Aeronautica Militare: a Napoli giurano fedeltà alla Repubblica gli allievi del Corso Drago VI. Gabriele D’Annunzio scelse al Vittoriale il motto “Con l’artiglio e con l’ala”
NAPOLI (nostro servizio particolare). “Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le Leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni – Allievi del Corso Drago VI lo giurate voi?“.
Un fortissimo “Lo Giuro” è risuonato, questa mattina in Piazza Plebiscito di Napoli, nella voce di 87 allievi del 1° anno dei Corsi Regolari (Corso Drago VI) dell’Accademia Aeronautica Militare di Pozzuoli (Napoli). A far da cornice a questo importante momento il rombo dei motori dei MB 339 delle Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) che hanno poi sorvolato la città partenopea.
In piazza hano sfilato poi il Gonfalone della Regione Campania, della Provincia di Napoli, della città di Pozzuoli, i medaglieri ed i labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma ed il Gonfalone della città di Napoli, decorato della Medaglia d’oro al Valor Militare.
E’ stata anche celebrata “La giornata in onore delle Medaglie d’Oro al Valor Militare” con la lettura del messaggio augurale inviato al corso giurando dal gruppo dei decorati di Medaglie d’Oro.
Presenti alla cerimonia del Giuramento e del Battesimo degli allievi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il capo di Stato Maggiore dell’Arma Azzurra, Generale di Squadra Aerea, Luca Goretti e tantissime autorità civili e militari nonché i padrini e cioè gli ex allievi appartenenti ai Corsi Drago delle precedenti generazioni.
Tra questi il Maggiore Luca Guasti (capo Corso Drago V), Generale di Divisione Aerea Enrico Degni (capo Corso Drago IV), Generale Vincenzo Camporini (capo Corso Drago III), Generale di Squadra Aerea Basilio Cottone (capo Corso Drago II).
L’allievo ufficiale pilota Franceso George Drago, in qualità di capo Corso Drago VI, ha ricevuto, in occasione del Battesino del corso stesso il gagliardetto, benedetto dal cappellano dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, Don Fabio De Biase.
Questo evento si perpetua dal 1923, anno di costituzione dell’Accademia Aeronautica.
Ad ogni corso accademico un padrino o anche una madrina, come avveniva in passato, seguendo una libera ispirazione, attribuiva al corso un colore, un gagliardetto ed un motto.
La cerimonia di battesimo dei Corsi Drago si rinnova, quindi, per la sesta volta.
Il gagliardetto del corso, una volat che gli allievi hanno giurato, è stato dispiegato per la prima volta, e con un ideale passaggio di consegne tra le generazioni dei corsi precedenti che si sono succeduti sino ad oggi, passando di mano in mano.
Anceh in questa occasione gli aerei della PAN hanno sorvolato la piazza e la città a festeggiare questo importantissimo momento.
LA STORIA E IL MOTTO DEL PRIMO CORSO DRAGO (1926) – CON L’ARTIGLIO E CON L’ALA”
Nel 1926, presso la Reggia di Caserta, dove aveva sede l’Accademia Aeronautica dell’epoca dove da poco si era rasferita dalla precedente sede presso l’Accademia Navale di Livorno, entrarono 60 piloti del nuovo primo Corso normale.
Ancora si stavano consolidando le tradizioni e per la denominazione dei corsi ci si orientava verso nomi di uccelli e mitiche creature volanti, costellazioni ed altri oggetti spaziali, venti e simili.
Inoltre, fu stabilito che i nomi dei corsi dovessero avere l’iniziale in ordine alfabetico progressivo, ogni corso doveva essere individuato da uno specifico colore e che fosse assegnata una “divisa araldica”, costituita da un emblema e da un motto, riferibili al nome attribuito.
Il colore, lo stemma ed il motto erano scelti dalla madrina del corso, individuata tra le mogli degli ufficiali dell’Accademia o tra noti rappresentanti della società civile e attribuiti in occasione della cerimonia del battesimo del corso, durante la quale si aveva anche la consegna del labaro, che riportava lo stemma ed il motto relativi.
Il quarto corso dell’istituto di formazione degli ufficiali della Regia Aeronautica, dopo “Aquila”, “Borea” e “Centauro”, ricevette il colore arancio topazio ed il nome “Drago”, con riferimento alla mitica creatura, ad una costellazione dell’emisfero settentrionale e per omaggiare il Comandante del corso, il Capitano Carlo Drago.
Il suo motto “Con l’artiglio e con l’ala” fu coniato direttamente dal Vate Gabriele D’Annunzio, in occasione di una visita del Corso al Vittoriale: “Drago, il vostro motto sarà Con l’artiglio e con l’ala” e togliendosi l’anello dal dito, tra la commozione generale, aggiunse: “Questo sarà il vostro anello e quando suonerò la diana, correrete tutti a me”.
Il Drago II, costituitosi nel 1946 nel periodo post-bellico, fu icorporato nella nuova sede di Nisida (Napoli), con solo 20 allievi ufficiali piloti, di cui solo 15 raggiungeranno il grado di Sottotenente.
