Giuseppe Calabrese
Ed. Iuppiter
pagg. 288

Giuseppe Calabrese è un ammiraglio in congedo del corpo di commissariato militare marittimo. Ma il commissario Barcolesi è un poliziotto, non un militare. Ed è anche un bravo nel suo lavoro, abile a districarsi tra apparenti suicidi e veri morti ammazzati ma, soprattutto, capace di anticipare le mosse della madre, napoletana straripante, e del capannello di amici che riesce a formare, grazie alla sua gentile esuberanza, in un ambiente notoriamente ostico per i rapporti personali, come quello ligure.

​Le capacità di prestare supporto logistico in scenari nazionali ed internazionali di Nave San Giusto sono state al centro dell’incontro organizzato a bordo dell’unità anfibia della Marina Militare ormeggiata nel porto di Beirut.

A fare gli onori di casa il capitano di vascello Aniello Cuciniello che, con il coordinamento dell’addetto della difesa, colonnello Massimiliano Sforza, ha accolto a bordo il captain commodoro Haithan Dannaoui, comandante della Marina libanese e del commander Afif Ghaith, capo dell’istituto idrografico libanese.