L’Italia donerà agli ucraini anche gli obici FH-70 ?
La lista come sempre resta segreta ma le indiscrezioni circa il decreto che autorizzerà la terza fornitura di armi italiane all’Ucraina dovrebbe vedere la luce entro questa settimana e contenere anche obici da 155 mm.
L’esercito Italiano sarebbe riuscito a evitare che agli ucraini venissero ceduti almeno una mezza dozzina dei 68 obici semoventi da 155 mm Pzh-2000 in servizio in tre reggimenti e finora forniti a Kiev in 12 esemplari da Germania (7) e Olanda (5).
Poiché Roma non vuole sfigurare di fronte ai maggiori alleati che stanno offrendo agli ucraini artiglieria pesante la scelta sembra essere caduta sull’unica altra opzione possibile: gli obici trainati FH-70 da 155/39 in servizio in 90 esemplari presso 5 reggimenti d’artiglieria dell’Esercito ma con ulteriori 70 pezzi mantenuti in riserva e quindi almeno in parte cedibili.
Gli FH-70 non sarebbero i primi pezzi d’artiglieria forniti dagli italiani a Kiev poiché del secondo lotto di forniture facevano parte anche un numero imprecisato di mortai Thomson-Brandt Mod. 63 da 120 mm con relative munizioni in parte rivenute dalle truppe russe e delle repubbliche popolari del Donbass riconosciute da Mosca in alcune postazioni ucraine espugnate.
Secondo indiscrezioni stampa nelle forniture previste dal prossimo decreto vi sarebbero altri lotti di armi già in precedenza fornite alle forze ucraine come mitragliatrici MG42, missili antiaerei Stinger, mortai da 120 mm, armi anticarro (missili Milan e lanciarazzi Panzerfaust 3) e soprattutto veicoli VTLM Lince 4×4 della prima serie (nella foto sopra in Afghanistan) che l’Esercito Italiano sta sostituendo con la nuova versione.
Gli ucraini già impiegano alcuni Lince russi (chiamati Rys) di preda bellica: Mosca acquisì o assemblò in Russia infatti tra il 2012 e il 2014 oltre 400 veicoli di questo tipo impiegati oggi soprattutto dalla polizia militare.
Foto Esercito Italiano