Verso l’integrazione degli F-35B di Marina e Aeronautica
Si è svolta il 27 gennaio presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria l’esercitazione interforze che ha visto l’interazione degli assetti F-35B della Marina Militare e dell’Aeronautica.
Evento addestrativo che si inquadra nel processo di sviluppo di capacità interforze, fortemente sostenuto dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e che ha sancito un ulteriore passo in avanti nel processo di integrazione di velivoli multiruolo di quinta generazione, avviato con la recente esercitazione internazionale che ha visto impegnata la portaerei Cavour della Marina Militare e F-35B della Marina e dell’Aeronautica unitamente alla portaerei britannica Queen Elizabeth.
Come ha evidenziato un ampio comunicato dello Stato Maggiore Difesa, l’esercitazione è stata finalizzata a incrementare la capacità expeditionary da terra attraverso l’utilizzo di una base “austere” non idonea alle operazioni di volo di velivoli a decollo convenzionale.
Presenti all’evento il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino e il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.
Le dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, si è detto particolarmente soddisfatto e ha evidenziato “L’obiettivo è quello di raggiungere una capacità expeditionary tanto da terra che da bordo delle Unità Navali impiegando in maniera integrata e sinergica gli assetti F – 35 B della Marina e dell’Aeronautica, nel rispetto delle prerogative dei Capi di Forza Armata. Ci saranno sinergie sempre più proficue che consentiranno un impiego unitario della capacità STOVL cioè, a seconda del dominio di riferimento, gli F 35 B potranno essere ceduti sotto il controllo operativo dell’una o dell’altra Forza Armata, rispondendo sempre al Capo di Stato Maggiore della Difesa per tramite del Comando Operativo di Vertice Interforze.”
Parlando con i giornalisti a Pantelleria, Cavo Dragone ha ricordato che il processo di integrazione degli F35B di Marina militare e di Aeronautica “è una delle priorità dello Stato maggiore della Difesa. Un processo che seguo personalmente e su cui mi sono impegnato con il ministro della Difesa. Scegliere di percorrere a marce forzate questa nuova via che abbiamo individuato è qualcosa che a me sta particolarmente a cuore” poiché “vanno uniti i numeri per lavorare in sintonia per raggiungere i due impieghi peculiari dell’F35B”.
“Si lavorerà fianco a fianco per raggiungere per raggiungere una capacità expeditionary che si può’ svolgere sia da terra che da bordo e per salvaguardare le peculiarità delle due Forze Armate”, ha affermato l’ammiraglio citato dall’Agenzia Nova.
In merito al processo di integrazione tra le due Forze armate per l’impiego degli F35B, l’ammiraglio ha voluto precisare che l’Italia non sta perseguendo la soluzione “all’inglese”, ovvero la riunificazione degli F35B all’interno di in gruppo interforze.
“Nell’ordinamento militare italiano è prevista una distinzione tra ruoli, compiti e responsabilità che secondo me è giusto mantenere, che ha come ritorno la spinta comune a raggiungere un obiettivo condiviso. E’ per questo che noi non parliamo di un gruppo ‘joint’ ma di una capacità Stovl che lasci la giusta longitudine di movimento e indipendenza (alle due Forze armate), ma che garantisca un risultato, ovvero avere la possibilità di poter schierare un gruppo, una expeditionary, a bordo di portaerei o a terra, che possa essere composto dalle due componenti o da un single service.
In questo contesto la flessibilità che noi dobbiamo perseguire è massima”, ha affermato il capo dello Stato maggiore della Difesa. Secondo l’ammiraglio Cavo Dragone, infatti, il numero di 30 velivoli F35B che saranno in futuro
in dotazione alle due Forze armate “non sono sufficienti per quello che noi dovremmo fare”. Ciò comporta, ha aggiunto Cavo Dragone “che a maggior ragione occorre cercare di sfruttare al massimo quelli che avremo in dotazione”.
L’esercitazione
Sfruttando le caratteristiche Short Takeoff and Vertical Landing (STOVL), gli assetti F-35B delle due Forze Armate, sono atterrati presso il Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria “expeditionary” ed hanno effettuato un’attività di rifornimento a terra a motori accesi, in gergo tecnico “hot-pit”, da un aereo KC-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, attraverso il particolare sistema ALARP (Air Landed Aircraft Refuelling Point).
A seguire, basandosi su uno scenario operativo/esercitativo, i due F-35 B e ulteriori 2 EF2000 hanno condotto operazioni complesse note come COMAO, Composite Air Operation. Tra queste quella di Close Air Support (CAS) alle Forze di Superficie per il tramite di nuclei JTAC (Joint Terminal Attack Controller) a terra, ed interdizione aerea con gestione strategica e tattica effettuata dal velivolo G550 CAEW del 14° Stormo. In aggiunta, ha preso parte all’esercitazione offrendo rifornimento un velivolo KC767A.
