versione da esportazione del Su-57 attrae numerose delegazioni straniere, ma al Su-57 mancano fondamentalmente due cose: l’ingresso in numeri ben più consistenti nella VKS e infine l’adozione del nuovo motore Izdeliye 30 ancora in fase sperimentale.
Superati questi due scogli più di un paese potrebbe iniziare a discutere di un eventuale contratto, India in primis.
MiG
In sordina l’apparizione dello storico bureau russo al MAKS-2021; MiG ha presentato nel suo stand tre simulacri di futuri progetti: un caccia polivalente leggero, un caccia multifunzionale imbarcato (di cui parleremo in futuro) e un UAV multiruolo imbarcato. Come ribadito è difficile dire se e quali di questi si trasformeranno in prototipi reali.
Il MiG-35 continua ad attrarre delegazioni ma il collaudo di Stato non ancora concluso continua probabilmente ad ostacolarne la vendita.
Nulla di strano se consideriamo che persino i piloti della pattuglia acrobatica russa degli Strizhj hanno confermato tramite il loro portavoce di essere in attesa del nuovo caccia al fine di mandare in pensione il vecchio MiG-29, ma l’attesa sembra essere più lunga del previsto mentre i cugini dei Russian Knights hanno già piazzato i nuovi Su-30SM e poco dopo i nuovissimi Su-35, mandando così in pensione i più anziani Su-27.
Droni: Kronshtadt e Zala Aero Group
Dei due più prolifici produttori di droni in Russia abbiamo avuto modo di parlarne su Analisi Difesa con due specifici articoli.
Ogni edizione del MAKS vede chiaramente avanzare questo settore che fino a pochi anni fa in Russia arrancava notevolmente e il MAKS-2021 non ha deluso le attese; anche in questo caso le delegazioni straniere hanno avuto numerosi contatti presso gli stand dei due costruttori russi.
Una novità di rilievo che pone un accento sulla collaborazione tra aziende russe proviene dalla Concern Kalashnikov che in occasione del MAKS-2021 ha rivelato di star lavorando alla possibilità di integrazione dei missili guidati anticarro Vikhr-1 (Codice NATO AT-16 “Scallion”) sull’UAV Kronstadt Orion-E.
A proposito dell’Orion-E (versione da esportazione dell’UAV da ricognizione e attacco russo), l’esemplare presente alla mostra statica del Salone russo ha esibito un muso ingrandito che indica la possibilità di controllarlo via satellite.
Questa caratteristica consente di controllare il funzionamento del dispositivo nell’area di destinazione da qualsiasi parte del mondo, così come accade negli Stati Uniti, dove gli operatori della Creech Air Base in Nevada operano con gli UAV sul Medio Oriente.
Sukhoi Superjet 100, Irkut MS-21 e Ilyushin Il-114
La rinascita aerospaziale russa – e lo chiede da anni Putin – deve passare necessariamente dal settore colpito e affondato in concomitanza con la fine dell’impero sovietico: l’aviazione civile.
Al terzo posto del podio di questo MAKS-2021 c’è la triade Sukhoi Superjet 100, Irkut MS-21 e Ilyushin Il-114 che si è esibita in continui programmi di volo e che conta di poter iniziare a invertire una tendenza che negli ultimi anni è stata solo scalfita: parliamo della vendita di nuovi progetti civili in primis agli operatori nazionali russi.
In effetti già al primo giorno veniva piazzato un ordine per 58 Superjet 100 così ripartiti: 25 per Red Wings (consegna tra il 2021 e il 2022); 15 per Rossiya Airlines (fino a fine 2021); 10 per Azimuth Airlines (fino al 2026) e 8 per Aurora Airlines (tra il 2022 e il 2024).
Soddisfatto a tal proposito il Ministro dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa Denis Manutrov secondo cui: – «La flotta di aerei civili delle compagnie aeree russe si sta rinnovando, ed è giusto che ciò sia realizzato attraverso i nuovi aerei di linea di produzione nazionale.
