Almeno sei dei 24 caccia leggeri Leonardo M-346FA ordinati dalla Nigeria saranno consegnati prima del terzo trimestre del 2021. La moderna piattaforma italiana è destinata a sostituire il vecchio velivolo da attacco al suolo Alpha Jet dell’Aeronautica Militare Nigeriana; si stima che l’accordo valga 1,2 miliardi di $. L’aeronautica militare nigeriana ha acquistato è anche un utilizzatore del Leonardo C-27J Spartan, dell’elicottero AW109, dell’AW139 e del velivolo presidenziale AW189. Leonardo lavorerà con le società israeliane Elbit Systems e Rafael Advanced Defence Systems per fornire avionica, radar PESA e munizioni per i nuovi M-346FA. La Nigeria ha stipulato un contratto con Leonardo per fornire aerei, addestramento, supporto e munizioni di ricambio per le forze aeree nigeriane. L’M-346FA sarà utilizzato anche come addestratore avanzato per il caccia Chengdu PAC JF-17 ordinato dalla società Pakistan Aeronautical Complex. Il budget 2018 conferma che la nazione africana introdurrà in servizio anche lo Chengdu PAC JF-17. Lo stanziamento di bilancio di $ 36 milioni è stato destinato come pagamento parziale per tre aeromobili iniziali.
Ciò rende la Nigeria il primo acquirente del JF-17 che sarebbero dovuti arrivare in Nigeria nel novembre 2020: i ritardi sono dovuti alla crisi pandemica mondiale.
La flotta NAF nigeriana comprende attualmente:
9 Chengdu F-7,
13 Alpha Jet, 8
L-39 Albatros,
3 A-29 Super Tucanos
e 6 Aermacchi MB-339.
A questi si aggiungeranno presto 12 Super Tucanos e 3 JF-17 Thunders ordinati dalla nazione nel 2018. Il nuovo Super Tucano includerà bombe guidate Paveway II, razzi a guida laser e sensori a infrarossi e sarà utilizzato per supportare l’antiterrorismo, la lotta all’insurrezione, la sorveglianza delle frontiere e le operazioni di interdizione del commercio illegale. I JF-17 Thunders, invece, dovrebbero garantire principalmente la superiorità aerea. La nazione prevede di introdurne 25/40 (i 3 velivoli già acquisiti sono per familiarizzazione). Ciò significa che la Nigeria ha già fatto la sua scelta sulla futura flotta da combattimento ed è improbabile che “nell’ambito di una strategia di razionalizzazione” vengano aggiunti altri tipi di caccia. I rapporti bilaterali tra Italia e Nigeria sono ottimi e durano da decenni; la Nigeria è il principale partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana dopo il Sudafrica. È uno dei più clienti per l’industria della difesa italiana nell’area; da diversi anni la NAF opera con diversi velivoli militari ad ala fissa e rotante “made in Italy”.
È improbabile che le parti coinvolte possano rilasciare ulteriori notizie ufficiali su questo argomento in quanto le vendite di armi alla Nigeria sono soggette a restrizioni.
Fonti militari hanno ribadito che la scelta di un ulteriore caccia avrebbe dovuto prevalere su quella del JF-17 poiché la nazione ha requisiti urgenti per il supporto aereo ravvicinato e le capacità di contro insurrezione. L’M-346FA è una risorsa tecnologicamente all’avanguardia per il supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra e colma il divario e la necessità di un aereo da combattimento pesante. I primi piloti nigeriani destinati a pilotare i caccia JF-17 Thunder sono già in addestramento in Pakistan.
L’M 346 Fighter Attack, maestro nel multiruolo
Nel 2017 è stata presentata al Salone di Parigi-Le Bourget la versione “Fighter Attack” dell’M-346. Rappresenta una soluzione economica ed efficace per il campo di battaglia, perché basato sull’addestratore, ed è portato per missioni di ricognizione o supporto aereo. L’aereo dispone di una versione dedicata del radar GRIFO-346 (con portata massima di 92 km), due punti di attacco alle estremità alari passando da 5 a 7, oltre alla suite di autoprotezione DASS (Defensive Aid Sub System), che comprende dispenser di chaff e flare, Radar Warning Receiver e il Missile Approach Werning per eventuali minacce missilistiche. I carichi esterni trasportabili corrispondono a oltre 2.000 kg, sfruttabili per bombe tipo Mk 82 o missili aria-aria o aria-suolo, più i serbatoi ausiliari da 630 l.
