Mangusta 2025: l’Italia al comando della principale esercitazione aviolanciata multinazionale dell’anno
Si è conclusa nelle aree addestrative di Pisa, Livorno, Siena, Pistoia e Grosseto l’edizione 2025 di Mangusta, il principale evento addestrativo annuale della brigata paracadutisti “Folgore”. L’esercitazione ha impegnato oltre 1.800 militari provenienti da 7 nazioni e, per la prima volta, si è svolta in modalità federata con la CAEX II (Complex Aviation Exercise) dell’Aviazione dell’Esercito e con la MUFLONE, attività condotta dal COMFOSE (comando forze speciali dell’Esercito).

L’obiettivo era verificare la capacità delle unità paracadutiste di pianificare, preparare e condurre un’operazione avioportata in uno scenario di combattimento ad alta intensità, comprendente attività di interdizione e contro-interdizione d’area e la condotta di una JFEO (Joint Forcible Entry Operation) con aviolancio, conquista e tenuta di un obiettivo strategico.

La caratteristica principale di Mangusta risiede nella generazione dinamica degli eventi sul terreno attraverso il confronto diretto tra forze contrapposte. Tale meccanismo riproduce un ambiente operativo estremamente realistico e imprevedibile, pensato per stimolare la prontezza decisionale dei comandanti e misurare la resilienza delle unità. Le attività si sono svolte in modo continuativo, di giorno e di notte, includendo combattimenti in contesti boschivi e sotterranei con l’impiego di munizionamento a salve e sistemi di simulazione, così da garantire il massimo realismo addestrativo.

Particolare rilievo è stato attribuito allo sviluppo e alla sperimentazione di nuove tecnologie, ormai indispensabili nei moderni scenari operativi. Oltre ai nuovi sistemi di telecomunicazione satellitare, ai sistemi di cifratura e alle soluzioni di alimentazione elettrica tattico-modulare campale integrabili con pannelli solari, sono stati impiegati il sistema di comando e controllo “Imperio” e il sistema “C2 DN EVO”. Questi strumenti hanno consentito ai posti comando sul terreno di pianificare, visualizzare e coordinare in tempo reale le operazioni in ogni fase dell’esercitazione. L’impiego intensivo di droni ha ulteriormente ampliato le capacità di osservazione, sorveglianza e acquisizione degli obiettivi nelle varie aree operative.

Mangusta 2025 ha rappresentato anche un’importante occasione per rafforzare la cooperazione all’interno della cosiddetta Airborne Community. All’edizione hanno partecipato la brigata paracadutisti “Folgore”, la 1st Airborne Brigade giapponese, l’11th Parachute Brigade francese, la 16 Air Assault Brigade Combat Team britannica, il paratrooper regiment 31 e la airborne reconnaissance company 260 tedesche, la brigada “Almogávares” VI de paracaidistas e la brigada de la Legión “Rey Alfonso XIII” spagnole e la 6th Airborne Brigade polacca. L’integrazione con i partner internazionali ha permesso di consolidare procedure comuni e migliorare l’interoperabilità, elemento essenziale in ogni possibile contesto operativo multinazionale.

Il contributo interforze è stato particolarmente significativo. L’Aviazione dell’Esercito ha schierato un ampio ventaglio di vettori ad ala rotante: CH-47F, UH-90A, AH-129D, UH-205A e UH-168B/D, impiegati per attività di eliassalto ed elitrasporto. L’Aeronautica Militare ha assicurato il supporto con C-27J e C-130J della 46ª brigata aerea per l’aviolancio di carichi e personale, partecipando inoltre con paracadutisti “Fucilieri dell’Aria” del 16° stormo “Protezione delle Forze” e con il contributo logistico e di coordinamento del 4° stormo.

A rafforzare ulteriormente il dispositivo, la 2ª brigata mobile carabinieri ha partecipato con unità del 1° reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania”, del 7° reggimento “Trentino Alto Adige” e del 13° reggimento “Friuli Venezia Giulia”. Il 1° “Tuscania” ha condotto attività tipiche delle forze speciali, mentre gli assetti del 7° e del 13° hanno garantito sicurezza, controllo dell’area esercitativa e operazioni tattiche di contro-interdizione.

L’esercitazione ha visto la partecipazione di tutti i reparti della brigata paracadutisti “Folgore”, insieme a unità e assetti specializzati dell’Esercito: il 1° reggimento aviazione dell’Esercito “Antares”, il 4° reggimento “Altair”, il 5° reggimento “Rigel”, il 7° reggimento “Vega”, il 66° reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, l’87° reparto comando e supporti tattici “Friuli”, il 9° reggimento d’assalto paracadutisti “col moschin”, il 185° reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore”, il 4° reggimento alpini paracadutisti, il 1° reggimento “Granatieri di Sardegna”, il 33° reggimento supporto tattico e logistico “Ambrosiano”, il 33° reggimento EW, il 13° reggimento HUMINT, il 9° reggimento sicurezza cibernetica “Rombo”, il 4° reparto di sanità “Bolzano” e gli assetti dotati di sistema d’arma Stinger del 121° reggimento artiglieria contraerei “Ravenna”.

La sinergia tra assetti nazionali e internazionali ha permesso di operare efficacemente in un ambiente multi-dominio, consolidando l’interoperabilità tra unità, sistemi e procedure e confermando la centralità del ruolo italiano nei programmi addestrativi avanzati. Mangusta 2025 si è rivelata dunque un banco di prova fondamentale per misurare prontezza, capacità di coordinamento e coesione dei reparti, offrendo un chiaro esempio di quanto la cooperazione sia divenuta un pilastro imprescindibile dell’addestramento militare contemporaneo.
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