Il 1965 fu, invece, l’anno d’ingresso in Accademia (che intanto si era spostata presso la sede attuale di Pozzuoli) di 119 piloti e 33 ingegneri del Corso Drago III.
Il Drago IV entrà in Accademia nel 1984 con 132 naviganti e 17 ingegneri.
Infine con il nuovo millennio, nel 2002 ci fu l’ingresso del Drago V con 63 allievi naviganti, 20 del Ruolo delle Armi, 17 del Corpo Ingegneri e 9 del Corpo di Commissariato.
Il Drago VI entrò in Accademia nel 2022 con 43 allievi piloti, 17 del ruolo delle Armi, 16 ingegneri, 9 commissari e 8 del Corpo Sanitario Aeronautico.
CERIMONIA DEL GIURAMENTO
Con la cerimonia del Giuramento e del Battesimo gli allievi si impegnano ad onorare gli ideali di lealtà, coraggio e senso del dovere tipici della condizione di Cadetto dell’Aeronautica Militare.
Sulla piazza sono stati schierati gli Ufficiali frequentatori, il Corso Borea VI, terza classe dei corsi regolari, il Corso Centauro VI, seconda classe dei corsi regolari.
I giurandi del primo anno dei corsi regolari era al centro dello schieramento, nel posto d’onore.
Secondo la tradizione, il nome vero e proprio del corso, protagonista della cerimonia, non è stato ufficialmente pronunciato se non dopo il compiersi delle fasi del Giuramento e del Battesimo.
Nel suo discorso, il Comandante dell’Accademia Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Luigi Casali, dopo aver ringraziato le autorità e gli ospiti intervenuti si è rivolto ai protagonisti della giornata “Allievi del I Corso fra pochi minuti, davanti alla nostra Bandiera d’Istituto, giurerete fedeltà alla Patria, siate sempre orgogliosi della vita che avete scelto, dell’uniforme che indossate e della Patria che servite. Affrontate le prossime sfide con determinazione. Ispiratevi al patto d’onore che pronuncerete tra poco e gridate, con intima convinzione, il vostro orgoglio, il vostro impegno e l’amore per la vita che avete scelto!”.
Il Generale Casali ha voluto poi ricordare il Colonnello Cipriano ed al Tenente Colonnello Meneghello due piloti che “hanno contribuito attivamente all’addestramento al volo dei cadetti della nostra Accademia e che, purtroppo, ci hanno lasciato prematuramente meno di un mese fa nell’assolvimento del proprio dovere. Cieli blu, sarete sempre nei nostri pensieri”.
Nel corso del suo intervento il capo di Stato Maggire dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, ha voluto sottolineare quanto: “La ricorrenza di oggi trova maggiore enfasi nella concomitanza con le celebrazioni del Centesimo anniversario della nostra amata Aeronautica. L’Aeronautica Militare c’è stata, c’è e ci sarà, sempre! Con i suoi uomini e le sue donne, in prima linea, pronti a rendere sicuri i nostri cieli, portando con fierezza il Tricolore in tutte le operazioni fuori dai confini nazionali, sempre al servizio dell’Italia. E da oggi anche con voi, corso Drago VI”.
Ha poi continuato: “Nella nostra Forza Armata ormai secolare, voi costituite la naturale ed indispensabile continuità che ci permetterà di volare verso i traguardi del prossimo futuro, verso i prossimi 100 anni e oltre. Opererete su mezzi e con strumenti avanzatissimi e sofisticati, che oggi vedono l’eccellenza nei velivoli di 5^ generazione, ma che per voi saranno anche quelli di 6^ generazione, a cui noi stiamo già pensando in concreto. Ma al di là dei mezzi e della tecnologia, non dimenticate che noi voliamo in formazione!, noi voliamo in equipaggio e dunque potremo continuare a scrivere pagine di storie eccezionali solo lavorando in squadra, mai da soli.”
Ha poi concluso dicendo: “Allievi del Corso Drago VI, benvenuti tra noi! Oggi vi siete impegnati ad anteporre il bene della collettività alle personali aspirazioni, ad avere l’onore come cardine della vostra esistenza. Fatelo nel rispetto del vostro motto: Con l’artiglio e con l’Ala!”
Nel suo intervento il capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, rivolgendosi agli allievi del Corso ha detto: “Il giuramento che avete prestato oggi – avvolto dall’abbraccio tricolore della Pattuglia Acrobatica Nazionale – è il primo impegno solenne della vostra vita, un momento che ricorderete per sempre, che vi ha legati indissolubilmente a tutte le generazioni dell’Arma Azzurra. Una scelta altamente premiante, una sfida che vi fa onore, specie in tempi complessi come questi ove è facile preferire, al sacrificio, scorciatoie ingannevoli, apparentemente più comode rispetto ad un percorso di vita e di crescita che vi porterà a misurarvi con rinunce, sacrifici e impegni crescenti”.
