Sicurezza negli ospedali: Quando le armi diventano un pericolo anziché una protezione
L’episodio di Massa: Un campanello d’allarme
La notte del 25 agosto 2025, l’ospedale Apuane di Massa è stato teatro di un episodio che ha seminato il panico tra operatori sanitari e pazienti. Un uomo di 34 anni, sottoposto a trattamento psichiatrico, è riuscito a sottrarre la pistola dalla fondina di una guardia giurata presente nel pronto soccorso, minacciando successivamente i circa 20 utenti presenti tra il Triage pedonale e la sala di attesa. Solo l’intervento tempestivo di un’altra guardia giurata e delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ben più gravi.
Questo incidente, fortunatamente risolto senza feriti, pone sotto i riflettori una questione fondamentale: è davvero appropriato impiegare personale armato in ambienti sanitari aperti al pubblico?
Le figure professionali della sicurezza privata: Un quadro normativo articolato
Il settore della sicurezza privata in Italia è regolamentato da un complesso apparato normativo che riconosce diverse figure professionali, ciascuna con specifiche competenze e ambiti di intervento. Le principali sono:
Guardie Particolari Giurate (GPG): Operatori autorizzati al porto d’armi, formati specificamente per la vigilanza e custodia di beni mobili e immobili, la piantonatura di valori e la vigilanza nei trasporti di denaro e preziosi.
Addetti ai Servizi di Controllo (ASC): Operatori disarmati specializzati nella gestione di situazioni che coinvolgono il pubblico, come controllo accessi, verifica documenti, e gestione di conflitti in ambienti commerciali e pubblici.
Steward Calcistici: Addetti specializzati per eventi sportivi calcistici, sono operatori disarmati formati per la gestione del pubblico negli stadi, controllo accessi, assistenza spettatori, prevenzione dei conflitti tra tifosi e supporto alle operazioni di sicurezza durante le manifestazioni calcistiche. Regolamentati da normativa specifica del Ministero dell’Interno, richiedono corso di formazione obbligatorio di 16 ore e certificazione di idoneità.
Un utilizzo inappropriato: Le guardie giurate fuori dal loro ambito
La normativa vigente identifica chiaramente il ruolo delle guardie giurate: vigilanza e custodia di beni, protezione di valori, sicurezza nei trasporti. Non contempla, se non marginalmente, l’impiego in strutture sanitarie dove la presenza massiccia di pubblico, spesso in stato di stress psicofisico, può creare situazioni di particolare vulnerabilità.
L’episodio di Massa evidenzia proprio questo paradosso: un’arma destinata alla protezione si è trasformata in strumento di minaccia, proprio a causa del contesto inadeguato in cui veniva impiegata. In un pronto soccorso, dove convergono pazienti in condizioni critiche, familiari in ansia, e talvolta soggetti con disturbi psichiatrici, la presenza di armi da fuoco rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo piuttosto che di sicurezza.
La soluzione: Addetti ai servizi di controllo per la sanità
Per ambienti sanitari e più in generale per tutti i contesti caratterizzati da forte presenza di pubblico, la figura più appropriata è quella dell’Addetto ai Servizi di Controllo. Questi operatori, specificatamente formati per la gestione non violenta dei conflitti e il controllo delle situazioni critiche senza ricorso alle armi, rappresenterebbero una soluzione molto più sicura ed efficace.
Tuttavia, per rendere pienamente operativa questa figura negli ospedali, sarebbe necessaria una modifica legislativa che riconosca agli ASC operanti in strutture sanitarie pubbliche lo status di “Incaricati di Pubblico Servizio”. Questo riconoscimento conferirebbe loro maggiore autorevolezza nell’esercizio delle proprie funzioni e tutele giuridiche adeguate.
I Vantaggi dell’ASC disarmato rispetto alla GPG armata
Formazione specializzata
Gli Addetti ai Servizi di Controllo ricevono una formazione specifica orientata alla de-escalation dei conflitti, alle tecniche di comunicazione assertiva e alla gestione di situazioni di stress. A differenza delle guardie giurate, la cui formazione è incentrata sulla custodia di beni e l’uso delle armi, gli ASC sviluppano competenze relazionali fondamentali per operare in contesti sanitari.