La variante FA, evoluzione dell’M-346 Advanced Jet Trainer, rappresenta la risposta più adatta per soddisfare la più ampia gamma di esigenze operative dei clienti. Il velivolo è un caccia leggero multiruolo equipaggiato con il radar multi-modo Grifo-346, prodotto dalla Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Leonardo, dotato di sistema di identificazione amico nemico (IFF) e appositamente ottimizzato per la variante M-346FA.
Nuova versione del bimotore da addestramento avanzato Aermacchi M-346, progettato e prodotto dalla Divisione Velivoli di Leonardo, l’M-346 FA (Fighter Attack) rappresenta un’evoluzione della variante dual role FT (Fighter Trainer), ed è stata sviluppata per venire incontro alle crescenti e diversificate necessità operative delle forze aeree.
Progettato e prodotto dalla Divisione Velivoli di Leonardo, l’M-346 FA (Fighter Attack) rappresenta un’evoluzione della variante dual role FT (Fighter Trainer), ed è stata sviluppata per venire incontro alle crescenti e diversificate necessità operative delle forze aeree.
Per il moderno campo di battaglia, infatti, la versione FA è la soluzione tattica estremamente efficace e a basso costo, poiché assicura alle forze aeree la massima efficacia, offrendo tutte le caratteristiche dell’M-346 AJT (Advanced Jet Trainer), comprese le capacità di addestramento avanzato e pre-operativo della versione di base. Ma scopriamo perché.
Lo scenario operativo
Negli scenari operativi attuali, anche in quelli caratterizzati da un livello di minaccia medio-basso, moderni e costosi velivoli da caccia della classe delle 20/30 tonnellate di peso vengono spesso utilizzati in missioni poco paganti e con alti costi operativi.
Si tratta generalmente di missioni di supporto aereo ravvicinato, anche in aree urbane e interdizione sul campo di battaglia, ma anche di difesa del territorio nazionale e Air Policing, ricognizione tattica, supporto alle operazioni di soccorso di personale in aree di combattimento, dove sarebbe sufficiente impiegare velivoli più a basso costo, dotati di radar, pod di designazione allo stato dell’arte, moderni e sofisticati sistemi di autoprotezione, data link di ultima generazione e la fondamentale capacità di essere riforniti in volo.
Una soluzione tattica a basso costo
L’M-346FA, maestro nel multiruolo a basso costo, è stato sviluppato a partire dalla versione AJT da addestramento avanzato dell’M-346, già in servizio con le forze aeree di Singapore, Italia, Israele e Polonia. Rispetto a quest’ultima, le peculiarità della versione FA consistono nell’aggiornamento dell’avionica e nell’aggiunta di due punti di attacco alle estremità alari (che passano quindi da 5 a 7) per poter disporre di due missili aria-aria, mantenendo piene capacità dual role e tutto l’avanzatissimo sistema di addestramento integrato.
L’M-346FA prevede inoltre una suite di autoprotezione DASS (Defensive Aid Sub System) comprendente Radar Warning Receiver, dispenser di Chaff & Flare, oltre al Missile Approach Warning, dotato di sei sensori, con copertura di 360° contro le eventuali minacce missilistiche. Il velivolo potrà scambiare in tempo reale e in modo sicuro tutti i dati relativi alla situazione tattica mediante l’impiego di Data Link tattico dedicato con standard NATO (Link 16) e non.
