Alcuni “file” desecretati risalenti agli anni ’60 hanno portato alla luce i piani per l’utilizzo dei cosiddetti “sabotatori del mare” da parte della US NAVY e, sicuramente, anche da parte della Unione sovietica e della Cina comunista.
A metà degli anni ’60, l’America fece amicizia con il delfino. Questo era chiaro nella cultura popolare con lo show televisivo Flipper, che descriveva i delfini come cetacei intelligenti che potevano aiutare gli umani. Parallelamente, lontano dagli studi di Hollywood e sepolto nel mondo segreto dell’intelligence, la Central Intelligence Agency sperimentava ed addestrava i delfini per uno scopo necessario in caso di ostilità: far detonare cariche esplosive in aree portuali nemiche.
Nel 2019, la CIA ha rilasciato una serie di file precedentemente segreti che descrivono in dettaglio vari esperimenti sotto copertura, incluso lo strano “Progetto OXYGAS”. L’agenzia diede inizio a OXYGAS nei primi anni ’60, proprio nel periodo in cui Flipper appariva sul grande schermo, per addestrare i “delfini tursiopi” ad attaccare ordigni esplosivi alle navi nemiche.
Flipper, descritto da alcuni fan come il “Lassie of the Sea”, era un delfino amichevole immaginario che viveva in Florida in una riserva naturale protetta. Era intelligente, obbediva ai comandi ed era un amico affidabile per gli umani. L’omonimo film del 1963 fu seguito da un programma televisivo con lo stesso nome un anno dopo, e i delfini divennero improvvisamente una parte importante della coscienza pubblica. Non è chiaro se il film o lo show televisivo abbiano influenzato direttamente la CIA, ma nel 1964 la stessa agenzia aveva istituito un programma di addestramento segreto delfini-sabotatori.
I documenti resi pubblici ai media mostrano che l’agenzia aveva dato il via ad OXYGAS utilizzando almeno due delfini selvatici catturati. Il programma prevedeva di addestrare i mammiferi ad infiltrarsi silenziosamente nelle baie e nei porti nemici, attaccare ordigni esplosivi agli scafi delle navi nemiche in rada, per poi tornare ad una imbarcazione in attesa.
Nel novembre del 1964, l’Ufficio per la ricerca e lo sviluppo (il braccio di ricerca scientifica dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti) era cautamente ottimista: “Francamente questo progetto è progredito più rapidamente di quanto avessimo previsto, sebbene l’entusiasmo sfrenato non sia giustificato in questo momento.” Nonostante i problemi di comunicazione tra il conduttore e l’animale, e la necessità di determinare una forma adeguata del carico utile, all’epoca si era convinti che la CIA potesse eseguire un test completo entro il gennaio 1965.
I documenti dell’agenzia statunitense non menzionano mai tipi specifici di ordigni esplosivi, ma la CIA probabilmente aveva pianificato di utilizzare dispositivi convenzionali come le mine magnetiche sulle quali gli incursori subacquei umani facevano affidamento durante la seconda guerra mondiale.
È anche possibile che la CIA avesse in mente armi nucleari. Le armi nucleari erano diventate più piccole e più leggere nei 19 anni trascorsi da quando la bomba “Fat Man” da 10.000 libbre era sganciata su Hiroshima. Sebbene le armi nucleari fossero ancora troppo grandi per essere trasportate ragionevolmente dai delfini, il rapido ritmo di miniaturizzazione suggeriva che fosse solo questione di tempo. In un documento del febbraio 1965, la CIA riferì che “due delfini ora stanno consegnando di routine simulazioni…”
Il resto del paragrafo è oscurato dalla vista del pubblico.
Nel frattempo, Maritime Branch, il braccio della CIA che si occupava di operazioni marittime e costiere, era estremamente interessato all’uso dei delfini (o di quelli che chiamava “sistemi senza equipaggio”). Era più interessato agli aspetti pratici dell’uso dei delfini, come come far volare un delfino addestrato da e verso una parte lontana del mondo per completare una missione e come portare il mammifero in acqua per svolgere la sua missione. Alla fine, la CIA decise di utilizzare una imbarcazione modificata per trasportare i delfini dentro e fuori dall’acqua. Qualcuno alla CIA aveva anche messo insieme una stampa raffigurante i delfini OXYGAS che scivolavano via da un sottomarino, trainando bombe da imbracature attaccate ai loro musi.
La CIA fu così impressionata da OXYGAS che immaginò molte altre missioni segrete per i delfini. Questi includevano:
“attacchi a una varietà di tipi di navi”,
“ricognizione del porto e della costa attraverso mezzi fotografici”,
raccolta di informazioni elettroniche specializzate,
posizionamento di “boe sonar,
acustiche
e sismiche”.
L’agenzia aveva persino immaginato che i delfini dispiegassero:
sensori di armi di distruzione di massa,
“boe di rilevamento di razzi”,
sensori di guerra biologica e chimica,
sensori di elementi in traccia destinati a rilevare elementi radioattivi rilasciati nell’atmosfera da un’esplosione nucleare.
(Fonti delle notizie: Web, Google, Popularmechanics, Wikipedia, You Tube)