Secondo un sondaggio di VTsIOM, c’è un’evidente richiesta tra i passeggeri di espandere la rete di rotte in Russia aggirando Mosca, ed è l’SSJ-100, con le sue caratteristiche, che può coprire questa esigenza.»
«Negli ultimi due anni – ha affermato invece il direttore generale della United Aircraft Corporation Yuri Slyusar – i Superjet hanno aperto oltre 200 rotte tra le città russe. Siamo lieti che il nostro aereo stia contribuendo ad aumentare la mobilità dei cittadini russi e siamo grati per il sostegno del governo allo sviluppo del programma Superjet. Grazie agli sforzi congiunti, le ore di volo del velivolo crescono notevolmente e il suo servizio post-vendita sta migliorando.»
Circa l’Irkut MS-21-300 (o MC-21-300) che ha effettuato il suo primo volo il 15 dicembre 2020 con i motori russi PD-14, il suo volo al MAKS-2021 ha rappresentato l’ennesima première di questa rassegna. Ricordiamo che lo scorso maggio è stata consegnata la prima ala realizzata in materiale composito di fabbricazione russa, un’operazione che ha concluso il completamento di un processo di acquisizione di know-how da parte delle competenti industrie chimiche e metallurgiche russe.
Costruito con l’utilizzo di compositi, l’MS-21-300 mira a subentrare ai vecchi modelli di Tupolev Tu-204/214 e agli ancor più vecchi Tupolev Tu-154.
Più importante per noi, considerando una futura (e molto probabile) conversione in variante militare è il nuovo Ilyushin Il-114-300, un aereo ampiamente trattato in passato da Analisi Difesa che per l’occasione si è esibito anche in volo.
Anche in questo caso il MAKS è servito a formalizzare il primo cliente di lancio: l’Aurora Airlines ha firmato infatti un contratto di locazione con la società russa GTLK per 19 Il-114-300 diventando così la prima compagnia aerea del nuovo regional; Aurora utilizzerà i nuovi Il-114 per sostituire i vecchi Antonov An-24.
GTLK ha firmato inoltre un accordo con Vologda Aviation per tre Il-114-300; una compagnia specializzata anche in voli medici e che gestisce attualmente una flotta di quindici elicotteri Mi-8 e sei regional Yak-40.
Grande assente di questo salone il futuro aereo da trasporto leggero Ilyushin Il-112V che mancava persino dalla mostra statica.
Nonostante la recente ripresa attiva dei voli di collaudo, l’Il-112V si prende ancora del tempo e – secondo fonti russe – potrebbe arrivare a presenziare già il prossimo Forum Army-2021 di agosto.
Contratti militari
Non sono certo mancati al MAKS-2021 i contratti d’esportazione; secondo la società Rosoboronexport sono ben 13 e riguardano la fornitura di prodotti militari russi per un valore di oltre 1 miliardo di euro; lo ha dichiarato Alexander Mikheev, CEO di Rosoboronexport.
Il portafoglio di ordini comprende caccia multiruolo Sukhoi Su-30SME, elicotteri d’attacco Mil Mi-35M ed elicotteri multiruolo Mil Mi-17V5, sistemi radar Protivnik-GE, MANPAD “Verba”, nonché armi aviolanciate e numerosi campioni di veicoli corazzati e mobili. Ad oggi tuttavia non è noto il cliente straniero che ha firmato tali accordi.
Secondo Rosoboronexport inoltre le delegazioni straniere hanno mostrato un vivo interesse per i caccia MiG-35, Su-30SME, il nuovo aereo da trasporto militare Il-76MD-90A, l’aerotanker Il-78MK-90A, l’elicottero da trasporto militare e supporto Mil Mi-171Sh e per l’elicottero leggero Kamov Ka-226.
Rosoboronexport ha tenuto inoltre presentazioni dei prodotti per più di 30 delegazioni da 20 paesi provenienti dalle egione dell’Asia-Pacifico, del Medio Oriente, dell’America Latina, dell’Africa e della CSI; sono state discusse questioni di partnership industriale nel campo della produzione congiunta e sulla costruzione su licenza di aerei da combattimento russi, nonché la modernizzazione di aerei precedentemente forniti.