IL RADAR GRIFO-346
A bordo è anche previsto il radar multimode pulse-doppler GRIFO-346, realizzato dalla Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Leonardo. Si tratta di una versione dedicata per il Fighter Attack e derivata dalla famiglia dei Grifo che, con oltre 450 unità vendute in tutto il mondo, rappresenta un grande successo commerciale. Sono state prodotte diverse versioni del radar GRIFO, su misura per soddisfare i requisiti dei singoli tipi di aeromobili. Più di 450 sono stati consegnati per servire con sei diverse forze aeree. Tra le altre applicazioni, i radar Grifo M-scan sono stati installati come parte degli aggiornamenti di Dassault Mirage III, Chengdu F-7 e Northrop F-5, nonché di nuove apparecchiature sull’ALC L-159 Aero. Sulla base della sua esperienza con i radar Grifo M-scan, Leonardo ha sviluppato il derivato E-scan per offrire una vasta gamma di modalità e funzionalità in un pacchetto leggero ed economico. La natura dell’array di antenne E-scan, che è costituita da centinaia di singoli moduli di trasmissione / ricezione senza parti mobili, facilita l’adattamento ai vincoli imposti dai diversi profili del naso e dalle dimensioni del radome di diversi tipi di aeromobili. Leonardo prevede che le qualifiche del Grifo-E si concluderanno nel 2019 ed il sistema elettronico potrebbe essere pronto per la produzione dal 2020. La società ha osservato che gli elementi all’interno del Grifo-E sono maturi e comprovati, con il PI di proprietà dell’azienda. Quest’ultimo rende il radar un sistema facilmente esportabile. È stato sviluppato dalle strutture di Leonardo a Edimburgo, in Scozia, e Nerviano, in Italia. Nel frattempo, Leonardo sta mostrando il radar Grifo-346 M-scan installato nel derivato dell’attacco da combattimento M-346FA del trainer avanzato come sistema E-Scan autonomo. Il radar M-scan è in una fase avanzata di integrazione e fornirà una gamma di modalità per il combattimento aereo, l’attacco di superficie e la navigazione. Tra le funzionalità del radar vi sono il radar ad apertura sintetica (SAR) e il SAR inverso, mentre in modalità track-while-scan può tracciare fino a 10 bersagli aerei contemporaneamente. La portata massima è superiore a 92 km (50 nm).
Il costo per ora di volo con l’M-346FA si riduce fino all’80% rispetto a un più pesante e costoso caccia impiegato in missioni di supporto aereo ravvicinato.
Parola di Test Pilot
Per meglio comprendere quali sono le intrinseche peculiarità dell’M-346 che lo rendono adatto a diventare un ottimo velivolo multiruolo a basso costo, abbiamo parlato con il Comandante Giacomo Iannelli, Project Test Pilot Trainers della Divisione Velivoli di Leonardo: “Innanzitutto la velocità è molto elevata a bassa quota anche con carichi, mentre altri velivoli supersonici hanno migliori prestazioni in configurazione pulita ma peggiorano sensibilmente con l’aggiunta dei carichi.
La manovrabilità è adeguata, grazie anche ai comandi di volo fly-by-wire digitali a 4 canali e questo consente una rilevante rapidità di manovra durante il combattimento ravvicinato. La notevole spinta specifica dei motori permette di rientrare alla base anche a pieno carico, con un motore fuori uso, ad una quota adeguata a rimanere fuori dalla portata media delle minacce missilistiche più comuni, garantendo una notevole capacità di sopravvivenza. Il cosiddetto Carefree Handling assicura che i piloti si possano focalizzare sulla missione, senza doversi preoccupare di uscire dall’inviluppo di volo previsto.
La configurazione bimotore garantisce una elevata sopravvivenza sul campo di battaglia e, nel contempo, l’efficienza dei motori permette di mantenere bassi i consumi, garantendo un’autonomia decisamente buona, ulteriormente estensibile con il rifornimento in volo, capacità già operativa con l’Aeronautica Militare italiana. L’APU (Auxiliary Power Unit) garantisce operazioni di volo in completa autonomia.
L’M-346, nato come addestratore, presenta un’eccellente visibilità ed è un velivolo biposto, fattore molto importante nel volo a bassa quota e grande vantaggio per l’impiego del secondo pilota come gestore dei carichi di bordo, ovvero per altri ruoli specializzati”.
L’interfaccia uomo-macchina è già allo stato dell’arte e comprende avanzati sistemi di presentazione dati ai piloti, inclusi i già qualificati caschi visore, e comandi di tipo HOTAS (Hands On Throttle And Stick), cioè con capacità di controllare tutti i sistemi del velivolo senza togliere le mani dalla manetta motore e dalla barra di comando.
“L’M-346FA”, prosegue Iannelli, “conserva intatte tutte le caratteristiche del trainer avanzato, inclusi i sistemi di bordo per la simulazione di tutti i sistemi e i carichi con i quali si troverà ad operare, vantaggio notevolissimo per i piloti che possono passare senza soluzione di continuità dall’addestramento alle missioni reali, senza cambiare velivolo”.
Le nuove capacità operative dell’FA vanno infine ad aggiungersi a quelle che l’M-346 può già offrire oggi, quale velivolo “Aggressor” e “Companion Trainer” per l’addestramento dei piloti operativi, come dimostrato con notevole successo da parte delle aeronautiche italiana e israeliana.
