Trump risponde alla parata di Xi: E rinomina il Dipartimento della Difesa in Dipartimento della Guerra
Il 6 settembre 2025, il Presidente Donald Trump ha firmato il suo 200° ordine esecutivo dall’insediamento, segnando un momento simbolico nella politica di difesa americana. L’ordine esecutivo autorizza il Dipartimento della Difesa a utilizzare “Dipartimento della Guerra” come titolo secondario, insieme a denominazioni come “Segretario della Guerra” per il Segretario della Difesa Pete Hegseth.
La decisione ha avuto un impatto immediato e visibile: il sito web del Pentagono è passato da “defense.gov” a “war.gov“, e i cartelli sono stati sostituiti negli uffici del Segretario Hegseth mentre più di una dozzina di dipendenti osservavano il cambiamento storico.
Le motivazioni di Trump: “Peace through strength”
Durante la firma dell’ordine esecutivo nell’Ufficio Ovale, Trump ha espresso chiaramente le sue motivazioni.
“Penso che invii un messaggio di vittoria. Penso che invii, davvero, un messaggio di forza”,
ha dichiarato il Presidente.
La sua critica al nome attuale è stata diretta: Trump ha definito la decisione post-Seconda Guerra Mondiale di rinominarlo Dipartimento della Difesa come “woke”.
Il Segretario della Difesa Pete Hegseth ha rafforzato questo messaggio, affermando:
“Combatterà per vincere, non per perdere. Andremo all’offensiva, non solo in difesa”.
Hegseth ha anche sottolineato provocatoriamente che gli Stati Uniti “non hanno vinto una guerra dalla” Seconda Guerra Mondiale, anche se ha aggiunto di non voler denigrare i veterani delle guerre più recenti.
L’Influenza della parata militare Cinese: Una risposta simbolica?

Un’analisi della sequenza temporale rivela un possibile collegamento tra la massiccia parata militare cinese del 3 settembre 2025 e la decisione di Trump di rinominare il Dipartimento della Difesa solo tre giorni dopo, il 6 settembre.
Il 3 settembre, Xi Jinping ha ospitato una delle più grandi parate militari della storia cinese, commemorando l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. Per la prima volta nella storia recente, Xi, Vladimir Putin e Kim Jong Un sono apparsi insieme pubblicamente, in quella che molti osservatori hanno interpretato come una sfida diretta all’ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti.
La parata ha presentato armamenti avanzati mai visti prima in pubblico, inclusi missili ipersonici, droni sottomarini e persino “lupi robotici”. L’evento, trasmesso in diretta, ha messo in mostra file di soldati in marcia, missili, jet da combattimento moderni e altre dimostrazioni di potenza militare mentre la Cina cerca di esercitare maggiore influenza sulla scena globale.
La risposta di Trump alla parata è stata notevolmente ambivalente. Durante l’evento, ha accusato i tre leader di “cospirare contro gli Stati Uniti d’America” su Truth Social. Tuttavia, il giorno seguente, ha descritto la parata come “molto, molto impressionante”, aggiungendo significativamente: “Stavano sperando che io stessi guardando, e io stavo guardando”.
Trump ha anche lamentato che gli Stati Uniti non sono stati menzionati nel discorso di Xi: “Il Presidente Xi è un mio amico, ma pensavo che gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere menzionati ieri sera durante quel discorso, perché abbiamo aiutato la Cina”.
La decisione di Trump di rinominare il Dipartimento in “Dipartimento della Guerra” solo tre giorni dopo può essere interpretata come un tentativo di riaffermare la forza e la determinazione militare americana di fronte a questa sfida simbolica.
Il contesto storico: Dal 1789 al 1947
Il Dipartimento della Guerra non è una novità nella storia americana. Istituito nel 1789, il Dipartimento della Guerra guidò gli Stati Uniti attraverso conflitti cruciali inclusi la Guerra del 1812, la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.
La trasformazione avvenne nel dopoguerra con il National Security Act del 1947, firmato dal Presidente Harry Truman. La legge unì il Dipartimento dell’Esercito (rinominato dal Dipartimento della Guerra), il Dipartimento della Marina e il nuovo Dipartimento dell’Aeronautica nel National Military Establishment, poi rinominato Dipartimento della Difesa nel 1949.
Questa riorganizzazione era intesa per garantire la sicurezza nazionale e supervisionare meglio le forze militari statunitensi creando una linea di comando diretta per tutti i servizi militari. L’obiettivo era eliminare la confusione e fornire un’amministrazione strategica ed efficiente della difesa.
