La Battaglia di Pokrovsk e la guerra delle menzogne: Come Russia e Ucraina manipolano la verità nel conflitto
Quando si parla della guerra in Ucraina, c’è una verità scomoda che nessuna delle parti vuole ammettere: la menzogna è diventata un’arma quanto i missili e i droni. Sia Mosca che Kiev hanno costruito elaborate macchine propagandistiche che manipolano numeri, fabbricano eroi, negano crimini e dipingono realtà parallele destinate a pubblici diversi.
Questo articolo non cerca di equiparare moralmente gli aggrediti agli aggressori, ma di svelare come entrambe le parti abbiano sistematicamente manipolato l’informazione dall’inizio del conflitto. Perché comprendere la verità richiede di riconoscere le menzogne di tutti.
Pokrovsk – la città del Donbass che per 18 mesi ha resistito all’assedio russo – si trova nel momento più critico della sua difesa. Ma comprendere cosa stia realmente accadendo in questa località diventata simbolo della guerra richiede di navigare tra due narrazioni propagandistiche contrapposte, cercando la verità nei fatti verificabili.
La versione russa: l’accerchiamento è completo
Il Ministero della Difesa russo e i canali ufficiali di Mosca presentano un quadro di vittoria imminente. Secondo le loro dichiarazioni, le forze russe avrebbero completato un accerchiamento quasi totale della città, controllerebbero gran parte degli edifici nel centro urbano e starebbero decimando le forze ucraine intrappolate. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha persino accusato Kiev di nascondere “la situazione disperata” delle proprie truppe, rifiutando l’accesso ai giornalisti nelle zone assediate.
Il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov sostiene che migliaia di soldati ucraini sarebbero circondati, mentre fonti militari russe rivendicano la conquista di 35 edifici nelle ultime 24 ore e parlano di soldati ucraini che iniziano ad arrendersi.
La versione ucraina: resistenza organizzata continua
Dal versante ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky e il capo delle forze armate Oleksandr Syrskyi negano categoricamente l’accerchiamento completo. Zelensky ha personalmente visitato il settore di Pokrovsk dichiarando: “Questo è il nostro Paese, questo è il nostro fianco orientale e faremo tutto il possibile per garantire che rimanga ucraino.”
L’intelligence militare ucraina (GUR) ha confermato l’invio di forze speciali con elicotteri per mantenere aperti i corridoi di rifornimento e ha diffuso video di contrattacchi riusciti, inclusa la riconquista del palazzo del consiglio comunale con l’innalzamento della bandiera ucraina.
Cosa dicono le fonti indipendenti
Gli analisti del Washington-based Institute for the Study of War (ISW), che monitorano il conflitto attraverso filmati geolocalizzati e fonti aperte, offrono un quadro più sfumato. Secondo l’ISW, le forze russe hanno effettivamente penetrato diverse aree di Pokrovsk – particolarmente nel settore meridionale e centrale – ma la maggior parte della città rimane una “zona grigia”, non completamente controllata da nessuna delle due parti.
DeepState, un gruppo di volontari vicino all’esercito ucraino che mappa il fronte, conferma che la situazione è “molto critica” ma descrive un processo di “graduale assorbimento” piuttosto che un accerchiamento totale. Le forze russe avrebbero stabilito posizioni in alcune aree, creato depositi di rifornimento e mantenuto aperte vie logistiche, ma la battaglia urbana continua.
Un elemento chiave spesso trascurato dalle narrazioni di entrambe le parti: gli esperti concordano che a nord della città resta aperto un corridoio largo da uno a tre chilometri sotto controllo ucraino, benché costantemente bersagliato dai droni russi.
La realtà tattica sul terreno
Oltre le proclamazioni ufficiali, emerge un quadro di guerra moderna caratterizzato da tattiche specifiche:
Infiltrazione progressiva: Fonti indipendenti confermano che la Russia ha cambiato strategia dopo i falliti assalti frontali dell’estate 2024. Invece di attacchi massicci, Mosca sta infiltrando piccoli gruppi di 3-5 soldati che si muovono attraverso la città stabilendo posizioni gradualmente. Un pilota di droni dell’unità ucraina Peaky Blinders riferisce: “L’intensità dei movimenti è così grande che gli operatori di droni semplicemente non hanno tempo di sollevare il drone.”