Tipologie di missione
I carichi esterni trasportabili dall’M-346FA corrispondono a un totale di oltre 2.000 kg oltre ai serbatoi ausiliari da 630 litri ciascuno. Per le missioni di attacco al suolo saranno integrati tutta una serie di munizionamenti di caduta da 500 libbre ciascuno, guidati e non, incluso il munizionamento di precisione di ultima generazione, capace di limitare al massimo i danni collaterali e aumentare il numero di obiettivi da poter colpire contemporaneamente. Per la designazione dei bersagli sono a disposizione Laser Designation Pod di ultima generazione.
Per quanto riguarda le missioni di difesa del territorio nazionale e di Air Policing, inclusa l’intercettazione di potenziali minacce (anche di tipo terroristico) in volo a bassa quota, costituite per esempio da piccoli velivoli o elicotteri ultraleggeri, l’M-346FA può essere equipaggiato con missili aria-aria a corto raggio e a guida infrarossa, un pod ventrale contenente un cannone oppure, su richiesta del cliente, un pod ECM attivo per contromisure elettroniche.
Opportunamente configurato con un mix di carichi aria-suolo e aria-aria, l’M-346FA può svolgere senza problemi missioni di supporto a complesse operazioni di Personnel Recovery/Combat Search And Rescue, cioè di recupero di personale, anche in territorio ostile, ovvero di ricerca e soccorso di equipaggi di volo abbattuti in territorio nemico.
Infine, in caso di missioni da ricognizione, è stato integrato sul velivolo un pod dedicato e già efficacemente utilizzato da diverse forze aeree, inclusa l’Aeronautica Militare italiana, per missioni di ricognizione tattica nei complessi teatri operativi in Afghanistan e Iraq ma anche per immediato ed efficace supporto alla protezione civile in caso di calamità naturali, come avvenuto di recente per il terremoto che ha colpito il centro Italia nell’agosto del 2016.
Missioni e caratteristiche:
Una soluzione tattica a costi molto contenuti
Per il moderno campo di battaglia, la variante FA mantiene tutte le caratteristiche dell’M-346AJT (Advanced Jet Trainer), assicurando alle forze aeree la massima comunanza, flessibilità operativa e capacità di addestramento avanzato.
7 punti d’attacco esterni
Disponibili per accogliere una vasta gamma di munizionamenti di tipo aria-aria e aria-superficie (a guida infrarossa, radar, laser/GPS e non guidato) e diversi carichi esterni fra i quali un pod cannone, pod per ricognizione, designazione bersagli oppure guerra elettronica.
Sistemi di comunicazione e auto-protezione
Il velivolo dispone di una suite di livello avanzato per comunicazioni net-centriche comprendente un sistema di comunicazioni sicure e un data link tattico (TDL) e di un sistema di autoprotezione estremamente completo (DASS – Defensive Aids Sub-System). Sono inoltre disponibili un sistema di presentazione dati integrato nel casco del pilota (HMD) e comandi vocali.
Dati tecnici:
Ap. alare, con rotaie: 10,11 m – 33.2 ft
Lungh.tot: 11,49 m – 37.7 ft
Velocità max volo liv., a bassa quota 1,075 km/h – 580 KTAS
Quota operativa – 13,715 m- 45,000 ft
Propulsione – 2 Honeywell F124-GA-200 turbofans
Spinta – 2 x 2,850 kg – 2 x 6,280 lb.
L’M-346 Master, dal quale deriva la versione “FA”, è un aereo da addestramento militare transonico. È basato su sviluppi successivi ad una iniziale joint venture tra lo Yakovlev Design Bureau di Mosca e la allora Aermacchi, che si allearono per l’evoluzione del prototipo Yakovlev-Aermacchi 130.
Sviluppo
Nel 1993, l’Aermacchi firmò un accordo per collaborare con la Yakovlev sul nuovo aereo d’addestramento, che quel costruttore stava sviluppando per l’aeronautica militare della Federazione Russa. L’aereo, frutto di quella collaborazione, effettuò il primo volo nel 1996 e fu portato l’anno successivo in Italia per esplorare la possibilità di proporlo come sostituto dell’Aermacchi MB-339, in servizio presso le scuole di volo dell’Aeronautica Militare dal 1979.
