Alle prime ore del giorno, un’apertura straordinaria del ponte Girevole di Taranto, ha lasciato passare per l’ultima volta l’ex Incrociatore Vittorio Veneto, nel silenzio generale. Questo è stato il triste epilogo della vita di una nave che ha fatto la storia della Marina Militare italiana e quella di Taranto, che l’ha ospitata per tantissimi anni in Mar Piccolo, presso la stazione Torpediniere.
Non una nota o un comunicato anche solo di commiato da parte del Ministero della Difesa o della Marina Militare Italiana o del Comune di Taranto: il tutto nel silenzio più totale.
A distanza di 13 anni da quel 29 giugno 2006, data del suo ultimo ammainabandiera, la liturgia che per una unità militare significa la fine della vita operativa e il via allo smantellamento, il Vittorio Veneto ha lasciato definitivamente il bacino del primo seno Mar Piccolo dove è stata ancorata in tutti questi anni. Il ponte Girevole di Taranto ha visto transitare per l’ultima volta il Veneto.
Forte l’emozione suscitata nei marinai italiani: “Negli Stati Uniti ed altrove, sarebbe stata preservata e trasformata in nave museo… Ma siamo nella Repubblica italiana”, scrive su Fb uno di loro. Non manca chi usa il sarcasmo: “si buttano (o si rubano) tanti soldi, ma non si trovano le risorse per fare una nave museo……. ovvio, non rende voti ai partiti….”.
Nel marzo del 2019 il Ministero della Difesa concluse la procedura di vendita dell’ex Incrociatore Vittorio Veneto e dell’ex Fregata Granatiere, soggetta all’obbligo di demolizione e riciclaggio sicuro e compatibile con l’ambiente aperta ad operatori che agiscono in conformità tecnica con i requisiti previsti dal Regolamento Europeo: ad aggiudicarsi la vendita fu la società turca Simsekler che presentò un’offerta di vendita pari a 3.382.000,00,00 euro.
Il silenzio della notte rotto dallo sciabordio delle acque rotte al passaggio di una Nave che ha fatto la Storia con la S maiuscola della nostra Marina. Ai bordi del canale del Ponte girevole, c’era solo qualche fotografo, nessun bambino festante, nessun curioso, nessun turista con macchina fotografica. Eppure non è stato un arrivederci a presto, come nelle innumerevoli missioni del passato. Questa volta la Vittorio Veneto, nave Ammiraglia della Marina Italiana fino agli Anni ’80, ha lasciato per sempre il porto di Taranto per il suo ultimo viaggio: destinazione Turchia. In un cantiere navale sarà smontata pezzo per pezzo e resterà solo il ricordo delle sue memorabili imprese. Dei suoi uomini coraggiosi, dell’onore marinaio portato con orgoglio sui mari di tutto il globo.
Il silenzio del suo ultimo viaggio è l’ultimo frutto amaro della pandemia: non si voleva correre il rischio di creare assembramenti e, quindi, pericoli per i cittadini. Quei cittadini che ha difeso e amato per tutto il tempo in cui ha rappresentato l’Italia.
Addio, cara vecchia Vittorio Veneto!
Fu realizzata dall’allora Navalmeccanica di Castellammare di Stabia e consegnata nel 1969, la nave lanciamissili, che tra il 1971 e il 1987 è stata anche l’ammiraglia della flotta navale italiana, è rimasta in servizio fino al 2003, anno in cui è stata posta in stato di ‘ridotta tabella di disponibilità’, fino al disarmo, avvenuto nel 2006.
Come già evidenziato, a occuparsi del suo smantellamento sarà ora il cantiere Simsekler di Aliaga – lo stesso che accoglierà ora anche alcune unità militari che finora hanno sostato ad Augusta – che nella stessa procedura di vendita, conclusa nel febbraio del 2019, si era aggiudicata anche la demolizione della ex fregata Granatiere. Sarà in ogni caso un’attività non banale considerato che, come denunciato più volte da stampa e associazioni di tutela dell’ambiente e dei cittadini, il Veneto sarebbe una delle tante navi della Marina Militare su cui sono state presenti notevoli quantità di amianto.
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