Organizzata e coordinata dal Comando della Squadra Aerea, l’esercitazione ha permesso di:
- aumentare il livello di cooperazione tra Marina e Aeronautica sfruttando le caratteristiche STOVL del velivolo attraverso il rifornimento hot-pit su piste remote e l’addestramento ad operazioni di difesa aerea del Gruppo Navale;
- identificare le sinergie nell’utilizzo di un Sistema d’Arma che, benché con missioni d’istituto diverse presenta le medesime caratteristiche di range e armamento e può operare indistintamente da navi della NATO e/o da piste austere (presenti nel mondo con un numero 20 volte maggiore rispetto a quelle tradizionali).
Dopo la piena sinergia evidenziata nell’attività congiunta svolta con la portaerei CAVOUR e la HMS Queen Elizabeth nello sviluppo della capacità nazionale di proiezione dal mare, l’evento di Pantelleria dimostra come le caratteristiche STOVL del sistema d’arma F-35B possano ampliare in maniera sensibile le possibilità della Difesa di proiettare Potere Aerospaziale per operare anche da terra in modo ancor più capillare e in profondità in tutte le possibili aree di interesse.
Il velivolo F-35 nella variante B, Short Take-Off and Vertical Landing (STOVL): versione a decollo corto ed atterraggio verticale per l’impiego sia su piste austere che su unità navali tipo LHA/LHD/CV (Amphibious Assault Ships and Aircraft Carrier) – è in uso, oltre che alla Marina Militare ed all’Aeronautica Militare, alla Royal Air Force e alla Royal Navy britanniche, all’US Marines Corps americano e alla Japan Air Self-Defence Force – JASDF.
Lo scenario operativo
Le attività addestrative si sono svolte in due momenti distinti. Una prima parte, volta a valorizzare le capacità STOVL delle FF.AA è è consistita, dopo il re-join dei due assetti F35B, nell’atterraggio sull’isola di Pantelleria che ha simulato un avamposto privo di capacità logistiche (o estremamente ridotte) – base “austere” – dove un C130J, anch’esso capace di atterrare su piste corte, anche non pavimentate, ha rifornito a terra i due aeroplani.
La seconda parte dell’attività addestrativa si è svolta in volo dove, i due velivoli F-35B hanno svolto COMAO insieme a velivoli EF2000. Hanno partecipato, a favore di entrambi gli schieramenti, sia il tanker KC767A che il G550 CAEW del 14° Stormo rispettivamente per le attività di rifornimento in volo e per le operazioni di comando e controllo.
Le COMAO
Composite Air Operation (COMAO): Le operazioni aeree composite sono attività svolte da piattaforme multiple integrate in un unico “pacchetto” di aeromobili e sistemi per perseguire una missione o un’attività specifica.
In questa attività addestrativa la COMAO è stata fatta in area operativa sopra la Calabria e la parte addestrativa in volo con due schieramenti, da un lato i velivoli F35B e dall’altro i velivoli EF2000 e con la partecipazione degli assetti KC767A, G550 CAEW e JTAC a terra.
Il tanker ed il CAEW fungeranno da supporto ad entrambi gli schieramenti sia per la parte rifornimento in volo che per la parte comunicazioni e comando e controllo (C2). All’interno dello scenario addestrativo (della COMAO) c’è stato un evento CAS.
Capacità di proiezione in zone di operazioni
L’attività odierna, che segue l’attività congiunta nel contesto expeditionary sea based, svolta con la portaerei Cavour e la HMS Queen Elizabeth il 21 novembre 2021, mira a ricercare sinergie nel contesto addestrativo tra i velivoli F-35B della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, impegnate rispettivamente nel processo di raggiungimento delle Initial Operational Capability maritime e land.
Lo scopo è quello di esprimere una capacità air expeditionary interforze e muldidominio, funzionale allo sviluppo di un moderno strumento militare nazionale basato sistema d’arma F-35B STOVL, capitalizzando le peculiari expertise di settore e le pregresse esperienze maturate dai gruppi di volo delle rispettive Forze Armate.
Expeditionary Land based
In molti teatri operativi, non sono presenti piste idonee alle operazioni di velivoli a decollo convenzionale ma piuttosto le cosiddette base/austere. Esse sono di solito prive di una capacità di supporto logistico o solo minimale (in gergo sono chiamate “austere base”) e si trovano di massima lontane da FSB/FLB.
Altre volte sono di ridotte dimensioni perché nate per esigenze di altra natura o perché parzialmente danneggiate/inagibili (quindi parzialmente chiuse). Per evitare di rischierare i velivoli su Basi spesso lontane dal teatro di operazioni vero e proprio, con un incremento di costi (impiego di aerocisterne) e rischi operativi dovuti all’aumento delle distanze da coprire in volo, vengono sfruttate queste basi austere, idealmente in prossimità delle aree d’operazione per aumentare la flessibilità nell’utilizzo del sistema d’arma e ridurre notevolmente i tempi d’intervento.
Avere a disposizione caratteristiche di decollo corto e atterraggio verticale offre all’F-35B enorme flessibilità e agilità di impiego, consentendone il posizionamento in prossimità delle aree di crisi sin dalle prime fasi della conflittualità – riducendo i tempi di build-up delle Forze e, anzi, anticipando la raccolta informativa – grazie alla catena di Processing, Exploitation and Distribution – propedeutica all’immissione in teatro del pacchetto più grande di Forze Aerospaziali.