All’epoca l’aereo veniva commercializzato come Yak/AEM-130, ma nel 1999 differenze nelle priorità stabilite dai piani industriali dei due costruttori portarono alla fine della partnership e ogni industria proseguì lo sviluppo in modo indipendente: l’Aermacchi con il suo M-346 e la Yakovlev con lo Yak-130. L’azienda italiana rimase titolare dei diritti di commercializzazione del velivolo per tutto il mondo, tranne la Russia e le altre nazioni della Comunità degli Stati Indipendenti. La Yakovlev ha portato avanti lo sviluppo della sua versione in collaborazione con la Sokol Aircraft-Building Plant.
L’M-346 è un velivolo largamente modificato rispetto all’aereo che la joint venture stava producendo e adotta sistemi ed equipaggiamenti esclusivamente di produzione occidentale. Il primo prototipo fu presentato il 7 giugno 2003 ed effettuò il primo volo il 15 luglio 2004.
Nel gennaio 2005, il ministro della difesa greco ha firmato un memorandum d’intesa (Memorandum of Understanding – MOU) per diventare un partner del programma e nel 2006 l’Aermacchi ha firmato un accordo di cooperazione industriale con la Hellenic Aerospace Industry.
Nel luglio 2007, l’M-346 si è portato in volo negli Emirati Arabi Uniti per una campagna di prove in condizioni di alta temperatura e per una valutazione operativa da parte della United Arab Emirates Air Force.
Nel marzo 2008 è stata la volta della cilena ENAER, in occasione del salone aeronautico FIDAE di Santiago del Cile, di firmare un memorandum d’intesa con la azienda, divenuta nel frattempo Alenia Aermacchi.
Il 10 aprile 2008 è stato presentato un ulteriore prototipo nella configurazione finale per la produzione, definita “Industrial Baseline Configuration”, caratterizzata da un nuovo carrello d’atterraggio, un nuovo aerofreno e un numero maggiore di parti realizzate in materiale composito.
Nel maggio successivo la Boeing ha firmato a sua volta un memorandum per una cooperazione nel marketing, vendite, addestramento e supporto dei due addestratori Aermacchi: l’M-346 e l’M-311.
L’8 luglio il primo esemplare di pre-serie effettua il primo volo e il 18 dicembre il velivolo, pilotato dal capo collaudatore Quirino Bucci, raggiunge la velocità massima di Mach 1,15 (1 255 km/h), superando per la prima volta la barriera del suono e con ciò risultando il secondo aereo interamente progettato e costruito in Italia a ottenere questo risultato, dopo il primo, che fu l’Aerfer Sagittario II nel 1956.
La scelta dal nome
Il 20 ottobre 2008 Alenia Aermacchi aveva indetto una concorso online per assegnare un nome all’M-346. Una commissione composta dal management di Finmeccanica, Alenia Aeronautica e Alenia Aermacchi, scelse fra le più di 4000 proposte ricevute il nome “Master”, premiando con un volo sull’aereo il vincitore del concorso, Mauro Petrolati. La commissione selezionò il nome “Master”, avendolo ritenuto un termine internazionale che sintetizza l’M-346 come strumento ideale per insegnare a volare ai futuri piloti dei caccia di ultima generazione e contemporaneamente come il livello massimo di istruzione raggiungibile da un allievo.
È da notare che il nome “Master”, il quale secondo il regolamento doveva essere inedito nel mondo dell’aeronautica, è stato in realtà precedentemente utilizzato dall’addestratore britannico con motore ad elica Miles Master dell’epoca della seconda guerra mondiale, e quindi, a rigore, non avrebbe dovuto essere scelto.
L’ordine da parte dell’Aeronautica Militare
Sin dal giugno 2007, nel corso del secondo governo Prodi, l’allora Sottosegretario alla Difesa Giovanni Lorenzo Forcieri, diede conto dell’intenzione di acquistare 14 esemplari di M-346 per l’Aeronautica Militare, completi del relativo supporto logistico. L’impegno di spesa venne preventivato in circa 400 milioni di euro, che furono stanziati l’anno seguente dal governo successivo, con la legge finanziaria del 2008, in conto al Ministero dello Sviluppo Economico.