La filosofia “Peace through strength”
La decisione di Trump si inserisce in una più ampia filosofia di politica estera che lui chiama “Peace Through Strength” (Pace attraverso la Forza). Questa dottrina, resa famosa da Ronald Reagan, sostiene che la potenza militare aiuta a garantire la pace.
Secondo un fact sheet della Casa Bianca, l’8 gennaio 1790, il Presidente George Washington dichiarò nel suo Primo Discorso Annuale al Congresso: “Essere preparati alla guerra è uno dei mezzi più efficaci per preservare la pace”. Trump sta essenzialmente richiamando questa filosofia dei Padri Fondatori.
Il cambio di nome non è puramente cosmetico. Ripristinare il nome “Dipartimento della Guerra” accentuerà l’attenzione del Dipartimento sull’interesse nazionale e segnalerà agli avversari la disponibilità dell’America a dichiarare guerra per tutelare i propri interessi.
L’amministrazione Trump ha chiarito le sue priorità strategiche. Un memo di “Interim National Defense Strategic Guidance” pubblicato dal Segretario Hegseth ha ridefinito le priorità del Pentagono: Cina e difesa del territorio nazionale, seguite da tutto il resto.
Trump ha anche lanciato un messaggio chiaro agli alleati NATO. Hegseth ha dichiarato: “Il 2% non è abbastanza; il Presidente Trump ha chiesto il 5%, e io sono d’accordo. Gli Stati Uniti non tollereranno più una relazione sbilanciata che incoraggia la dipendenza”.
Glenn Beck, commentatore conservatore, ha scritto in supporto della decisione: “I nomi contano. Le parole contano. Plasmano identità e carattere. Un Dipartimento della Difesa implica passività, una postura di reazione. Un Dipartimento della Guerra riconosce la verità: l’esercito esiste per combattere e, se necessario, per vincere decisamente”.
Interessantemente, nonostante la retorica aggressiva, la presidenza di Trump è stata la prima dai tempi di Jimmy Carter in cui gli Stati Uniti non sono entrati in una nuova guerra o hanno espanso un conflitto esistente. Questo paradosso – un linguaggio forte accoppiato con una relativa moderazione nelle azioni militari – è centrale nella sua strategia di deterrenza.
È importante notare che sebbene il fact sheet sembri riconoscere che Trump avrebbe bisogno dell’aiuto del Congresso per rendere permanente il cambiamento, Trump ha detto venerdì di essere incerto su questo punto. “Non lo so, ma lo scopriremo, ma non sono sicuro che debbano”.
Per ora, il cambiamento è principalmente simbolico e amministrativo. L’ordine autorizza il Dipartimento della Guerra come titolo secondario per il Pentagono. Il Congresso deve autorizzare formalmente un nuovo nome.
Il ritorno al nome “Dipartimento della Guerra” rappresenta più di un semplice cambio di etichetta. È una dichiarazione di intenti che riflette la visione dell’amministrazione Trump sulla proiezione del potere americano nel 21° secolo.
La decisione solleva domande fondamentali: In un’epoca di guerra asimmetrica, cyber-conflitti e competizione tra grandi potenze, cosa significa veramente “essere preparati alla guerra”? Il cambio di nome rafforzerà la deterrenza americana o alienierà ulteriormente gli alleati già preoccupati per l’affidabilità degli Stati Uniti?
Trump è il presidente più anti-guerra che abbiamo avuto dai tempi di Jimmy Carter. Ma a differenza di Carter, Trump non è debole. Questa combinazione di retorica forte e azione misurata potrebbe essere la chiave per comprendere la strategia di “Peace Through Strength” – usare il linguaggio della guerra per preservare la pace.
Il tempo dirà se questo ritorno a una nomenclatura più aggressiva produrrà i risultati di deterrenza desiderati o se complicherà ulteriormente le già tese relazioni internazionali. Quello che è certo è che Trump ha nuovamente dimostrato la sua volontà di sfidare le convenzioni stabilite nel perseguimento della sua visione di “America First”.
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Il 6 settembre 2025, il Presidente Donald Trump ha firmato il suo 200° ordine esecutivo dall’insediamento, segnando un momento simbolico nella politica di difesa americana. L’ordine esecutivo autorizza il Dipartimento della Difesa a utilizzare “Dipartimento della Guerra” come titolo secondario,…
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