Libano: l’avvicendamento del contingente italiano di UNIFIL
La Brigata Aeromobile “Friuli” ha ceduto ieri alla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” il comando dell’operazione “Leonte” nell’ambito della missione UNIFIL, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud.
Il passaggio di consegne tra il comandante della “Friuli”, Generale di Brigata Stefano Lagorio, e il comandante della “Pozzuolo del Friuli”, Generale di Brigata Massimiliano Stecca, è avvenuto nella base “Millevoi” di Shama nel corso di una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di UNIFIL, Generale di Divisione Stefano Del Col che nel suo intervento ha affermato che per l’assolvimento degli obiettivi della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, i peacekeeper italiani “hanno lavorato con entusiasmo per stabilire un’ottima intesa con le autorità locali e giorno dopo giorno hanno migliorato i rapporti tra UNIFIL e le Forze Armate libanesi effettuando con loro attività operative e addestrative congiunte.
Inoltre le attività di sostegno alle fasce più deboli della popolazione sono state rese più aderenti alle criticità causate dal deterioramento del tessuto socio-economico del Paese.
Durante il mandato della brigata aeromobile, lo stretto coordinamento tra le attività di Key Leader Engagement condotte dai comandanti, la Cellula Cooperazione Civile e Militare e l’Ufficiale Gender ha consentito di sviluppare progetti a lungo termine, in favore all’imprenditorialità femminile e alla di produzione di energia fotovoltaica, mirati all’efficace sostegno della microeconomia, dell’istruzione e della sanità nell’area.
Il generale Del Col ha esortato gli uomini e le donne della brigata di cavalleria, a proseguire nel solco tracciato dai precedenti contingenti, operando con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto.
La Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, alla sua sesta missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 “Caschi blu” di 15 dei 46 paesi contributori alla missione UNIFIL di cui fanno parte 1.000 militari italiani.”
(con fonte comunicato Stato Maggiore Difesa)