Più spesa militare per la Svezia, missili israeliani per la difesa aerea finnica
Primi effetti della guerra in Ucraina in Scandinavia. Il governo svedese prevede di aumentare la spesa militare al 2% del Pil “non appena possibile” in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. “Oggi presentiamo una nuova iniziativa con un chiaro messaggio al popolo svedese e al mondo che ci circonda. La capacità di difesa della Svezia deve essere notevolmente rafforzata”, ha affermato il 10 marzo il primo ministro Magdalena Andersson. La spesa per la difesa della Svezia è scesa dal 3% del Pil all’inizio degli anni ’80 a circa l’1% negli ultimi anni.
La Finlandia ha invece deciso di acquisire sistemi di difesa aerea israeliani per proteggere il suo lungo confine con la Russia (1.340 chilometri), come ha anticipato l’8 marzo il ministro della Difesa, Antti Kaikkonen.
Helsinki sta considerando l’acquisto di sistemi missilistici a lungo raggio Barak MX prodotti da Israel Aerospace Industries o del sistema David’s Sling realizzato Rafael Advanced Systems, entrambi efficaci alle alte quote e impiegabili contro velivoli, missili da crociera e balistici a medio raggio.
“La situazione alle nostre frontiere è tranquilla, ma dobbiamo comunque essere attenti e rafforzare le nostre difese”, ha precisato il ministro. Lo scorso dicembre la Finlandia ha ordinato 64 velivoli da combattimento F-35A dagli Stati Uniti. Il velivolo di Lockheed Martin si è imposto sui concorrenti europei e sul Boeing Super Hornet nella gara per un nuovo aereo da combattimento destinato a sostituire gli F/A-18 Hornet in servizio.
Nella gara per i nuovi sistemi missilistici di difesa aerea le aziende israeliane si sono imposte sulla concorrenza europea anche se la decisione finale circa quale dei due sistemi missilistici israeliani verrà selezionato verrà presa nel 2023 al termine dei negoziati con Israele e le aziende produttrici.
Foto Rafael e IAI