Miti e contromiti. L’Urss nella Seconda guerra mondiale
In ambito accademico, mediatico ed editoriale si tende sempre più a mettere sullostesso piano la Germania di Hitler e la Russia di Stalin, il nazismo e il comunismo.
L’autore si oppone al mainstream storiografco e ripercorre le tappe più importanti della guerra, dalla decisiva battaglia di Stalingrado alla vittoriosa marcia verso Berlino. Medinskij evidenzia il ruolo decisivo di Mosca nella sconfitta del nazismo, costato ben 27 milioni di morti, oltre la metà dei caduti su tutti i fronti della Seconda guerra mondiale.
Il libro, con la postfazione di Marco De Nardis, rivendica l’ineluttabilità del Patto Molotov Ribbentrop, sostenendo la tesi che quel patto fosse la diretta conseguenza del rifiuto di Francia e Gran Bretagna, di creare con l’Urss una coalizione antifascista e sottoscrissero invece nel 1938 gli accordi di Monaco con Hitler e Mussolini.
Tesi discussa e discutibile ma il libro rilancia alcuni dei temi sviluppati nel maggio di quest’anno nell’intervento di Vladimir Putin per i 75 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale nota in Russia come Grande Guerra Patriottica.
Vladimir Medinskij Uomo di stato, politico, storico e pubblicista russo. Professionista nel settore della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Più volte deputato della Duma, dal 2012 al 2019 ha ricoperto l’incarico di ministro della Cultura della Federazione Russa.
Attualmente è consigliere per la memoria storica del presidente Putin e presidente della Società di storia militare russa. Autore di numerosi libri di successo, tra i quali quelli della collana “I miti della Russia”, da cui è tratta questa pubblicazione.
MITI E CONTROMITI L’Urss nella Seconda guerra mondiale
Vladimir Medinskij
Roma, 2020
Pagine 360
Euro 18