I numeri del MAKS-2021
Come previsto il MAKS di quest’anno ha superato gli indicatori del 2019 in termini di volume di accordi firmati e di portata del programma aziendale e a causa della difficile situazione epidemiologica, l’interesse social per l’evento è aumentato vertiginosamente grazie alle notizie fornite sui numerosi portali e i vari profili social del MAKS-2021
Nonostante la difficile situazione epidemiologica il numero di aziende partecipanti è stato di 831 da 56 paesi, 538 aziende russe e 91 espositori stranieri provenienti da 20 paesi hanno esposto le loro tecnologie.
Area espositiva totale: 105.000 mq; nel padiglione della Repubblica del Kazakistan (paese partner ufficiale del MAKS di quest’anno) su una superficie di 750 mq c’erano gli stand di 11 aziende e organizzazioni varie; inoltre su una superficie di oltre 1000 mq sono state presentate le esposizioni nazionali di Belgio, Germania, Iran, Canada, Repubblica di Bielorussia, Francia e Repubblica Ceca.
Tra gli espositori internazionali più importanti senza dubbio l’India con il sistema missilistico Brahmos, la Cina con la China Great Wall Industry Corporation ed il Kazakistan, ricordiamo partner principale di questo MAKS-2021, dota di un intero padiglione dove sono stati esposti principalmente componenti per motori aeronautici.
Presente in tono minore anche l’Italia con Leonardo che ha mostrato un elicottero AW-139 e la Francia che col consorzio europeo Airbus ha esposto ed esibito in volo un A-350-1000.
Al programma dimostrativo hanno preso parte un totale di 202 velivoli e di questi, oltre 80 velivoli hanno partecipato al programma di volo mentre 133 sono stati esibiti alla mostra statica esterna.
Importo degli accordi firmati: 265 miliardi di rubli.
I visitatori sono stati 135.020 con più di 2.600 giornalisti di 485 media russi e 94 stranieri: il salone di Mosca è stato seguito online da 328.000 utenti sul sito ufficiale MAKS con una copertura social 2,1 milioni di utenti.
Spunti e prospettive per il futuro
Più ecologia, meno rumore: le tecnologie a propulsione elettrica (velivoli elettrici, ibridi, motori elettrici, etc.) stanno penetrando sempre più nell’industria aeronautica russa e al prossimo MAKS-2023 la loro presenza aumenterà certamente in maniera sensibile.
Sostituzione delle importazioni: sotto l’egida delle sanzioni occidentali l’industria russa ha imparato a sviluppare analoghi della maggior parte dei sistemi di importazione, tuttavia il costo unitario rimane elevato e questo costituisce un’area d’intervento su cui Mosca dovrà lavorare.
Nuovi e vecchi prodotti: notevole il numero di anteprime presentati ma una parte significativa dei “nuovi prodotti” sono una modernizzazione di velivoli esistenti il cui potenziale di sviluppo evidentemente non è stato ancora esaurito e i clienti nazionali ed esteri sono lì a confermarlo.
Mercato estero e nazionale: complici le famigerate sanzioni i mercati dei paesi esteri per i produttori russi si stanno effettivamente riducendo, ma i clienti tradizionali confermano il loro interesse e i futuri nuovi progetti studiati per l’export (vedasi il Checkmate) potrebbero aiutare ad invertire la tendenza. Nel mercato interno l’industria aerospaziale russa si conferma praticamente predominante grazie anche all’aiuto reciproco tra le politiche locali dei vari Oblast (regioni)’ e l’industria della Difesa.
Basso costo e concorrenza agguerrita: sempre più progetti di aerei russi mostrano la possibilità di creare dei vantaggi in termini di costi nella produzione e nel funzionamento con lo scopo di insidiare i mercati, specialmente nei campi in cui non si è tra i primi arrivati come droni, caccia monomotori ed elicotteri leggeri.