Guerra ai rifornimenti: Mosca ha concentrato le proprie unità di droni contro la logistica ucraina, distruggendo secondo fonti russe due dei tre ponti sul fiume Vovcha utilizzati per rifornire la città. Questa tattica di strangolamento logistico è confermata da fonti ucraine che ammettono crescenti difficoltà nel mantenere le linee di rifornimento.
Combattimenti urbani brutali: Nonostante le affermazioni russe di controllo, la guerra casa per casa continua. Le forze ucraine mantengono presenze fortificate tra gli edifici occupati dai russi, rendendo inaccurata una definizione netta di “accerchiamento”.
Perdite elevatissime: Tutte le fonti concordano su un punto: le perdite sono devastanti per entrambe le parti. La Russia sta impiegando la tattica del “tritacarne”, mandando ondate continue di soldati con perdite enormi. Un soldato ucraino riferisce: “Inviano 300 uomini al giorno in città, aspettandosi che due su tre vengano uccisi.”
Un aspetto raramente enfatizzato da entrambe le propagande: Pokrovsk, che prima della guerra contava oltre 60.000 abitanti, è ora praticamente disabitata. La città non è stata rasa al suolo come Mariupol o Bakhmut, ma è diventata un fantasma urbano teatro di scontri quotidiani.
Entrambe le parti concordano – ed è verificabile – che Pokrovsk è uno snodo logistico-ferroviario cruciale. La sua caduta completa permetterebbe alla Russia di:
- Lanciare offensive verso Kramatorsk e Sloviansk, le ultime grandi città ucraine nel Donetsk
- Completare il controllo della regione del Donbass (obiettivo dichiarato di Putin)
- Utilizzarla come piattaforma per avanzare verso ovest in direzione Dnipropetrovsk
Per l’Ucraina, mantenere anche solo una presenza in città ritarda questi piani e costringe la Russia a impegnare enormi risorse in un’attrito costoso.
Analizzando criticamente le fonti disponibili, la realtà di Pokrovsk sembra collocarsi tra le due narrazioni estreme:
- Falsa la propaganda russa che presenta un accerchiamento completo e una capitolazione imminente
- Eccessivamente ottimistica la narrativa ucraina che minimizza la gravità della situazione
La verità più probabile: Pokrovsk è in una fase critica di “assorbimento graduale”. Le forze russe controllano porzioni significative della città, hanno ristretto drammaticamente le vie di rifornimento ucraine, ma non hanno completato un accerchiamento totale. Le forze ucraine resistono in condizioni sempre più difficili, lanciando contrattacchi limitati, ma la loro posizione si fa progressivamente più insostenibile.
Se questa tendenza continuerà senza cambiamenti significativi – nuovi rinforzi, mutamenti tattici o sviluppi diplomatici – Pokrovsk potrebbe effettivamente cadere nelle prossime settimane. Ma il processo non è la blitzkrieg vittoriosa descritta da Mosca, né la solida difesa ritratta da Kiev: è una lenta, brutale guerra di logoramento dove entrambe le parti pagano un prezzo terrificante in vite umane per ogni metro di territorio.
Quando la propaganda viene smascherata
1. Il “Fantasma di Kiev”: L’eroe che non è mai esistito

Nei primissimi giorni dell’invasione, mentre i carri armati russi marciavano verso Kiev, nacque una leggenda: il “Ghost of Kyiv” (Fantasma di Kiev), un misterioso pilota di MiG-29 che avrebbe abbattuto sei aerei russi in un solo giorno, diventando il primo “asso” del XXI secolo.
La storia divenne virale immediatamente. L’ex presidente ucraino Petro Poroshenko twittò una foto del presunto pilota. L’account ufficiale delle Forze Armate ucraine condivise video di combattimenti aerei. I media occidentali amplificarono la narrazione. Su TikTok e Twitter, milioni celebravano l’eroe.
La verità: Il video più condiviso proveniva da un videogioco, Digital Combat Simulator. La foto condivisa da Poroshenko era stata pubblicata dal Ministero della Difesa ucraino nel 2019, tre anni prima della guerra. Il 30 aprile 2022, dopo due mesi di propaganda, l’Aeronautica ucraina ammise:
“Il Fantasma di Kiev è una leggenda da supereroe il cui personaggio è stato creato dagli ucraini”.
Gli esperti militari furono chiari fin dall’inizio: la storia non aveva senso. Abbattere sei aerei in combattimento aria-aria in un giorno nella guerra moderna è praticamente impossibile. Eppure la leggenda servì perfettamente il suo scopo: galvanizzare la resistenza ucraina e impressionare l’Occidente.
