Difesa: l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone capo di SMD. Oggi la cerimonia a Roma
Roma. L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone è, da oggi, il nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa (SMD). Subentra al Generale Enzo Vecciarelli.
La cerimonia si è tenuta, oggi, all’Aeroporto militare di Ciampino (Roma, sede del 31° Stormo.
Il passaggio al vertice delle Forze Armate si è svolto alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ed è stato salutato dalla partecipazione di numerose Autorità civili, militari e religiose.
L’Ammiraglio Cavo Dragone, neo Capo di Stato Maggiore della Difesa, come responsabile dell’area tecnico-operativa della Difesa e dell’impiego dello strumento militare nazionale, si troverà alla guida di circa 165 mila uomini e donne delle Forze Armate, quotidianamente impiegati nelle operazioni, in Italia e all’estero, che vedono oggi il nostro Paese schierare i propri militari in 44 missioni, condotte in 4 Continenti.
Tale impegno è finalizzato a fronteggiare le sfide alla sicurezza provenienti da due archi di crisi e instabilità: uno a sud, che dal Medio Oriente investe la sponda nordafricana e la fascia sub-sahariana ed uno ad est, che dal Baltico abbraccia il Mar Nero e il Mediterraneo Orientale.
L’INTERVENTO DEL GENERALE VECCIARELLI
Dinanzi ad uno schieramento in armi di reparti dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Generale Vecciarelli, dopo tre anni alla guida dello strumento militare, ha voluto ringraziare tutti i presenti accomiatarsi dagli uomini e dalle donne delle Forze Armate esprimendo ”un sentimento di sincera, profonda, accorata gratitudine e riconoscenza verso gli Ufficiali, Sottufficiali, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri ed il personale civile delle nostre Forze Armate”.
“Uomini e donne – ha aggiunto – che, per onorare il giuramento di fedeltà alla Repubblica, ogni giorno si mettono a disposizione della Patria e di tutti gli italiani, senza risparmio di energie e senza alcun clamore, nel convinto rispetto dei principi di libertà e democrazia, dei valori dell’uomo e del diritto internazionale a cui si ispira la nostra costituzione”.
“Ringrazio di vero cuore – ha proseguito Vecciarelli – gli oltre 6 mila uomini e donne con le stellette che in questo momento stanno operando in 21 diversi Paesi del mondo: dall’Africa occidentale al Medio Oriente attraverso il Mediterraneo ed i Balcani, dal Golfo di Guinea all’Islanda. Ed un altrettanto vivo ringraziamento rivolgo agli oltre 10 mila militari che ogni giorno concorrono alla sicurezza nazionale nelle operazioni denominate Strade, Mari e Cieli Sicuri così come a coloro che con passione e solidarietà intervengono ogni volta ci sia una catastrofe naturale o un’emergenza nazionale quale l’attuale pandemia da Coronavirus.”
Il Capo di SMD, nel corso del suo discorso ha voluto sottolineare come ”insieme abbiamo ricercato e rafforzato nuovamente i valori della coesione interna a partire da una maggiore tutela del nostro personale, abbiamo esplorato gli elementi chiave delle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica e digitale. ci siamo confrontati sulle nuove sfide organizzative, di leadership strategica e di gestione manageriale del cambiamento”.
“La cyber e lo spazio – ha spiegato – insieme ai classici ambienti di terra, mare e cielo, rappresentano ormai un’unica dimensione multidominio nella quale abbiamo iniziato ad operare e misurarci, ed abbiamo ricercato la possibilità di contribuire ad una più efficace strategia di difesa e sicurezza nazionale ideando la cosiddetta strategia dei viali complanari.
Implementata parallelamente alla strada maestra del multilateralismo il modello si concretizza nello sviluppo di missioni multilaterali ristrette o bilaterali, tese ad una maggiore capacità autonoma di salvaguardia dell’interesse nazionale. Un modello che va anche nella direzione di una maggiore autonomia strategica dell’Europa entro la quale si potrà così giocare un ruolo di leadership ancor più importante, alla pari dei Paesi più influenti.”
Dopo il formale passaggio delle insegne, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha ringraziato il Generale Vecciarelli per quanto fatto in un periodo caratterizzato da eccezionali sfide alla sicurezza e da profondi cambiamenti.
“Sono pienamente consapevole – ha detto – dell’onere e delle responsabilità che dovrò sostenere, ma sono profondamente onorato delle aspettative riposte su di me dalle Istituzioni. Il mio saluto più grato desidero rivolgerlo a tutti gli uomini e alle donne delle Forze armate, Ufficiali, Sottufficiali, Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri nonché al personale civile della Difesa, che ringrazio di cuore per il loro operato, ben conscio del loro impegno e della loro abnegazione al servizio delle Istituzioni e del Paese.”
L’INTERVENTO DELL’AMMIRAGLIO CAVO DRAGONE
Durante il suo discorso, il neo Capo di SMD ha voluto sottolineare come “la portata delle sfide che la Difesa deve affrontare è quanto mai vasta, sia sul piano del mantenimento e del potenziamento dello strumento e il completamento della sua trasformazione in ottica pienamente interforze, sia per quanto riguarda il suo impiego operativo in un contesto che, mai come in questi anni, si contraddistingue per complessità crescente”.
“Il perfezionamento dell’integrazione interforze – ha aggiunto – lo sviluppo delle attività nei nuovi domini operativi, il potenziamento, a tutto tondo, della nostra capacità di proiezione di intervento e di presenza nel Mediterraneo allargato saranno le mie priorità, per mettere al servizio del Paese, delle Nazioni Unite, della NATO e dell’Unione Europea uno strumento credibile, capace, equilibrato, e reattivo e in grado, in primis, di tutelare la nostra sovranità e di proteggere le nostre genti e tutelare i nostri interessi nazionali.”
“Tra le molteplici e complesse sfide che ci attendono – ha ricordato l’Ammiraglio Cavo Dragone – la più preminente è rappresentata dall’attuale scenario geopolitico di riferimento, in continuo mutamento, che vede nell’area di principale interesse per gli obiettivi strategici del Paese – il Mediterraneo Allargato – il proliferare di conflitti e focolai preoccupanti, oltre alla presenza di attori terzi che dispiegano assetti militari, tesi a influenzare e destabilizzare la regione, ponendo a rischio la piena fruizione degli interessi della comunità internazionale nonché i nostri precipui interessi nazionali.”
“La Difesa – ha concluso – si proporrà così ancora più autorevolmente al centro – quale elemento aggregante, qualificante e con approccio inclusivo – di una solida e promettente azione di integrazione tra tutte le realtà, inter-dicastero e inter-agenzia che hanno un ruolo e che concorrono al sistema di sicurezza e difesa degli interessi dell’Italia: il sistema Paese. Intendo porre la massima attenzione alla valorizzazione del personale, ricercando le migliori condizioni di vita e di lavoro, non sempre bilanciate, ricercando soluzioni efficaci e durature: innanzitutto, affrontare il problema degli organici del personale, che affligge componenti vitali dello strumento della Difesa”.
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