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Il Bundesamt für Ausrüstung, Informationstechnik und Nutzung der Bundeswehr (BAAINBw) ha commissionato a Rheinmetall la consegna di (fino a) 120 postazioni di soccorso per la Bundeswehr. L’ordine sarà registrato nel gennaio 2025 e avrà un valore compreso in una fascia alta di decine di milioni di euro. La consegna delle prime dieci unità protette da sistemi balistici e di sei unità non protette è prevista tra il 2025 e il 2027.

Con l’acronimo SAS (Special Air Service), l’idea di operazioni ad alto rischio sul campo arriva subito alla mente. Basta pronunciare queste tre lettere per evocare missioni top secret, dove l’efficienza conta più delle chiacchiere. Un po’ come i nostri paracadutisti del 9° reggimento: l’addestramento e la resistenza fisica fanno la differenza, ma l’uomo e la sua illuminazione è sempre al centro.

SAS: non serve presentazione

Chester William Nimitz fu uno dei più importanti ammiragli e strateghi statunitensi nella Seconda guerra mondiale. Nimitz fu la persona in grado di guidare la riscossa della U.S.

Il ministero della Difesa ucraino ha incaricato Rheinmetall di consegnare ulteriori munizioni da 35 mm per il sistema antiaereo Gepard. Il nuovo ordine comprende 180.000 proiettili HEI-T (High Explosive Incendiary con Tracciante) ed è stato registrato a dicembre 2024. Il valore dell’ordine si colloca nella fascia alta delle decine di milioni di euro ed è finanziato dalla Germania. Già a febbraio 2023, Rheinmetall aveva ricevuto un ordine per fornire 300.000 proiettili per il Gepard all’Ucraina.

L’esperienza degli ultimi tre anni ha sottolineato l’importanza cruciale dell’innovazione tecnologica per lo sforzo bellico ucraino, poiché il Paese cerca di minimizzare l’impatto delle risorse maggiori a disposizione del nemico.

Palesemente gli eventi di natura politica che nel corso del 2024 hanno primeggiato a livello internazionale con sviluppi e conseguenze ancora incerti, particolarmente per il mondo di cultura occidentale, riguardano la guerra russo-ucraina, la situazione multi-conflittuale in Medio Oriente e l’elezione del presidente statunitense Donald Trump, che si insedierà il prossimo 20 gennaio.