I turchi rinnovano il braccio di ferro nel Mediterraneo Orientale
Fregate e corvette della Marina militare turca accompagnano e proteggono la nave da ricerca Oruc Reis, impegnata da ieri in attività di prospezione energetica nel Mediterraneo orientale, all’interno della Zona economica esclusiva (ZEE) greca non riconosciuta da Ankara.
Il ministero della Difesa di Ankara ha precisato che le forze armate hanno adottato “tutte le misure necessarie” per proteggere “diritti e interessi derivanti dal diritto internazionale” nelle aree di giurisdizione marittima turca. La nave da ricerca Oruc Reis, partita dal porto di Antalya, nella Turchia meridionale, effettuerà esplorazioni nel Mediterraneo fino al prossimo 23 agosto e dovrebbe posare anche cavi da rilevazione sismica.
Nel frattempo la Turchia ha avviato un’esercitazione navale nell’area a sud est delle isole di Castelrosso (Kastellorizo) e Rodi, come annunciato da Ankara lo scorso 6 agosto mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia è sempre disposta a risolvere la questione del Mediterraneo orientale “attraverso il dialogo su basi di equità”, invitando i paesi del Mediterraneo a cooperare per trovare “una formula accettabile che protegga i diritti di tutti”.
Il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, al termine di una riunione con i vertici delle Forze armate turche ha fatto sapere che “la Turchia e’ determinata a proteggere i diritti e gli interessi della Patria Blu, compresa Cipro”, riferendosi alla Repubblica turca di Cipro del Nord, entità riconosciuta solo da Ankara.
La dimostrazione di forza della Marina turca con le esercitazioni nei pressi delle isole greche situate a pochi chilometri dalla costa turca e con un ostentato, massiccio schieramento di fregate e corvette di scorta alla Oruc Reis, giungono nel pieno delle tensioni tra Turchia e Grecia e a meno di una settimana dalla firma dell’accordo di demarcazione marittima tra il governo greco e l’Egitto avvenuto lo scorso 6 agosto al Cairo.
A seguito dell’accordo, Ankara ha ripreso le attività di esplorazione di idrocarburi nei pressi delle isole greche poco distanti dalle coste turche e aveva annunciato l’avvio della nuova campagna da parte della Oruc Reis (nella foto a lato) .
La Grecia ha inviato alcune unità navali a “marcare strette” le forze turche controllare la situazione.
Per fare il punto sulla situazione militare ieri sera ad Atene si è riunito il Consiglio nazionale greco per la difesa presieduto dal ministro della Difesa Nikos Panagiotopoulos alla presenza del vice ministro delle Difesa, Alkibiadis Stefanis, e dei Capi di stato maggiore.
“La Grecia non accetterà un fatto compiuto nel Mediterraneo orientale”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, in un comunicato stampa, con il quale ha invitato la Turchia a ritirare la Oruc Reis dall’area. “Non ci sarà’ tolleranza. La Grecia difenderà la sua integrità territoriale e i suoi diritti sovrani”, ha affermato Dendias osservando che Ankara preferisce “la diplomazia delle cannoniere al dialogo onesto”. “Richiamiamo la Turchia a lasciare immediatamente la piattaforma continentale greca”, ha aggiunto.
Oltre all’Egitto, che ha già aspri contenziosi in atto con Ankara, la Grecia può contare anche sul sostegno di Cipro e soprattutto di Israele che oggi ha espresso solidarietà ad Atene.
L’ambasciata d’i Gerusalemme ad Atene ha sottolineato che “Israele sta monitorando con attenzione l’aumento delle tensioni nel Mediterraneo orientale ed esprime il suo pieno sostegno e solidarietà alla Grecia sulle sue zone marittime e il diritto di determinare la sua zona economica esclusiva.”