Prestanza fisica e tecniche di contenimento
La selezione degli ASC privilegia candidati con adeguate caratteristiche fisiche e li forma nell’uso di tecniche di contenimento non lesive. Questo approccio risulta particolarmente efficace nella gestione di pazienti agitati o con disturbi comportamentali, situazioni frequenti negli ospedali.
Esperienza nella gestione dei conflitti
Gli ASC acquisiscono esperienza specifica nella gestione di conflitti interpersonali in ambienti pubblici, sviluppando quella sensibilità e quell’intuito necessari per prevenire l’escalation di situazioni potenzialmente pericolose. La loro presenza risulta meno intimidatoria e più rassicurante per pazienti e familiari.
Assenza del fattore di rischio “Arma”
L’elemento più significativo è l’eliminazione del rischio legato alla presenza di armi da fuoco. Come dimostrato dall’episodio di Massa, un’arma può essere sottratta e utilizzata contro le persone che dovrebbe proteggere. Un ASC disarmato non presenta questo pericolo intrinseco.
Flessibilità operativa
Senza il vincolo dell’arma da fuoco, gli ASC possono muoversi più liberamente negli spazi ospedalieri, interagire direttamente con pazienti e visitatori, e svolgere funzioni di assistenza e orientamento che vanno oltre la mera vigilanza.
Modificare le leggi è necessario
AISS (Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria) la principale associazione di categoria per il settore della sicurezza privata disarmata, ha avanzato la proposta insieme al riconoscimento del ruolo della guardia del corpo disarmata, direttamente al Ministero dell’Interno tramite il proprio presidente dott. Franco Cecconi intervistato da Difesa Online:
“da anni ci battiamo per consentire lo sviluppo delle professionalità all’interno del comparto, tra le tante inizitive portate avanti da AISS abbiamo realizzato la prassi di riferimento normativo UNI/PdR 54:2019 che ha dato vita alle due norme UNI relative agli ausiliari alla sicurezza la UNI 11925:2023 per gli operatori e la UNI 11926:2023 per le organizzazioni che erogano servizi ausiliari alla sicurezza con l’obiettivo di garantire la qualità, la competenza del personale e l’efficacia dei servizi, promuovendo trasparenza e riconoscibilità nel settore. Queste richieste corrispondono non solo alle esigenze del mercato in continua evoluzione ma anche rappresentano come nel caso del riconoscimento della guardia del corpo disarmata, alla fotografia dell’esistente, dove centinaia di guardie del corpo lavorano ogni giorno in totale assenza di qualsiasi norma che le autorizzi legalmente ad operare, serve il riconoscimento per normare un settore sotto gli occhi di tutti per offrire garanzie a chi si avvale di questi servizi e consentire un mercato “legale” alla luce del sole. L’episodio dell’ospedale di Massa deve servire da catalizzatore per una riflessione più ampia sull’appropriatezza dell’impiego di personale armato in strutture sanitarie. È tempo di rivedere l’approccio alla sicurezza negli ospedali e non solo, privilegiando professionalità specificamente formate per questi contesti e dotate di strumenti adeguati alla natura dei servizi erogati.”
La proposta di estendere agli ASC operanti in sanità lo status di Incaricati di Pubblico Servizio rappresenterebbe un passo significativo verso un modello di sicurezza più efficace e meno rischioso. Solo attraverso una riforma organica del settore sarà possibile garantire quella sicurezza che pazienti, familiari e operatori sanitari hanno il diritto di aspettarsi, senza introdurre fattori di rischio aggiuntivi.
La sicurezza negli ospedali non può essere affidata al caso o a soluzioni improvvisate: richiede professionalità, competenza e, soprattutto, la consapevolezza che in certi contesti le armi rappresentano più un pericolo che una protezione.
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L’episodio di Massa: Un campanello d’allarme La notte del 25 agosto 2025, l’ospedale Apuane di Massa è stato teatro di un episodio che ha seminato il panico tra operatori sanitari e pazienti. Un uomo di 34 anni, sottoposto a trattamento…
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