2. I “13 di Snake Island”: Martiri risorti dopo tre giorni

Il 24 febbraio 2022, primo giorno dell’invasione, un audio divenne simbolo della resistenza ucraina. Tredici soldati ucraini sull’Isola dei Serpenti (Snake Island) risposero a un incrociatore russo che li intimava di arrendersi con un epico:
“Nave da guerra russa, va’ a farti fottere”.
Il presidente Zelensky dichiarò solennemente che i 13 soldati erano morti “eroicamente” e annunciò medaglie postume. I media mondiali celebrarono il loro “sacrificio supremo”. L’Ucraina annunciò francobolli commemorativi con un soldato che fa il dito medio alla nave russa.
La verità: Tre giorni dopo, il 28 febbraio, la Marina ucraina pubblicò su Facebook che tutti e 13 i soldati erano vivi, prigionieri russi a Sebastopoli. Non erano morti in un bombardamento, ma si erano arresi dopo aver esaurito le munizioni. Furono successivamente scambiati in uno scambio di prigionieri.
La confusione iniziale era comprensibile in tempo di guerra. Ma Zelensky aveva premiato con medaglie postume soldati che sapeva essere vivi? La propaganda aveva trasformato una resa in un martirio, solo per doverlo poi correggere quando i russi mostrarono i prigionieri in TV.
3. Le perdite militari: Il grande inganno dei numeri
Se c’è un ambito dove entrambe le parti mentono sistematicamente, è il conteggio delle perdite. I numeri sono un’arma psicologica potente, e nessuno dice la verità.
La propaganda ucraina:
- Lo Stato Maggiore ucraino pubblica bollettini quotidiani delle “perdite russe”, che a novembre 2025 superano i 700.000 soldati tra morti e feriti
- Se i numeri ucraini fossero veri, la Russia avrebbe perso più soldati che in tutta la Seconda Guerra Mondiale
- Le cifre ucraine delle proprie perdite sono invece minimali: Zelensky parlava di 31.000 morti a metà 2023
La propaganda russa:
- Il Ministero della Difesa russo ha parlato per mesi di appena 6.000 morti, cifre ridicole anche per i più fedeli sostenitori del Cremlino
- I bollettini russi annunciano quotidianamente “distrutti” centinaia di soldati e decine di mezzi ucraini
I numeri più credibili (fonti indipendenti e servizi segreti occidentali):
- Perdite russe: tra 150.000-300.000 tra morti e feriti gravi (BBC/Mediazona con conteggio nominativo arriva a 150.000 morti confermati)
- Perdite ucraine: tra 100.000-200.000 tra morti e feriti, con alcune stime che parlano di cifre più alte
- Entrambe le parti nascondono, minimizzano o esagerano a seconda della convenienza
Un episodio illuminante: nel dicembre 2022, Ursula von der Leyen dichiarò che l’Ucraina aveva subito “oltre 100.000 perdite militari”. Kiev reagì furiosamente, definendolo “disinformazione”. La Commissione Europea tagliò il video e lo ripubblicò senza quella parte. Ma diversi analisti ritengono che von der Leyen avesse probabilmente ragione.
4. Bucha e le “false flag” russe: Negare l’innegabile

Dopo il ritiro russo da Bucha nell’aprile 2022, il mondo vide le foto dei corpi di civili uccisi per le strade. La propaganda russa negò tutto immediatamente:
- “Sono manichini”
- “Sono stati uccisi dagli ucraini per incolpare la Russia”
- “I video sono manipolati”
- “Erano sabotatori, non civili”
Interi network di siti di “fact-checking” filorussi diffusero queste narrazioni. Pseudo-esperti francesi come Adrien Bocquet apparvero nei media europei affermando di aver “visto con i propri occhi” che i crimini erano stati commessi dagli ucraini.
La realtà: Immagini satellitari di Maxar Technologies del 19 marzo (quando Bucha era ancora sotto controllo russo) mostravano già i corpi nelle strade nelle stesse posizioni in cui furono trovati dopo. Amnesty International, Human Rights Watch, ONU e giornalisti di Reuters, Associated Press e AFP documentarono i crimini. Eppure la macchina propagandistica russa continuò a negare per mesi.
