Rimosso il vertice di Antonov, nuove prospettive saudite per l’aereo da trasporto An-132
Fiaccata dopo la prima crisi russo-ucraina del 2014 e dalle macerie lasciate dal conflitto russo-ucraino, la società aeronautica ucraina Antonov vede “silurato” il suo massimo dirigente.
Ukroboronprom, l’agenzia di stato per l’industria della Difesa, ha annunciato la rimozione dall’incarico del direttore generale Sergey Bychkov con decorrenza 4 aprile 2022. I motivi non sono stati precisati ma non è da escludere che possano aver pesato parecchio le parole espresse recentemente dal pilota dell’An-225 Dmitry Antonov circa le responsabilità sul disastro accaduto al più grande aereo da trasporto del mondo e la fuga all’estero dei massimi dirigenti della società ucraina poco prima dell’inizio del conflitto con la Russia.
Del bureau ucraino Antonov, certamente una delle aziende aeronautiche più importanti del mondo, Analisi Difesa si è ampiamente occupata in quattro distinti dossier nel 2014, nel 2016, nel 2019 e infine lo scorso anno, quando a parlare in una lunga intervista era stato proprio Sergey Bychkov.
Nelle scorse settimane i media ucraini avevano evidenziato come l’Arabia Saudita prevedesse di riprendere il progetto di costruzione in loco di piccoli aerei da trasporto basati sul progetto ucraino Antonov An-132D. Informazione era stata riportata in un’intervista resa al “Security talk with Valentin Badrak” da Bychkov.
«Lo scorso anno abbiamo tenuto un incontro sul territorio dello stabilimento [Antonov] con il principe ereditario dell’Arabia Saudita. Abbiamo firmato un protocollo congiunto cosicché a fine mese dovrebbero proporci una road map dei lavori; non stiamo solo restaurando la cooperazione stipulata a suo tempo – aveva aggiunto Bychkov – ma abbiamo già programmato in modo specifico la ripresa dei lavori per la progettazione, la creazione e il lancio di un impianto di produzione e produzione di aeromobili in Arabia Saudita.»
Secondo l’ormai ex numero uno di Antonov si tratta di un progetto aggiornato che sarà realizzato sulla base del velivolo dimostrativo An-132D.
Il progetto dell’aereo da trasporto leggero An-132 è stato sviluppato dall’impresa statale Antonov nell’interesse dell’Arabia Saudita e ha comportato la creazione di una modifica “occidentalizzata” dell’An-32 con il trasferimento della documentazione e dei diritti intellettuali su di esso all’Arabia Saudita.
«Non sarà proprio un An-132; la parte saudita ha espresso infatti i suoi desideri e i requisiti aggiuntivi sul progetto e per questo avremo bisogno di circa un anno per creare un nuovo layout modificato. Ma parallelamente stiamo avviando la produzione di questo aereo.»
Le speranze di Bychkov dovranno del resto fare i conti con le condizioni degli stabilimenti produttivi Antonov, in buona parte devastati dai raid missilistici russi.
Bychkov aveva inoltre specificato che il velivolo aggiornato non dovrà subire “modifiche strutturali significative”: – «Dobbiamo spostare l’ala di 1,5 metri più lontano dalla prua. Questo è tutto!»
L’An-132 è stato il primo della linea Antonov costruita senza componenti russi, mentre la quota di componenti ucraini è di circa il 15-20%: si tratta nello specifico di una versione totalmente rinnovata dell’An-32 “Cline” dotata di un’abbondante componentistica occidentale tra cui motori PW150A turbo-prop della canadese Pratt & Whitney Canada, avionica Honeywell, APU Hamilton Sundstrand e sistemi vari Liebherr.
Ricordiamo che nell’aprile 2016 Antonov e la saudita Taqnia Aeronautics hanno concordato di sviluppare il velivolo da trasporto leggero An-132 con la sua successiva produzione in Arabia Saudita Arabia; secondo l’accordo in questione la produzione degli An-132 sarebbe dovuta iniziare tra il 2017 e il 2018.
Già il 31 marzo 2017 l’An-132D effettuava il suo primo volo alla presenza dell’allora presidente ucraino Petro Poroshenko, mentre nel febbraio 2018, in occasione del “Saudi Armed Forces Exhibition – AFED 2018” venne firmato un Memorandum d’intesa (MoU) tra l’ucraina Antonov e due società saudite, la Taqnia Aeronautics e la Wahaj, relativamente alla produzione congiunta del velivolo in oggetto.
Secondo il piano, nella prima fase della produzione il lotto iniziale di An-132 seriali doveva essere costruito presso Antonov in collaborazione con Taqnia e Wahaj; le fasi successive includevano la creazione di impianti di produzione in Arabia Saudita, provvisoriamente nel 2021.
Nel 2019 tuttavia, l’allora CEO di Antonov Alexander Donets riferiva che l’interesse saudita per l’aereo veniva meno perché l’Arabia Saudita aveva trovato un primo cliente militare che però aveva bisogno di una macchina leggermente diversa rispetta a quella già realizzata.
Inoltre nel 2021 lo stesso Sergey Bychkov annunciava l’annullamento del progetto a causa di un errore nella progettazione di questo aereo e dell’inizio di attività di lobbying per gli interessi di Airbus in Arabia Saudita.
«Se non quest’anno, all’inizio del prossimo anno speriamo di firmare un contratto con Riyad per la realizzazione congiunta di un questo velivolo aggiornato che alla fine sarà prodotto in una fabbrica di aerei in Arabia Saudita.» – ha concluso Bychkov.
Ricordiamo infine che l’Ucraina ha cercato di promuovere il progetto An-132 anche in India, il più grande operatore dell’An-32 nonché partner storico del bureau ucraino, ma senza successo, poiché il Governo indiano ha preferito firmare il contratto di acquisto per 56 aerei da trasporto medi Airbus C295MW per l’Indian Air Force .