Al salone parigino di Le Bourget di metà giugno 2009 è stato annunciato l’acquisto da parte dell’Aeronautica Militare di 6 aerei, con un’opzione per ulteriori 9, e che il contratto relativo al supporto logistico è in via di definizione. La Direzione Generale degli Armamenti Aeronautici (ARMAEREO) ha reso noto che l’aereo è stato classificato come T-346. Successivamente, l’Aeronautica Militare di Singapore ha firmato un contratto per la fornitura di 12 velivoli. In seguito, l’Aeronautica Militare ha confermato l’intenzione di acquisire un primo lotto di 15 Master, secondo un piano di consegne che non prevede una produzione intensiva, da impiegare come addestratori avanzati. Il 18 giugno 2009 la Alenia Aermacchi ha annunciato di aver ricevuto l’ordine per i primi sei velivoli, con una opzione per altri nove.
Il 21 dicembre 2010, a Venegono, sono stati presentati i primi due esemplari dei sei ordinati, designati dall’Aeronautica Militare come T-346A.
Il 7 agosto 2014 i primi due piloti del 61º Stormo hanno concluso con successo il corso di formazione per volare sul T-346.
Il 22 marzo 2016 viene annunciato il contratto di 9 esemplari oltre ai 9 già ordinati in precedenza. Le consegne dei nuovi velivoli inizieranno a partire dal 2016 per essere completate entro il 2018.
La vittoria in Israele
Il 16 febbraio 2012 il Ministero della Difesa israeliano ha annunciato di aver selezionato gli M-346 Master per sostituire i 30 TA-4 Skyhawk ancora in dotazione come aerei addestratori nell’Heyl Ha’Avir. Anche in questo caso l’M-346 ha avuto la meglio nei confronti del “rivale” sudcoreano KAI T-50 Golden Eagle, che era stato valutato da Israele nella gara per l’acquisizione del nuovo addestratore avanzato.
Il 19 luglio 2012 Finmeccanica ha sottoscritto i contratti, per un ammontare di 932 milioni di dollari, per la fornitura da parte di Alenia Aermacchi di 30 addestratori M-346. L’accordo ha un valore complessivo – che include velivoli, motori, manutenzione, logistica, simulatori e addestramento – di 932 milioni di dollari. In pratica si è trattato di un baratto, poiché l’Italia ha acquistato due aerei da allerta radar IAI Gulfstream G550AEW e un satellite militare ottico IAIMBT OPTSAT-3000. (AERONAUTICA & DIFESA nº 370 agosto 2017 pg. 27). Il 20 marzo 2014 è avvenuto il roll out del primo esemplare. Le consegne sono previste a partire dall’estate 2014.
L’ordine polacco
La Polonia ha selezionato il velivolo come suo nuovo jet d’addestramento avanzato. La firma del contratto, per 8 velivoli con il relativo supporto tecnico (e un’opzione per altri 4), è avvenuta il 27 febbraio 2014.
La consegna dei primi due esemplari di M-346 Master, ribattezzati Bielik, è avvenuta nel novembre 2016, tuttavia sono stati evidenziati del problemi software per la simulazione dell’utilizzo delle armi in dotazione agli F-16 polacchi che ha costretto le autorità polacche a rifiutare i velivoli, sospendendone la consegna in attesa delle necessarie modifiche software da parte del produttore Leonardo.
Una volta risolti i problemi al software, i voli degli M-346 della Siły Powietrzne sono ripresi nel febbraio del 2018; il 24 novembre dello stesso anno si è svolta a Dęblin la cerimonia ufficiale per il battesimo dei velivoli con il nome scelto localmente. Nelle previsioni gli M-346 saranno il fulcro del sistema addestrativo dell’aviazione polacca a partire dal 2021, data dalla quale è prevista la dismissione dei più anziani PZL TS-11 Iskra.
La Gara negli USA
Negli Stati Uniti, l’Alenia Aermacchi ha partecipato al programma T-X, il concorso indetto nel dall’U.S. Air Force per trovare il sostituto del Northrop T-38 Talon come addestratore avanzato. Per l’occasione l’azienda rinominò il velivolo Sistema Formativo Integrato T-100 (Leonardo DRS T-100 Integrated Training System) e annunciò che in caso di vittoria avrebbe spostato una parte della produzione dall’Italia agli U.S.A. Il programma prevedeva una fornitura di 350 aerei, con la prospettiva di ulteriori acquisti che avrebbero portato alla fornitura totale di oltre 1.000 velivoli. Nel gennaio 2013 Alenia Aermacchi firmò una lettera di intenti con la General Dynamics per l’ingresso della compagnia statunitense all’interno del programma. Tuttavia l’azienda americana si ritirò dal programma lasciando spazio nel 2016 alla Raytheon. Anche quest’ultima però, agli inizi del 2017, si ritirò e lasciando sola Alenia Aermacchi, nel frattempo confluita in Leonardo, che proseguì la partecipazione al programma tramite la controllata DRS Technologies. Il 27 settembre 2018 è stato annunciato che il vincitore del concorso è il team formato da Boeing e Saab.