5. I “laboratori di armi biologiche”: La fantasia russa

Una delle narrazioni più persistenti della propaganda russa è stata quella dei presunti “laboratori di armi biologiche USA in Ucraina” che Putin avrebbe dovuto “distruggere” per proteggere la Russia.
La verità: L’Ucraina ospita laboratori di ricerca biologica finanziati parzialmente dagli USA, ma si tratta di strutture per il monitoraggio di malattie infettive civili, parte di un programma internazionale post-sovietico per mettere in sicurezza vecchie strutture dell’epoca USSR. Nessuna prova è mai stata fornita dell’esistenza di armi biologiche, nonostante la Russia controlli diverse aree dove questi laboratori si trovavano.
6. La “denazificazione” dell’Ucraina: Distorcere la storia
Putin ha giustificato l’invasione con la necessità di “denazificare” l’Ucraina, un paese guidato da un presidente ebreo i cui familiari morirono nell’Olocausto.
La propaganda russa ha prodotto centinaia di immagini manipolate con Photoshop: svastiche aggiunte su carri armati ucraini, ritratti di Hitler nelle mani di manifestanti, bandiere naziste ovunque. NewsGuard ha documentato oltre 300 false narrazioni su questo tema.
La realtà: Movimenti di estrema destra esistono in Ucraina come in ogni paese europeo, Russia inclusa. Il Battaglione Azov, spesso citato, rappresenta una minuscola frazione dell’esercito ucraino. Nelle elezioni del 2019, tutti i partiti di estrema destra ucraini insieme ottennero il 2,15% dei voti, mentre in Francia il Rassemblement National di Le Pen superò il 23%.
La macchina della propaganda
La fabbrica russa dei troll
John Mark Dougan, propagandista russo-americano, ha ammesso a NewsGuard di utilizzare l’intelligenza artificiale per generare 273 siti di fake news. Questi siti:
- Si spacciano per media legittimi (falsi “Euronews”, falsi “Wall Street Journal”)
- Utilizzano IA per creare articoli, video e deepfake
- Diffondono narrazioni su corruzione ucraina, declino del sostegno a Zelensky, sprechi degli aiuti occidentali
L’operazione “Matryoshka”, affiliata al governo russo, ha prodotto centinaia di video falsi, incluso uno che mostrava Zelensky ballare in abiti femminili.
La giornalista finlandese Jessikka Aro, che ha documentato la “fabbrica dei troll” russa, ha ricevuto migliaia di messaggi di minaccia e odio dopo aver pubblicato i suoi primi articoli sulla disinformazione russa nel 2013.
La propaganda ucraina: Più sofisticata di quanto ammesso
L’Ucraina ha sviluppato una propaganda molto efficace, spesso più credibile di quella russa perché:
- Utilizza simboli e narrazioni emotive (difensori di Snake Island, il Fantasma di Kiev)
- Sfrutta i social media con contenuti virali
- Si appoggia a gruppi OSINT (Open Source Intelligence) come DeepState per mappature che sembrano indipendenti ma sono vicini all’esercito
- Gonfiano i successi militari e minimizzano le sconfitte
Gli esperti notano che mentre la propaganda russa è “primitiva ed emotiva”, quella ucraina è “sofisticata e occidentalizzata”, progettata per mantenere il sostegno internazionale.
