Esercito: un 163° anniversario sotto l’acqua, con forze speciali e caccia
ROMA. Il maltempo non ha dato tregua alla cerimonia per i 163 anni dell’Esercito Italiano celebrata presso l’Ippodromo militare “Gen. c.a. Pietro Giannattasio” a Tor di Quinto. Malgrado la pioggia fitta, la partecipazione è stata molto sentita sia dalle autorità civili e militari sia dai cittadini che hanno seguito, dalla tribuna, gli interventi del ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore dell’EI gen. Carmine Masiello, seguiti dal lancio degli atleti paracadutisti della Folgore e dall’ “attacco” degli incursori.
Raccontata così, sembrerebbe che Tor di Quinto sia diventata, in poche ore, zona di guerra. Niente di tutto questo, seppure la simulazione
delle forze speciali sia stata di un realismo fuori dal comune.
Appoggiati infatti da aeromobili del 3° reggimento supporto operazioni speciali “Aldebaran”, elementi del 4° alpini paracadutisti ranger, del 185° reggimento RAO ed incursori del IX “Col Moschin” neutralizzano uno stabilimento nemico dove vi sono ostaggi. Gli alpini ranger arrivano a terra da due Chinook Ch-47 a bordo degli ARIS LTATV (veicolo tattico leggero), ingaggiano con gli “ostili” garantendo copertura agli incursori del IX “Col Moschin” e agli acquisitori del RAO, che si calano da un altro Chinook in fast rope insieme ad un “cane d’assalto”, pastore tedesco addestrato a seguire e a partecipare alle operazioni di liberazione ostaggi.
E’ proprio l’animale il primo ad entrare nello stabilimento neutralizzando un ostile, seguito poi dalla squadra che ingaggia.
Nel frattempo gli ostaggi sono stati liberati ed evacuati con un NH90.
Il team del RAO si allontana dall’obiettivo con una spettacolare procedura, in inglese Swarming Rope: l’intera squadra (animale compreso) si aggancia a funi calate dal portellone del Chinook e forma un grappolo che vola via, sospeso nel vuoto.
L’ultimo colpo alla postazione nemica lo effettua una coppia di Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare che arriva da nord (presumibilmente dal 4° Stormo caccia di Grosseto), sorvolando la tribuna con l’inconfondibile configurazione alare “canard”. Sotto di loro, un’esplosione fragorosa ed un fungo di fuoco e fumo nero. Non fossimo a Tor di Quinto sembrerebbe di assistere all’incursione di F-4 sulla giungla del Vietnam. L’azione degli Eurofighter non è però casuale né svolta per fini “celebrativi”, facendo invece parte della sincronica attività operativa delle forze d’élite con gli assetti di altre Forze Armate.
Poco prima dell’ “assalto”, un altro aeromobile ha sganciato il suo carico: un NH90 dell’AVES che lancia un team di atleti del centro di
paracadutismo sportivo della Folgore. Saltati da una quota di 1500 metri, gli atleti hanno hanno disteso al vento la bandiera dell’Esercito e un Tricolore di 200 metri celebrando così, fra applausi ed nasi all’insù, il 163° dell’EI.
La chiusura della cerimonia solenne è stata accompagnata da due suoni familiari per tutti coloro che amano la famiglia Esercito: gli zoccoli
dei cavalli dello Squadrone storico del Reggimento Lancieri di Montebello (8°) lanciato alla carica e le note della banda dei Granatieri di Sardegna, che ha salutato, in musica, le massime autorità presenti: oltre ai già citati Generale Masiello ed il ministro Crosetto, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, peraltro omaggiata di un Tricolore con dedica dai paracadutisti.
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ROMA. Il maltempo non ha dato tregua alla cerimonia per i 163 anni dell’Esercito Italiano celebrata presso l’Ippodromo militare “Gen. c.a. Pietro Giannattasio” a Tor di Quinto. Malgrado la pioggia fitta, la partecipazione è stata molto sentita sia dalle autorità civili e militari sia dai cittadini che hanno seguito, dalla tribuna, gli interventi del ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore dell’EI gen. Carmine Masiello, seguiti dal lancio degli atleti paracadutisti della Folgore e dall’ “attacco” degli incursori. Raccontata così, sembrerebbe che Tor di Quinto sia diventata, in poche ore, zona di guerra. Niente di tutto questo,
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