Prospettive future
Le stime prevedono che il modello sarà costruito in oltre 600 esemplari entro il 2020, escludendo la versione da combattimento, alla quale a volte ci si riferisce con la designazione non ufficiale M-346K. Quest’ultima è un candidato alla sostituzione del caccia leggero Northrop F-5E Tiger II, diffuso in numerose aeronautiche militari nel mondo.
Sebbene questo aereo nasca come addestratore, non sarà escluso il suo impiego come cacciabombardiere leggero, come è accaduto per l’MB-339.
Il 26 aprile 2010, Alenia Aermacchi e EADS Defence and Security hanno presentato una risposta comune, basata sull’M-346 Master, alla richiesta di informazioni dell’Agenzia europea per la difesa (EDA) per il programma Advanced European Jet Pilot Training (AEJPT).
Tecnica
L’aereo possiede elevata manovrabilità grazie ai materiali compositi con cui è costruito, al rapporto peso/potenza minimo e alle varie soluzioni aerodinamiche adoperate. Inoltre riesce a mantenere piena maneggevolezza fino ad un angolo di incidenza di 40°; può raggiungere i 1.085 km/h ad una altezza di 1.500 m e in picchiata potrebbe raggiungere Mach 1,2. Tuttavia la struttura non è progettata per il volo supersonico per cui i due motori sono stati ridotti in potenza in modo tale che alla massima manetta il loro numero di giri sia pari a circa il 94% del valore massimo. Il velivolo è lungo 11,5 m con apertura alare di 9,72 m. L’autonomia di volo è di 1.889 km che possono diventare 2.537 km con due serbatoi esterni. Possiede comandi digitali ed è pilotabile con un joystick. È predisposto per un cannone da 20 mm DEFA. Dispone di 8 punti d’attacco subalari, rispettivamente da 1.050 kg, 550 kg, 300 kg e 150 kg (sul wingtip) e uno centrale da 600 kg. È predisposto per missili aria-aria AIM- 9L Sidewinder a guida IR, bombe Mk.82, Mk.83, Mk.84, missili aria-terra AGM-65 Maverick, contenitori per razzi da 70 mm Rockeye. Può, inoltre, essere armato con un cannone da 30 mm ed è configurabile per attacchi al suolo con bombe e missili aria-terra e antinave.
Infine il computer del Flight Control System (FCS) dell’aeromobile è stato sviluppato da Alenia SIA in collaborazione con Selex Communications, mentre il software di volo è sviluppato interamente da Alenia Aermacchi.
Incidenti
Il 18 novembre 2011 il prototipo 001, matricola militare X615, che aveva partecipato al Dubai Airshow, precipita in mare mentre fa ritorno verso l’Italia. I due piloti a bordo si salvano eiettandosi.
L’11 maggio 2013 un M-346 decollato da Torino, precipita in un’area boschiva del Savonese tra Piana Crixia e Dego. Il pilota, Matteo Maurizio, collaudatore dell’Alenia, si salva eiettandosi. Anche in questo caso si tratta di un prototipo, matricola X617, il primo esemplare di pre-serie (LRIP – Low Rate Initial Production) che aveva compiuto il suo primo volo l’8 luglio 2008.
Utilizzatori:
Azerbaijan;
Israele – 102º Gruppo (Hatzerim) – 30 esemplari; tutti consegnati e operativi;
Italia – AMI 212º Gruppo (Lecce-Galatina) – 18 esemplari; 18 consegnati al febbraio 2018. 4 esemplari consegnati dal 2019 in uso per l’International Flight Training School (IFTS);
Grecia – 10 velivoli;
Nigeria – 24;
Polonia – 48^ Eskadra Lotnicza (48º Gruppo Volo) (Dêblin) – 8 esemplari ordinati ed in servizio al maggio 2018, più ulteriori 4 esemplari ordinati a marzo 2018, che porteranno a 12 il totale degli aerei ordinati. Ulteriori 4 esemplari sono stati ordinati a dicembre 2018, portando così a 16 il numero degli esemplari ordinati;
Singapore – 150th Squadron (Cazaux – Francia) – 12 esemplari; tutti consegnati e operativi.