POKROVSK: La propaganda in azione oggi
Torniamo al caso di Pokrovsk di novembre 2025, con cui abbiamo aperto questa analisi. La città rappresenta perfettamente come funzioni la guerra dell’informazione:
La Russia afferma:
- Accerchiamento completo
- Migliaia di soldati ucraini intrappolati
- Controllo della maggior parte degli edifici
- Soldati ucraini che si arrendono in massa
L’Ucraina risponde:
- Nessun accerchiamento
- Contrattacchi di successo
- Corridoi di rifornimento aperti
- Situazione sotto controllo
La verità (da fonti indipendenti):
- Pokrovsk è in fase di “assorbimento graduale”
- Le forze russe controllano porzioni della città ma non l’hanno accerchiata completamente
- Esiste un corridoio di rifornimento di 1-3 km, costantemente sotto fuoco di droni
- La situazione è “molto critica” ma non disperata
- Entrambe le parti subiscono perdite enormi
L’utlizzo dell’intelligenza artificiale: La nuova frontiera
Dal 2022 al 2025, l’uso dell’IA nella propaganda è esploso:
- 2022: 1 falsa narrazione su 112 usava l’IA
- 2023: 5 false narrazioni su 71 usavano l’IA
- 2024-2025: 16 false narrazioni su 119 usavano l’IA
I deepfake sono diventati sempre più sofisticati:
- Zelensky che annuncia la resa (fake)
- Putin che ammette errori (fake)
- Video di “atrocità” create con IA
- Siti di notizie interamente generati da IA
Perchè mentono? Le ragioni strategiche
La Russia mente per:
- Giustificare l’invasione (nazisti, genocidi inesistenti, minacce NATO)
- Nascondere i fallimenti militari (minimizzare perdite, esagerare conquiste)
- Demoralizzare l’Occidente (seminare divisioni, alimentare stanchezza)
- Confondere deliberatamente (strategie contraddittorie per far desistere dalla ricerca della verità)
L’Ucraina mente per:
- Mantenere il morale interno (creare eroi, minimizzare sconfitte)
- Preservare il sostegno occidentale (mostrare che gli aiuti funzionano)
- Guerra psicologica contro la Russia (esagerare perdite russe per impaurire soldati russi)
- Nascondere problemi di mobilitazione (800.000 renitenti, 250.000 disertori)
Le vittime reali della propaganda
Oltre ai soldati che muoiono sul campo, la propaganda produce altre vittime:
- L’opinione pubblica ingannata: Cittadini russi convinti che l’Ucraina sia nazista; europei che credono a ogni rivendicazione ucraina senza verifiche
- I giornalisti: Quelli che cercano la verità vengono accusati di “fare il gioco del nemico” da entrambe le parti
- La verità storica: Fra 50 anni, gli storici faticheranno a ricostruire cosa accadde veramente, perché entrambe le parti hanno inquinato sistematicamente le fonti
- Le future negoziazioni di pace: Come si negozia quando nessuno crede più a nulla?
Come riconoscere la propanda?
Alcuni segnali chiave identificati dagli esperti:
Propaganda russa:
- Giudizi categorici e appelli emotivi forti
- “Whataboutism” (e allora gli USA? E allora la NATO?)
- Negazione immediata di ogni crimine, seguita da versioni contraddittorie
- Attacchi personali contro chi critica
Propaganda ucraina:
- Eroi troppo perfetti (il Fantasma, i 13 martiri)
- Numeri inverificabili presentati come fatti
- Minimizzazione sistematica di problemi interni
- Vittorie miracolose contro ogni probabilità
Segnali comuni:
- Mancanza di fonti verificabili
- Appelli emotivi invece che fatti
- Video decontestualizzati o da videogame
- Numeri che cambiano drasticamente
- Esperti “anonimi” o non verificabili
La verità esiste ancora?
In quasi quattro anni di guerra, una cosa è diventata chiara: entrambe le parti mentono. La differenza è solo nel grado di sofisticazione e negli obiettivi finali.
Questo non significa che non esistano verità fondamentali:
- La Russia ha invaso l’Ucraina senza provocazione diretta
- Sono stati commessi crimini di guerra documentati da fonti indipendenti
- Migliaia di civili ucraini sono morti
- Centinaia di migliaia di soldati di entrambe le parti sono morti o feriti
Ma riconoscere che anche la parte aggredita usa la propaganda non è “fare il gioco di Putin”. È semplicemente onestà intellettuale. L’Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, ma questo non rende sacra ogni sua affermazione.
Come ha notato l’esperto Thomas Kent della Columbia University: “La principale debolezza dell’Occidente è ascoltare la propaganda ed essere intimidito. La principale forza della Russia è nella propaganda.”
Per capire davvero cosa succede in Ucraina, dobbiamo:
- Verificare sempre le fonti
- Cercare conferme da parti indipendenti
- Diffidare dei numeri troppo netti
- Riconoscere che la guerra è nebbia, e la propaganda è nebbia al quadrato
- Accettare che “non lo sappiamo con certezza” è a volte la risposta più onesta
La guerra in Ucraina si combatte su due fronti: quello militare, dove muoiono i soldati, e quello informativo, dove muore la verità. Sul primo, la Russia è l’aggressore. Sul secondo, entrambi sono combattenti, e le vittime siamo tutti noi che cerchiamo di capire cosa stia realmente accadendo.
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Quando si parla della guerra in Ucraina, c’è una verità scomoda che nessuna delle parti vuole ammettere: la menzogna è diventata un’arma quanto i missili e i droni. Sia Mosca che Kiev hanno costruito elaborate macchine propagandistiche che manipolano numeri,…
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