Strutture mediche Role 2: il problema della vulnerabilità
Uno degli assunti della guerra contemporanea, direttamente derivato dalla teoria dell’empty battlefield, è che l’estensione delle “kill zone” ha reso complesso difendere le linee di comunicazione ma ha portato anche all’erosione del concetto di retrovie come aree sicure nelle quali approntare servizi essenziali, ivi compresi quelli medici di categorie ROLE 3/ROLE 4.
Le zone di massimo rischio – ove è impossibile ammassare truppe senza che vengano colpite o strutturare linee logistiche durevoli – è oggi estesa a circa 40 km in profondità dalla prima linea. L’impatto di questo fattore sulla sanità militare è presto detto: per rispondere alle esigenze di evacuazione, trasporto e intervento rapido in zona di combattimento, le strutture di tipo ROLE 2 dovrebbero essere avvicinate alla prima linea e dotate di protezioni e mobilità superiori rispetto alle piattaforme attuali.
Se è particolarmente rischioso muoversi lungo la linea di vista per ambulanze, elicotteri e altri mezzi deputati all’evacuazione dei feriti, anche gli assetti di supporto sanitario nelle immediate retrovie possono essere obiettivo di attacchi nemici. Centrale diventa, quindi, anche il miglioramento delle capacità di soccorso e autosoccorso dei soldati già a partire dalla linea del fuoco, anche in considerazione del fatto che le operazioni di evacuazione dei feriti sono diventate sempre più rischiose e che, nel tentativo di ridurre le perdite, potrebbero causarne di ulteriori. La questione in ballo è, perciò, come aumentare le possibilità di sopravvivenza alle condizioni attuali delle strutture mediche ROLE 2B, che alla prima linea sono collegate.

Le nuove strutture mediche conformi allo standard NATO ROLE 2B progettate da Rheinmetall, sviluppate su undici camion militari HX con relativi container multifunzionali, sono state pensate per trovare una soluzione (per quanto limitata) alla vulnerabilità delle piattaforme sanitarie campali. I moduli in funzione non devono essere scaricati dai veicoli per operare, ma possono essere lasciati sui mezzi, garantendo la possibilità di spostare rapidamente l’intera struttura in caso di necessità.
Questo tipo di piattaforme, che sono state ordinate dall’Ufficio Federale per le Attrezzature, la Tecnologia dell’Informazione e il Supporto in Servizio della Bundeswehr (BAAINBw) e che saranno consegnate a partire dal 2029, dovrebbero aumentare le capacità di “Light Manoeuvre” dei team sanitari, resa sempre più urgente proprio dalle caratteristiche dei campi di battaglia moderni.
Qualche tempo fa, il colonnello Kostiantyn Humeniuk, chirurgo capo delle Forze Mediche ucraine, aveva spiegato che “evacuare un soldato ferito dal campo di battaglia utilizzando qualsiasi tipo di veicolo blindato, medico o di altro tipo, è praticamente impossibile”, ma questo implica che debba esserci necessariamente un ampliamento della capacità di proiezione dei servizi sanitari ROLE 2 Basic, arrivando a “connetterli” con la prima linea, aumentandone il più possibile la mobilità. Questo significa superare la concezione di assetto medico a livello brigata che sia “semi-fisso” e non schierabile in altre area in tempi rapidi.
Il fatto che le retrovie rientrino tra gli spazi contesi richiede un cambio di mentalità e una dotazione di piattaforme diverse per la sanità militare.
L’articolo Strutture mediche Role 2: il problema della vulnerabilità proviene da Difesa Online.
Uno degli assunti della guerra contemporanea, direttamente derivato dalla teoria dell’empty battlefield, è che l’estensione delle “kill zone” ha reso complesso difendere le linee di comunicazione ma ha portato anche all’erosione del concetto di retrovie come aree sicure nelle quali…
L’articolo Strutture mediche Role 2: il problema della vulnerabilità proviene da Difesa Online.
Per approfondimenti consulta la fonte
Go to Source