Tre soldati francesi uccisi in Mali
Tre soldati francesi sono rimasti uccisi ieri in Mali nell’esplosione di un ordigno improvvisato (IED) che ha investito il veicolo blindato leggero (VBL) a bordo del quale viaggiavano nella regione di Hombori. Lo ha reso noto l’Eliseo comunicando che il presidente Emmanuel Macron “rende onore con il più grande rispetto alla memoria di questi militari, morti per la Francia nello svolgimento della loro missione”.
Il Presidente, continua il comunicato, “si unisce al dolore dei familiari, degli amici e dei commilitoni ed assicura loro la riconoscenza e la solidarietà della nazione”.
Macron, conclude il comunicato, “esprime la sua intera fiducia nei militari francesi dispiegati nel Sahel, rende onore al loro coraggio e ribadisce la determinazione della Francia a continuare la lotta contro il terrorismo”.
Anche la ministra delle Forze Armate, Florence Parly, ha espresso le sue “condoglianze” e la sua “profonda tristezza” per i militari caduti ed ha “reso omaggio alla forza del loro impegno.La Francia non dimenticherà mai chi ha combattuto e si è impegnato fino alla fine per lei, la sua libertà ed i suoi valori”, ha aggiunto.
La Francia è presente nel Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane, alla quale partecipano 5.100 militari dopo l’invio nel 2020 di 600 rinforzi di fronte al peggiorare della situazione. Con la morte dei tre militari di oggi, sale a 48 il numero di soldati francesi caduti in combattimento durante le operazioni Serval, del 2013, e Barkhane, dal 2014.
I caduti tornavano da una missione di scorta a un convoglio di rifornimenti e appartengono al 1 ° Reggimento Chasseurs (Cacciatori) che in Mali opera nell’ambito del Group Tactique Desert (GTD) Conti guidarto dal colonnello Emmanuel Dous.
Il 1° Reggimento Cacciatori (1er RCh) è un reggimento corazzato il cui equipaggiamento principale è il carro armato Leclerc, non dispiegato nel Sahel anche se l’ipotesi era stata presa in esame. Appartiene alla 7a Brigata Corazzata (7a BB) ed è di stanza a Thierville-sur-Meuse in Lorena.
Secondo il Ministero delle Forze Armate, le vittime sono il brigadier-chef (capirakl maggiore) Tanerii Mauri, e i soldati di prima classe Dorian Issakhanian e Quentin Pauchet.
L’attacco è avvenuto nella zona di Hombori, nel deserto del Gourma maliano, dove una base operativa avanzata ospita tre unità delle forze armate maliane (33° reggimento) e il GTD Conti della forza Barkhane.
In quest’area il 15 dicembre un veicolo maliano in missione era saltato su un ordigno esplosivo improvvisato sulla Statale 16 (RN16) provocando un morto e cinque feriti.
Il VBL (nella foto sopra e sotto), veicolo leggero privo di protezione sotto lo scafo contro mine e ordigni improvvisati, è stata distrutta dall’esplosione. Le forze francesi dell’Operation Barkhane schierate nel Sahel dispongono di un gran numero di veicoli VBL e VAB che non dispongono di scafo a V e risultano quindi più vulnerabili a mine e IED.
Il 5 settembre sono stati uccisi due soldati francesi del 1 ° reggimento di ussari paracadutisti di Tarbes (Hautes-Pyrénées).
Questi ultimi caduti portano a 53 il numero di soldati francesi uccisi nel Sahel dal 2013, di cui 10 nel 2020. La missione contro le milizie jihadiste in Mali, Niger, Mauritania, Ciad e Burkina Faso è da alcuni mesi oggetto di un vivace dibattito in Francia tra chi vorrebbe un maggior coinvolgimento degli alleati europei e chi un progressivo ritiro delle truppe anche a causa dei costi che nel quest’anno superano il miliardo di euro.
Foto: Ouest-France e Ministero della Difesa Francese