La capacità air expeditionary F-35B (letteralmente la capacità di “proiettare le proprie Forze attraverso l’atmosfera”) si lega quindi in maniera logica e naturale alle caratteristiche distintive del Potere Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (quota, velocità, raggio d’azione, ubiquità e persistenza) e rientra nel concetto più ampio di Capacità Nazionale di Proiezione Rapida dall’Aerospazio (declinazione italiana del pilastro dottrinale denominato Air Mobility), capacità che da anni si avvale di uomini e mezzi appartenenti alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, al 14° Stormo di Pratica di Mare, al 3^ Stormo di Villafranca, al Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari e a tanti altri secondo esigenza. Tale capacità esalta più di altre il ruolo strategico del Potere Aerospaziale, che riduce tempi e costi di un’operazione sfruttando l’ubiquità dell’atmosfera (e presto dello Spazio) e l’assenza di confini fisici.
Expeditionary Sea based
La portaerei italiana, recentemente certificata per le operazioni con velivoli F-35B a valle di un percorso di adeguamento agli standard JSF e una campagna Ready For Operations (RFO) condotta negli USA per la certificazione del binomio F-35B/Nave, rappresenta la massima espressione nazionale di capacità expeditionary sea based per le operazioni condotte dal mare e sul mare, nonché per la protezione della flotta nazionale. Il GRUPAER, con sede presso la base aerea di Grottaglie (TA), contribuisce con i propri velivoli ad assicurare il sistema d’arma principale della portaerei, la componente aerotattica.
Un sistema d’arma che oggi, dopo una solida esperienza basata su 30 anni di attività con l’AV-8B Harrier, ha iniziato la delicata transizione dalla linea legacy alla nuova capacità di 5a generazione basata sul velivolo F-35B. La Marina Militare sta continuando con priorità il processo per il raggiungimento della capacità operativa iniziale (IOC) della Portaerei sul velivolo F-35B, per assicurare una regolare transizione dalla linea legacy AV-8B ai nuovi caccia di 5a generazione, ricercando in futuro sempre maggiori interazioni addestrative e operative a livello sia nazionale, sia internazionale con i Gruppi Portaerei delle Marine Alleate.
Il 32° Stormo dell’Aeronautica Militare
Il 32° Stormo, con sede ad Amendola (Foggia), è uno dei Reparti di volo dell’Aeronautica Militare dipendente dal Comando Squadra Aerea di Roma, per il tramite del Comando Forze da Combattimento di Milano.
Primo Reparto in Europa ad operare con il velivolo F-35A che, da marzo 2018, è integrato nel sistema di Difesa Aerea Nazionale, contribuendo alla difesa dei cieli italiani con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione. Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC), avvenuta nel 2018, partecipa, dal 2019, anche alle Operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali.
Il 32° Stormo è l’unico Reparto, nel panorama europeo, che impiega congiuntamente sia F-35A (CTOL) che F-35B (STOVL) – dal febbraio 2020 – contribuendo, con il velivolo di 5ª generazione, alla capacità Air Expeditionary della Forza Armata. Inoltre, impiegando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) MQ1-C e MQ9-A, il Reparto effettua operazioni di Intelligence, Surveillance, Target Acquisition & Recoinnissance (ISTAR), sia nazionali che di coalizione. Infine, attraverso i velivoli MB-339, il 32° Stormo completa l’addestramento dei piloti di APR per mantenere il previsto adeguato livello operativo anche sui velivoli a pilotaggio tradizionale.
Focus su GRUPAER
Il GRUPAER, fondato nel febbraio 1991, nel giugno dello stesso anno riceve 2 velivoli biposto TAV-8B “Harrier” che il 23 agosto 1991 appontano sulla portaerei italiana Garibaldi, ormeggiata presso la Base Navale di Norfolk (USA).La consegna dei restanti velivoli monoposto termina nel novembre 1997, completando così l’assegnazione di 18 aerei (2 biposto per addestramento e 16 monoposto).Con l’Harrier, cacciabombardiere monoposto multiruolo con capacità di decollo e atterraggio verticale e corto (VTOL-STOVL), il GRUPAER ha svolto ed ancora oggi svolge compiti importanti dalla Portaerei quali copertura e difesa aerea, interdizione e attacco di obiettivi terrestri e navali, operazioni anfibie e ricognizione.
Il Gruppo ha partecipato a numerose operazioni internazionali, a partire da “United Shield” nel 1995 in Somalia, ALBA NEO nel 1997, NATO “Allied Force” nel 1999 in Kosovo, “Enduring Freedom” in Afghanistan nel 2001/2002 e le più recenti ” Operazione Leonte” in Libano nel 2006 e NATO “Unified Protector” in Libia nel 2011.Nel 2018, il GRUPAER ha ricevuto il primo F-35B (4-01) dalla Final Assembly and Check Out Facility (F.A.C.O.) di Cameri al quale sono seguiti il 4-02 nel 2019 ed il 4-03 nel 2021.
Foto Stato Maggiore Difesa