Intesa Iran-Siria per rafforzare le difese aeree di Damasco
La Repubblica Islamica iraniana “aiuterà la Siria a rafforzare i suoi sistemi di difesa aerea”. Lo ha annunciato ieri la tv di stato iraniana tramite il suo account su Telegram dopo aver mostrato un video della firma a Damasco di un “accordo globale di cooperazione militare, di difesa e di sicurezza” tra il capo di stato maggiore iraniano, il maggiore generale Mohammad Baghéri e il ministro della difesa siriano, Ali Ayoub.
L’accordo di cooperazione militare include l’impegno da parte della Repubblica islamica di rafforzare i sistemi di difesa aerea di Damasco, come ha riferito il portale d’informazione libanese “Al Mayadeen”, vicino a Hezbollah. L’accordo è stato firmato dal ministro della Difesa siriano Ali Abdullah Ayyoub e dal capo di stato maggiore delle Forze armate iraniane Mohammad Bagheri.
Attualmente l’intera architettura della difesa aerea siriana (come dekl resto la quasi totalità delle forze aeree) è incentrata su radar, sistemi elettronici, contromisure e sistemi d’arma russi inclusi quelli missilistici S-300, Buk M2, Pantsir S-1, Kub , S-200 e S-125 Pechora.
Non è stato chiarito quale contributo possa offrire l’Iran alla difesa aerea siriana in termini di tecnologie e sistemi d’arma ma si possono ipotizzare eventuali forniture iraniane a Damasco dei missili antiaerei a medio raggio Mersad e a lungo raggio S-200 Garen e Bavar 373 (versione iraniana dell’S-300) ma si tratta solo di ipotesi.
Negli ultimi mesi la prresenza del Corpo dei Guardiani della rivoluzione islamica (pasdaran) e delle milizie scite guidate da Teheran si è sensibilmente ridotta in Siria, in parte per il rallentamento delle operazioni militari contro Stato Islamico e milizie di insorti jihadisti e in parte per non offrire a Israele pretesti per intenificare i raid aerei sul territorio siriano.
Durante l’incontro il ministro Ayyoub ha dichiarato che il Caesar Act statunitense lotta contro il popolo siriano ed è necessario affrontare le sanzioni che ha introdotto.
Entrato in vigore Il 17 giugno, il Caesar Act statunitense prevede sanzioni su 39 tra individui ed enti, tra cui il presidente siriano Bashar al Assad e sua moglie Asma.
Tra le personalità oggetto delle sanzioni figurano anche l’uomo d’affari Muhammad Hamsho, la brigata afghana attiva in Siria “Al Fatimyun”, Maher al Assad (fratello di Bashar e comandante delle truppe di èlite della 4a divisione corazzata dell’Esercito anch’essa soggetta a sanzioni), i generali di brigata Ghassan Bilal e Samir al Dana (entrambi ai vertici della quarta divisione), Bushra al Assad, Manal al Assad, Ahmad Sabir Hamsho, e altri esponenti del governo.