Single point of failure
Il down globale di questa mattina rappresenta una dimostrazione lampante di come l’eccessiva centralizzazione dell’infrastruttura digitale su pochi fornitori cloud crei quello che possiamo definire un “single point of failure” sistemico.
Quando parliamo di AWS (Amazon Web Services), dobbiamo comprendere che non stiamo parlando semplicemente di un servizio tra tanti, ma di una piattaforma che gestisce circa il 32% dell’intero mercato cloud globale. Immaginate la rete internet come una città moderna: se tutte le strade principali convergessero in un unico snodo centrale, basterebbe un problema in quel punto per paralizzare l’intera viabilità.
Il fenomeno che osserviamo oggi evidenzia tre criticità fondamentali della concentrazione su AWS. Prima di tutto, la dipendenza a cascata: quando AWS ha un problema, non è solo Amazon a soffrirne, ma l’intero ecosistema di aziende che hanno costruito i loro servizi su questa piattaforma. È come se avessimo costruito grattacieli sempre più alti su un’unica fondazione condivisa.
In secondo luogo, questa centralizzazione crea un paradosso dell’efficienza. Le aziende scelgono AWS per la sua affidabilità e per risparmiare sui costi di gestione dell’infrastruttura, ma questa scelta collettiva genera una vulnerabilità sistemica che può vanificare tutti i benefici quando si verifica un guasto.
Infine, dobbiamo considerare l’aspetto della resilienza della rete. Internet è nata con l’idea di essere decentralizzata e resistente ai guasti, capace di instradare il traffico attraverso percorsi alternativi. Tuttavia, quando servizi essenziali come Zoom, Canva e Snapchat dipendono tutti dalla stessa infrastruttura sottostante, questa resilienza viene meno. È come se avessimo trasformato una rete a maglie in una struttura ad albero, dove il tronco principale diventa indispensabile per la sopravvivenza di tutti i rami.
La lezione da trarre non è necessariamente abbandonare i servizi cloud centralizzati, ma piuttosto ripensare le strategie di distribuzione del rischio, implementando architetture multi-cloud e mantenendo capacità di fallback indipendenti, per preservare quella robustezza distribuita che dovrebbe essere il DNA stesso di Internet.
L’articolo Single point of failure proviene da Difesa Online.
Il down globale di questa mattina rappresenta una dimostrazione lampante di come l’eccessiva centralizzazione dell’infrastruttura digitale su pochi fornitori cloud crei quello che possiamo definire un “single point of failure” sistemico. Quando parliamo di AWS (Amazon Web Services), dobbiamo comprendere…
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