Rivolgendosi agli allievi del corso Drago VI il ministro della Difesa Guido Crosetto ha evidenziato come questi giovani siano “una nuova generazione di ufficiali dell’Aeronautica Militare che oggi sta scaldando i motori, ed è un’emozione per me assistere alla nascita del concretizzarsi di un sogno”.
“Il Giuramento – ha proseguito il ministro della Difesa – è un po’ una nascita diversa, un atto solenne che oggi vi fa entrare a pieno titolo nell’Arma Azzurra, ma anche nella grande famiglia della Difesa e dello Stato italiano che avete deciso di servire tramite l’Aeronautica Militare. Tempi difficili hanno bisogno di scelte difficili, come quella fatta da voi oggi. Avere una grande responsabilità presuppone una grande anima”.
“Crescete come uomini – ha concluso – se volete essere buoni ufficiali ed aiutate tutti noi a pensare che il futuro dei nostri figli sia affidato a persone che lo sanno proteggere come lo proteggerebbe un padre” .
LE INTERVISTE DI REPORT DIFESA
A margine della giornata, Report Difesa, ha intervistato un paio di allievi ufficiali: Nicolò Giannini (Ruolo delle Armi) e Giorgio Strata (piloti)
ALLIEVO NICOLO’ GIANNINI
L’Aeronautica Militare è la Forza Armata che tra tutte ha una spiccata connotazione tecnologica e il mondo del Cyber rappresenta uno dei domini di più rapida espansione. Come vede il suo futuro in Aeronautica e quale può essere il suo contributo in questo specifico settore?
Da alcuni anni a questa parte, il dominio cibernetico è riconosciuto come dominio di competenza delle Forze Armate insieme agli altri quattro domini “fisici”: terra, mare, cielo, spazio.
Infatti, con l’avanzamento tecnologico dilagante dell’era moderna, la difesa cibernetica è diventata di fondamentale importanza per ogni Paese sviluppato – tra cui l’Italia – e spesso su di essa si basa l’esito di un’operazione.
L’Aeronautica Militare che è, per definizione la Forza Armata più tecnologicamente avanzata in quanto impiega il mezzo aereo e quello spaziale quali strumenti principali, ha il dovere di non farsi assolutamente trovare impreparata quando si parla di difesa dei propri spazi cibernetici, i quali potrebbero contenere informazioni estremamente sensibili riguardo il personale e i mezzi che ne fanno parte.
Cosa le interessa di questi campi?
Personalmente, sono sempre stato attirato dai campi della “Cyber Defence” e della “Cyber Warfare”, argomenti che ho addirittura presentato nella mia tesina all’esame di maturità quale perito informatico.
Infatti, nel corso della mia futura carriera in Forza Armata aspiro alle specialità del ruolo delle Armi di “Informazioni e Sicurezza” e “Telematica”, le quali comunque mi permetterebbero di lavorare anche nel campo della difesa delle informazioni del dominio cibernetico.
Considerando anche alcune notizie recenti di politica internazionale riguardanti attacchi informatici mirati a carpire dati e informazioni sensibili a livello sia economico che politico, è ormai evidente come la difesa del quinto dominio sia necessaria per il mantenimento della pace e della stabilità di uno Stato, e le Forze Armate italiane devono continuare a dare ad essa l’importanza che merita, sviluppando nuove tecnologie in questo ambito ed incrementando i propri sforzi per salvaguardare le informazioni classificate e limitando al minimo gli inevitabili danni conseguenti da eventuali attacchi informatici ostili.
ALLIEVO GIORGIO STRATA
Lei è il più giovane aviatore dell’Aeronautica Militare nell’anno del suo centenario. Pochi giorni fa a Piazza del Popolo ha ricevuto dalle mani del Marewsciallo Pasqui (105 anni) una sciabola a simboleggiare il passaggio alle nuove generazioni dei valori e delle tradizioni che contraddistinguono da un secolo la vostra Forza Armata. Che emozioni ha provato in quel momento e quali sono le sue aspirazioni in Aeronautica Militare?
In quella giornata sono stato in grado di ripercorrere la storia, le tradizioni e di conoscere personalmente le scorse generazioni che hanno fatto la storia della nostra Forza Armata.
In particolare, quel momento è stata la dimostrazione di continuità che l’Aeronautica ha dalla sua nascita ad oggi, il fatto che in quella giornata fossi io a rappresentare le nuove generazioni mi ha riempito di orgoglio e di responsabilità.
Mi ha fatto capire l’importanza che ha la mia generazione, come quelle che verranno, per far si che la nostra Forza Armata continui a crescere come ha fatto grazie alle generazioni precedenti.
La mia aspirazione più grande è quella di riuscire a dare un contributo alla Forza Armata eguale se non addirittura superiore a quello di chi ha fatto la storia dell’Aeronautica Militare.
Può sembrare un obbiettivo al quanto presuntuoso ma credo che sia assolutamente fondamentale prendere esempio dal nostro passato per trarne gli insegnamenti per potersi sempre migliorare e crescere.
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